Diossina, Puglia in ritardo di 29 mesi sul campionamento in continuo
La Regione Puglia ha accumulato 29 mesi di ritardo sul campionamento in continuo della diossina: perché? Quando partirà esattamente? La decisione doveva essere presa dall'inizio del 2009 e invece dopo "i 'due regali' della Regione all'Ilva in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)" la situazione sembra essere molto più complicata.
La Regione Puglia ha accumulato 29 mesi di ritardo sul campionamento in continuo della diossina
La Regione Puglia ha accumulato 29 mesi di ritardo sul campionamento in continuo della diossina: perché? Quando partirà esattamente? Non ci sembra di essere pretestuosi e intempestivi se chiediamo di applicare una legge della Regione dopo 29 mesi di ritardo. Ricordiamo che la decisione sul campionamento in continuo doveva essere presa dall'inizio del 2009.
Dopo il comunicato stampa di PeaceLink sui 'due regali' della Regione all'Ilva in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il consigliere regionale Alfredo Cervellera ha chiesto lumi all'assessore all'ecologia Lorenzo Nicastro che ha interpellato gli Uffici regionali della Direzione Ambiente per verificare la fondatezza di quanto abbiamo affermato nel comunicato inviato ieri 12 luglio e apparso oggi con ampio risalto.
Nel comunicato davamo notizia che l'AIA, già peggiorata rispetto alla sua prima versione provvisoria (Parere Istruttorio del 2009), rischiava di essere ulteriormente peggiorata. Infatti la Regione – invece di bocciare seccamente tutte le obiezioni dell'Ilva all'AIA - era disposta a prenderne in considerazione due: una sul campionamento in continuo della diossina e una sul sistema di abbattimento inquinanti della cokeria.
L'AIA aveva pochi pregi e molti difetti. Male ha fatto la Regione a dichiararsi pronta a ridiscutere tecnicamente su due punti che giocavano a nostro favore: il campionamento in continuo diossina e il sistema di abbattimento in cokeria. Su questi punti vi devono essere prescrizioni perentorie con date certe e non tavoli tecnici che, è inutile nasconderselo, tendono ad allungare i tempi per le soluzioni da adottare.
Sui pochi punti dell'AIA che giocano a nostro favore si rischia di rivedere la favola di Bertoldo:
“Disse il re Alboino: I miei giudici ti hanno condannato a morte.
Rispose Bertoldo: è giusto. Concedimi di scegliere l'albero cui sarò impiccato. Il re acconsentì.
Allora Bertoldo si mise in viaggio per tutta l'Italia, per trovare un albero adatto. Ma non riuscì mai a trovarlo. E intanto Alboino pagava il viaggio e il mantenimento dei soldati che scortavano Bertoldo”.
Giulio Cesare Croce - Dialoghi tra Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno
taranto inquinamento
La decisione sul campionamento in continuo della diossina doveva essere presa dall'inizio del 2009
La Regione si giustifica dicendo che l'accoglimento delle osservazioni dell'Ilva riguardano la parte “introduttiva e tecnica, ma non vincolante” della delibera e tuttavia leggiamo che la delibera della regione considera le sue osservazioni tecniche “parte integrante del presente atto”.
Quindi se quelle osservazioni tecniche sono sbagliate e inopportune, non potranno che offrire un'occasione al Ministero per rendere meno perentorie le poche prescrizioni che erano riuscite a passare.
Ciò nonostante la Regione Puglia difende quelle “aperture all'Ilva”. La Regione, a proposito del tavolo tecnico per il campionamento in continuo della diossina, afferma: “Tale Tavolo Tecnico (del quale si sono già tenute due riunioni, contrariamente a quanto afferma la associazione ambientalista che sostiene che non ce ne siano state) ha già stilato una bozza di protocollo che prevede il campionamento in continuo sin da subito”. È bene specificare che le due riunioni a cui si riferisce la regione sono servite solo a istituire il tavolo tecnico e sono state preliminari.
Se è vero che si prevede il campionamento in continuo della diossina “sin da subito” vogliamo sapere la data: quando sarà questo “subito”? Fra una settimana, un mese, o quando?
La Regione continua: “Le dimensioni e la complessità del problema, rendono davvero risibile l’affermazione, riportata dalla stampa, secondo cui il campionatore in continuo bisognava “montarlo subito e farlo funzionare”… ma evidentemente chi ha affermato ciò non sa di cosa sta parlando”.
Non sappiamo di cosa stiamo parlando?
Ci permettiamo di osservare che del campionamento in continuo della diossina ci siamo occupati organizzando due incontri di studio, uno con il Comune di Taranto (16/6/2009) a cui sono stati invitati specialisti da tutt'Italia e uno con il dott. Stefano Raccanelli (25/2/2011), considerato fra i massimi esperti nazionali di diossina.
