venerdì 13 aprile 2012

Non c'è morte, nella Storia

Pensando a Salvatore De Rosa, con qualche ricordo, stretti dalla malinconia del non più...
I funerali oggi, venerdì 13 alle ore 10:00, presso la parrocchia Sant’Antonio.
Nel video, invece, Salvatore compare per qualche secondo come lo abbiamo sempre visto: presente e partecipe!


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Un'oretta per il centro a conversare, un espressino e poi i saluti intorno alle 12.15. Sembrava una domenica come tante. Invece era un addio. Qualche ora dopo la rovinosa caduta. Le nostre storie diverse ma con tanto in comune. Il venir dai lontani ma mai dimenticati anni '70. Il lungo precariato. La morte dei ns padri a poca distanza l'uno dall'altro. La militanza nel "comitato per il rigassificatore" e nel "comitato per Taranto". Negli ultimi due / tre anni mi telefonava periodicamente per essere aggiornato sulle vicende ambientali. Si fidava delle mie informazioni e delle mie valutazioni. Non sempre i ns punti di vista, soprattutto per la situazione politica del Paese, coincidevano. Più che sull'analisi, sul modo di operare.Ma negli ultimi tempi condividevamo il distacco e la forte critica verso le espressioni più demagogiche del movimento ambientalista locale. Molte urla. molti slogan , molta aria fritta ma poche idee. Soprattutto per chi ha vissuto il fermento degli anni 70/80 la questione sociale non può mai essere dimenticata o messa nell'angolo. Nelle ns conversazioni telefoniche o della domenica mattina il comune sentire per un'aria pulita ma anche tanto fastidio per gli "sputi" agli operai su facebook o le "ferite" inferte da Tremonti o la Fornero o la cricca liberista che sta impoverendo l'Europa in questo periodo. Per noi Taranto non era staccata dal resto del mondo. Con me insisteva affinchè le mie conoscenze e la mia memoria storica in materia ambientale (26 anni di ambientalismo) potessero essere trasmesse in incontri specifici. Avevo da tempo offerto la mia disponibilità. Che rinnovo (su temi concreti. Discutere di Ilva si, Ilva no non mi impippa) per i gruppi interessati.
Mi sembra incredibile che non sia più tra noi. Riposi in pace e che il suo ricordo possa essere impresso nelle ns teste. LC

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Testardo, caparbio, irremovibile e cocciuto idealista fondamentalista! Mancherà a tutti quel muro contro cui ogni capocciata era lo spunto per una riflessione profonda, mai scontata. Addio Salvatore! LO

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Hasta siempre Salvatore,
chi ha avuto il privilegio di combattere al tuo fianco, non può non aver apprezzato la tua totale coerenza, la tua necessità di segnare il presente mediante percorsi reali di democrazia diretta, ci hai aiutato a comprendere e rafforzare sempre di più la necessità di non delegare, l'esigenza della partecipazione, il rifiuto netto dell'autoreferenzialità. Il tuo esempio più utile e chiaro è la tua stessa vita, quella tua incredibile necessità di confrontarti con gli altri rispettandone le opinioni, se e solo se intellettualmente oneste. Il tuo continuo impegno nel creare trasversalità è scolpito nei nostri cuori: è il nostro metodo nel fare militanza. Ci hai aiutato a comprendere che la formazione politica è imprescindibile se si vuole combattere la delega. Patrimonio storico della lotta di Taranto, continuerai a rimanere impresso nelle mura di questa città grazie al sudore di quella lotta che con entusiasmo hai sempre combattuto, la forza delle tue idee rimarrà per sempre per noi sprono nei momenti di difficoltà per continuare a lottare fino alla morte, consapevoli del fatto che ognuno di noi è parte di quel complesso meccanismo che noi chiamiamo democrazia diretta, ci rendiamo conto che dovremo essere in grado di farci carico della tua assenza per dare senso e valore a quel percorso di cui tu stesso hai fatto parte... Hai lasciato tutti noi svestiti a sanguinare sotto la luna rabbiosa mentre ancora udivamo la tua voce leggera nelle nostre arterie. Il vuoto che ci lasci necessiterà di molti compagni perché il tuo bagaglio è così inestimabile che la tua sostituzione è praticamente impossibile, ma come compagni del comitato, come compagni che hanno condiviso con te un percorso importantissimo della propria militanza sentiamo, proprio come te, una rabbia assoluta verso un sistema che continua nella più totale arroganza a cancellare il futuro della maggior parte delle persone.
In linea con la scientificità che hai sempre cercato nella politica continueremo a stare nelle battaglie per i beni comuni in quelle battaglie che possono costituire il prodromo di una riappropriazione più complessiva, portando avanti come hai sempre lucidamente ribadito il discorso sul metodo, sulla riappropriazione della propria dignità mediante la riappropriazione del proprio destino.
La scuola politica che ambivi a realizzare sarà la nostra esigenza primaria, non è una promessa che ti lasciamo ma la condivisione totale sulla necessità della formazione come strumento fondamentale per il prosieguo di ogni lotta tesa alla liberazione reale della persona. Continueremo a ricordare ogni giorno il sorriso e la sottile ironia che ti caratterizzavano e affidiamo a te le parole di chiusura di questo documento:
La sudditanza sempre più diretta dei governi occidentali alla finanza internazionale vanifica i tradizionali istituti democratici, sottraendoli alla mediazione tra esigenze capitalistiche ed esigenze popolari. E, ancor più di quanto originariamente si prospettava, la gestione dei beni comuni chiama in causa la concezione e la pratica della democrazia. Risulta evidente che il grande sforzo dei comitati territoriali per permettere che la volontà popolare si esprimesse non può avere come effetto secondario la completa delega ad affrontare un potere tetragono, deciso a ignorare o a minimizzare il più possibile il risultato del referendum. I comitati si trovano oggi davanti a una svolta: o vengono accantonati da un fluire sostanzialmente immodificato degli eventi, lasciando campo a una nuova tappa della trasformazione dei cittadini in sudditi, oppure occorre che diventino gli embrioni di una nuova espressione democratica, che non sia ferma alla sola rivendicazione dei propri diritti ma dimostri, con le proprie soluzioni, di essere in grado di organizzare una gestione della società controllata dal basso, e quindi priva di quel fenomeno di autonomizzazione degli eletti dalla volontà popolare che la democrazia delegate mostra in tutto l'Occidente. […] Siamo convinti che i nostri sforzi, i nostri risultati non possono che essere effimeri se non opponiamo alla strategia privatizzatrice dei beni comuni un progetto di ampio respiro, sostenuto da un metodo sempre più idoneo a consentire la partecipazione di tutti i cittadini interessati a sottrarsi all'attuale deriva liberista”.
Con tutto il fervore rivoluzionario un ultimo e caloroso abbraccio da tutt*
le/i compagn* dei comitati
le/i compagn* di Taranto e Provincia

