giovedì 27 ottobre 2011

Ottimismo?

Il dinamismo gentile. Il coraggio di due anime aperte al mondo

I numeri aiutano a capire, ma non riescono a spiegare tutto. Tanto più per una regione che assomiglia a tanti mondi diversi riuniti insieme, per un destino strano, dalla geografia. Si guarda da un lato e si vedono gli altiforni dell’Ilva, si osserva l’interno e si vedono le Masserie trasformate in questi anni da case fortificate in luoghi d’accoglienza di grande fascino. Si guarda al distretto dei divani e si vede la crisi che pure agita l’economia ma soprattutto il tentativo di trovare vie d’uscita. Magari nuove, come accade per Natuzzi. Si guarda all’università e si scopre che il Politecnico di Bari viene considerato uno dei punti di forza dell’economia regionale. L’eccellenza dell’istituto di nanotecnologie di Lecce. Deve significare qualcosa se il porto di Taranto rappresenta il terzo scalo merci in Italia.
Segno di un sistema che fa dell’apertura verso il mercato uno dei suoi tratti distintivi. E allora vale la pena scorrere qualche numero: la fotografia che scatta la Banca d’Italia dice di una regione nella quale le esportazioni sono cresciute del 20% rispetto a una media nazionale di poco superiore al 15%.
Come dire: dove il mercato interno è frenato la strada è quella di aprirsi. Dall’aeronautica di Foggia e Grottaglie alla meccatronica. E segnali positivi si intravedono anche in un settore tradizionale come l’abbigliamento. E poi il turismo, quella voce dell’industria leggera che rappresenta ormai per la Puglia una strada in crescita: le presenze straniere sono aumentate del 10% rispetto al 4% degli arrivi nazionali. Segno di politiche per l’accoglienza che cominciano a dare i loro risultati. Un’economia soft che convive con quella che una volta si definiva l’industria pesante. La siderurgia, appunto. Perché è dalla combinazione di queste due anime che il tessuto produttivo ha qualche chance di reagire alle difficoltà.
Sbaglierebbe chi pensa di trasformare il territorio pugliese in un grande albergo a cinque stelle, ma certo l’illusione industrialista assoluta ha segnato il suo tempo. Così c’è un altro numero che dimostra la vitalità di questo che potremmo definire il dinamismo gentile: il numero dei brevetti, che nel periodo tra il 2002 e il 2007, scrive sempre la Banca d’Italia, è raddoppiato. Un sensore delle idee che rendono vivo il tessuto imprenditoriale. Certo i dati della cassa integrazione richiamano la necessità di affrontare anche qui una situazione di difficoltà che riguarda tutto il Paese. Ma vale la pena ricordare l’iniziativa della Regione dal nome curioso «Bollenti spiriti», che consente ai giovani di avviare un’iniziativa economica. La domanda di attenzione per le nuove idee resta sempre molto alta. La Puglia, anche in questo, mostra un po’ di coraggio in più.

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