Vogliamo aggiungere che l'ing. Antonello Antonicelli (dirigente del settore ecologia della Regione) – dopo che le Iene avevano intervistato il presidente Vendola sul campionamento continuo che non partiva – ci ha chiesto un parere tecnico sulle tecnologie di cui eravamo a conoscenza.
Dire che non sappiamo di cosa stiamo parlando ci sembra veramente una battuta fuori luogo.
Il pubblico deve sapere che i costi del campionamento continuo sono davvero modesti rispetto al controllo manuale della diossina. Sono tecnologie da meno di 150 mila euro e verrebbero probabilmente a costare all'Ilva meno di quanto spenderà lo Stato e la Regione per far riunire svariate volte i “tavoli tecnici”, con spese di aereo, ristorante, albergo, missione, ecc. ecc.
Ricordiamo che la decisione sul campionamento in continuo doveva essere presa dall'inizio del 2009.
Nell'articolo 3 della legge regionale sulla diossina si legge che “entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni i gestori devono elaborare un piano per il campionamento in continuo”. Considerando che la legge è del 19 dicembre 2008 ed è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il 23/12/2008, il piano per il campionamento in continuo doveva essere già pronto per febbraio 2009. Vorremmo sapere come mai ci sono questi 29 mesi di ritardo e quanto dobbiamo aspettare ancora in questa attesa “fuori legge”.
Ci permettiamo inoltre di segnalare che l'ottimo sito è stato disattivato e al suo posto appare “Lavori in corso”.
Non ci sembra di essere pretestuosi e intempestivi se chiediamo di applicare una legge della Regione dopo 29 mesi di ritardo. A questo già abbondante ritardo la delibera della Regione offre ulteriori e ghiotte occasioni di ulteriore ritardo, che saranno ovviamente tutte argomentate con i più rigorosi crismi del purismo tecnologico.
diossina taranto
"Se è vero che si prevede il campionamento in continuo della diossina 'sin da subito' vogliamo sapere la data: quando sarà questo 'subito'? "
E veniamo alla cokeria su cui la Regione vorrebbe smentirci usando argomenti che più li sviluppa e più li perde di mano. Infatti sulla cokeria la Regione arriva a dire cose sorprendenti:
- da una parte dice di avere appoggiato lei stessa la prescrizione di creare un sistema di abbattimento degli inquinanti nei camini della cokeria (“tale prescrizione è stata inserita in tale documento tecnico non per iniziativa del Ministero o di chissà chi, ma su iniziativa dell’Arpa Puglia, col pieno consenso dei tecnici di Regione, Provincia e Comuni, nel corso di una delle ultime riunioni del Gruppo Istruttore (maggio 2011); tale prescrizione imporrà all’ILVA un notevole impegno per la realizzazione di sistemi di abbattimento di macro e micro inquinanti dai camini della cokeria”); quindi il merito della prescrizione va all'Arpa Puglia;
- dall'altra però la Regione 'rema contro' l'Arpa Puglia e, invece di difendere la prescrizione dell'Arpa Puglia e respingere l'obiezione dell'Ilva, “dialoga” con l'obiezione dell'Ilva e si riserva di valutarla dicendo che, come Regione, “ritiene che l'aspetto debba essere opportunamente approfondito dalla Conferenza dei servizi”. Incredibile. La mano destra della Regione impone una prescrizione e la mano sinistra non la difende. Questi sono autogol.
Diceva il grande giornalista Joseph Pulitzer: “Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema”. In questo momento tutti siamo consapevoli che il parere in tale vicenda sconcertante spetti all'opinione pubblica. Un'opinione pubblica bene informata metterà la Regione e gli altri enti locali di fronte alle loro gravi responsabilità, prima fra tutta quella di non aver sostenuto le prescrizioni delle associazioni.
Noi viviamo come una beffa un'AIA rilasciata senza aver accolto e appoggiato le rivendicazioni – tecnicamente argomentate - delle associazioni. La società civile da quattro anni si stava spendendo per avere un'autorizzazione con rigorose prescrizioni. E invece l'AIA partorita con l'appoggio della Regione ha tenuto la società civile fuori dalla porta. Quest'AIA è peggiore di gran lunga del testo elaborato nel 2009 che chiedevamo di migliorare con le nostre osservazioni.
Lo dicono tutte le associazioni ambientaliste che questa AIA è un passo indietro rispetto a quello che potevamo ottenere se avessimo fatto fronte unico. Ma la Regione oggi è da sola, in compagnia del Comune e della Provincia, a sottolinearne con retorica inopportuna che quest'AIA, priva delle prescrizioni da noi proposte, sarebbe una 'svolta storica'.
La Regione ha perso il consenso di tutte le associazioni ambientaliste, civiche e sanitarie in un sol colpo e parla di svolta storica? Lasciamo all'opinione pubblica ogni valutazione.
Alessandro Marescotti, Peacelink
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