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Ciao Salvatore!
Con grande dolore, informiamo tutti gli attivisti del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” della perdita di un grande essere umano, fratello e compagno di viaggio.
Ieri 12 aprile 2012, Salvatore De Rosa, storico militante e attivista di Taranto, si è spento.
Non dimenticheremo mai - oltre al lato umano, generoso e limpido - lo straordinario supporto, la solida preparazione, la lucidità di lettura della storia e dei meccanismi di potere, la determinazione nel portare la tematica e la pratica della “Democrazia” anche all’interno delle vertenze territoriali e nazionali, indicando la scelta del metodo come condizione sostanziale e imprescindibile per consentire una reale partecipazione.
Rimarrà sempre con noi il ricordo dell’intelligente ironia utilizzata come modello comunicativo.
Al famoso slogan del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua “Si scrive Acqua e si legge Democrazia”, rispondeva sempre con “ Il nostro impegno deve far si che il senso delle parole non si inverta e che la Democrazia non diventi acqua…”. Poche parole che racchiudono il concetto più alto a cui tutti ci ispiriamo.
Grazie Salvatore…
Il Comitato esprime il suo più sincero affetto e vicinanza ai cari e ai familiari di Salvatore e inoltra qui di seguito quello che è l’ultimo contributo scritto da Salvatore per il Comitato pugliese e, probabilmente, il suo ultimo scritto in assoluto. Una riflessione, inviata solo qualche settimana fa (un paio di giorni prima del fatale incidente), per una discussione collettiva sulla democrazia, la partecipazione e il metodo del consenso. Un contributo che ora, per noi, diventa un testamento.
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

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Stento a crederci, lo avevo sentito di recente. A suo ricordo, una foto dello scorso maggio. Lieta di aver contribuito a questa sua piccola gioia...
Onorata di aver conosciuto una così bella persona... LM

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Salvatore De Rosa e' stato una persona sempre attenta, sincera e ci manchera'. E' stato un prezioso compagno di viaggio. Ci ha accompagnato nella lotta al rigassificatore, alla militarizzazione, all'inquinamento. Ha dato passione e lucidita' alla richiesta di una democrazia vera che fosse partecipata e non delegata.
Ci manchera' soprattutto la sua bonaria ironia e il senso dell'amicizia. AM

