venerdì 20 aprile 2012
Una nuova promessa di manna dall'alto...
L'impegno degli olandesi «Taranto primo porto d'Italia»
Protocollo d'intesa con l'autorità portuale di Rotterdam
I due scali acquisiranno insieme nuovi traffici e vettori
TARANTO - «Taranto è oggi il secondo porto d’Italia. Vogliamo farlo diventare il primo». L’ha detto ieri sera Roger Clasquin, direttore del dipartimento dell’autorità portuale di Rotterdam addetto alle relazioni internazionali, sceso in Puglia per sottoscrivere il Memorandum of Undestarting insieme con Sergio Prete, presidente dell’Authority tarantina. La firma del protocollo d’intesa è stata ospitata nella Galleria meridionale del castello aragonese affollata di autorità e addetti al settore. Ha fatto gli onori di casa l’ammiraglio Ermenegildo Ugazzi, comandante del Dipartimento marittimo, di fronte a una platea di amministratori, c’erano il sindaco Ezio Stefàno e il presidente della Provincia Gianni Florido, il prefetto Claudio Sammartino, imprenditori, sindacalisti, assessori. Nasce dunque con questo primo passo, e con questo strategico obiettivo, l’asse portuale Taranto-Rotterdam. «Già da domani (oggi, ndr) - aggiunge Roger Clasquin - avvieremo contatti con le nostre industrie e con i clienti del nostro porto per presentare le opportunità che offre lo scalo tarantino.
I due porti avviano una joint venture che deve portare all’espansione e alla collaborazione più ampia possibile per potenziare le attività industriali a Taranto e a Rotterdam. Noi abbiamo puntato proprio su Taranto per la sua posizione e per lo sviluppo che avrà». «Questa collaborazione con l’autorità portuale olandese - commenta Sergio Prete - significa attrarre nuovi investimenti sullo scalo tarantino e stabilisce una collaborazione fissa tra i due terminali. Il porto di Rotterdam è guidato da una società di capitali e viene gestito con una mentalità più aperta e orientata al mercato. Ora anche Taranto è inserita in un network internazionale con scambi reciproci e vantaggi per tutti e due». Il primo contatto tra i due sottoscrittori del protocollo è nato nel 2009 quando l’Authority di Taranto era guidata dal commissario Salvatore Giuffrè. Prete ha irrobustito il rapporto sfociato ieri nel Memorandum. Tra l’altro Rotterdam, ha detto Clasquin, sta subendo meno gli effetti della crisi internazionale per due ragioni sostanziali. Innanzi tutto il porto è una infrastruttura gigantesca, poi ha alle spalle una fitta rete di industrie che lo sostiene. «E io concordo - ha commentato Prete - Taranto diventerà il primo porto italiano e la collaborazione con Rotterdam porterà allo sviluppo dei traffici. Non significa che vettori commerciali saranno dirottati da uno all’altro, ma che cresceranno insieme i due scali con l’acquisizione di nuovi traffici. Ci saranno nuove iniziative industriali sia in Olanda che qui». La piastra portuale, l’ampliamento degli sporgenti e i dragaggi, tutte opere già finanziate, vanno proprio in questa direzione. «L’accordo - aggiunge Prete - è finalizzato alla valorizzazione ed alla razionalizzazione delle aree portuali e retroportuali del nostro porto. Ciò al fine di attrarre investimenti sul territorio da parte di operatori di calibro nazionale e internazionale, oltre all’innalzamento dello standard qualitativo di tutti i servizi portuali e all’implementazione dei traffici». E l’assessore regionale ai Trasporti, Guglielmo Minervini, sottolinea che «Taranto è l’unico porto del Mediterraneo che l’autorità portuale di Rotterdam ha scelto di inserire nel proprio network internazionale. Siamo molto orgogliosi di questo risultato che consolida la funzione hub dello scalo jonico ma che rafforza complessivamente il sistema portuale pugliese, al centro delle nuove direttrici di traffico». C. Bechis (CdM)
Cesare Bechis
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