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TRIBUTO AL COMPAGNO SALVATORE DE ROSA
Con dolore e rabbia la Confederazione Cobas partecipa al cordoglio unanime per la morte del compagno tarantino Salvatore De Rosa.
Con Salvatore se ne va un pezzo di storia della Taranto antagonista , che dalla fine degli anni ’70 a oggi , ha sempre dato battaglia contro i poteri forti e la degenerazione della politica, nell’interesse supremo della povera gente, dei lavoratori, dell’ambiente, dei beni comuni.
Non c’è stata lotta a Taranto o iniziativa nazionale a cui Salvatore è mancato.
Con l’incedere pacato, riflessivo,sorridente e determinato , Salvatore contribuì – insieme ai compagni/e del “csoa Cittavekkia “ – a sfidare e poi vincere la barbarie di Cito, il sindaco coatto che ha depredato Taranto. Così come è stato partecipe delle lotte per la chiusura delle Basi Nato in Puglia , che ebbero un nuovo slancio dopo il campeggio antimilitarista del ‘99 ad Otranto.
Insieme ai Cobas , nel resistere alla mattanza e ai tentativi sediziosi perpetrati dallo Stato a Napoli e Genova nel 2001 ; a fianco dei popoli oppressi di Palestina e Kurdistan ; nelle mobilitazioni contro i cicli repressivi, da quelli per la liberazione e il proscioglimento dei compagni/e del “ sud ribelle” , a quella per la liberazione di Bobo Aprile e i disoccupati brindisini, all’odierna campagna per la liberazione dei compagni/e NO Tav.
Poi ancora a sostenere la ripresa e il riscatto dei quartieri popolari di Taranto , dove una nuova generazione ha ripreso il testimone della soluzione dei bisogni negati, mettendo in campo la sfida al degrado e la precarietà, facendo proprie le battaglie contro discariche-inceneritori verso “ rifiuti zero”, per l’energia pulita e contro il rigassificatore , soprattutto per l’acqua bene comune , dall’impegno per la legge di iniziativa popolare, al vittorioso referendum, all’attuale campagna di “ obbedienza civile”.
Addio caro Salvatore , compagno di tante battaglie e di ampie visioni, il vuoto che lasci cercheremo di colmarlo tenendo fede ai valori,ai principi, ai comportamenti che ti hanno sempre ispirato.
Ai tuoi affetti , ai compagni/e di Taranto , le condoglianze e la vicinanza della Confederazione Cobas
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Per me che l’ho conosciuto cinque anni fa nelle iniziative del “Comitato per Taranto” contro la costruzione di un rigassificatore, qui da noi, fu una sorpresa. Sapeva, con un tono di voce inconfondibile, porre il proprio pensiero ed avere la capacità di ascoltare quello altrui. Persona calma, tollerante ferma nelle sue idee e convinzioni. Provenivamo da esperienze diverse ma pur sempre convinti di essere dalla parte legittima: quella della giustizia sociale. Le sue parole scritte il 30 ottobre del 2003 su “La Politica nel Movimento” nel sito di Attac Italia suonano straordinariamente attuali nella crisi oggi dell’ economia, della società, della politica.
“Occorre, crediamo, un militante di tipo nuovo: che non punti su di un carisma ma sulla capacità di favorire l’esprimersi di altri; che conosca i gerghi delle culture politiche ma che voglia in ogni occasione farsi capire da tutti; che non abbia il feticcio della propria organizzazione o area ma si ponga il problema della crescita e dell’organizzazione dell’intero movimento, reale e potenziale; che sia capace, anche spostandosi per rincorrere il lavoro, di stabilire contatti costruttivi con chi lotta per il cambiamento; che affronti l’interiorizzazione della sconfitta, evidente in un momento in cui nessuno osa dire che "un altro mondo è in costruzione"; che, insomma, cerchi continuamente una dimensione strategica. E occorre un’associazione che gli sia utile”
E’, a me sembra, un appello alla società civile per contare e decidere finalmente del proprio destino. Piaceva ad entrambi l’analisi oggettiva dalla realtà, io con il metodo insegnatomi dalla mia tradizione, lui con quel bisogno di democrazia creata continuamente dal basso, capace di rimettere tutto in discussione ed essere il motore vero del cambiamento. Incontrarci è sempre stato occasione di confrontarci ma per uno strano gioco del destino l’ultima volta fu alcune ore prima che andasse in quel coma che ieri l’ha portato alla sua morte prematura. Era stranamente, per la gravità del suo male, seduto accanto al letto, sembrò per me un segno di ripresa, la sua voce flebile, la sua voglia di sapere... tanta. Lo misi al corrente degli ultimi fatti eclatanti della nostra città e di quello inedito di una manifestazione di operai, tecnici e dirigenti organizzata dalla proprietà Ilva contro la magistratura per il giorno dopo. Ci lasciammo, quella sera, con il mio impegno a fargli leggere e discutere un resoconto politico di quella manifestazione, “pezzo” poi pubblicato dal Corriere del Giorno e discusso poi vivacemente su facebook da tanti nostri comuni amici e compagni. Sono certo che avrebbe condiviso la parte in cui ho trattato il ruolo oggi dei movimenti e della associazioni, la parte più avanzata e sensibile della società civile. Mi lascia e ci lascia un vuoto incolmabile. GG

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