Cozze al veleno a Taranto, l'Asl blocca pesca e vendita
Valori di policlorobifenili e diossina superiori ai limiti di legge nei mitili allevati nel primo seno del mar Piccolo, inquinanti nella norma nelle altre zone. Dagli allevamenti fermati, un terzo della produzione della zona. Esposto dei verdi contro l'Aia rilasciata all'Ilva
L'Azienda sanitaria locale di Taranto ha emesso un'ordinanza che blocca il prelievo e la vendita di cozze allevate nel primo seno del mar Piccolo. Dai prelievi effettuati il 13 giugno, sarebbero risultati valori medi di pcb (policlorobifenili) e diossina sommati superiori agli 8 picogrammi per grammo previsti dalle norme. Le analisi sono state compiute dall'istituto zooprofilattico di Teramo. I valori relativi alla sola diossina rientrano nella norma, mentre i valori medi di pcb sono risultati di 10,5 picogrammi.
La produzione del primo seno del mar Piccolo ammonta a un terzo di quella complessiva della zona. Valori nella norma sono stati riscontrati per le cozze allevate nel secondo seno e in mar Grande.
A Taranto sono 103 i miticoltori, il provvedimento ne colpisce 24. Il sindaco ha già detto che la città deve stringersi ai lavoratori, sostenerli e aiutarli. Lunedì si riunirà un tavolo tecnico alla Regione per capire il da farsi cercare di salvare la produzione. E' la prima volta che una misura di divieto ha una portata del genere, si tratta di un colpo significativo all'economia da centiaia di migliaia di euro generata dall'oro nero di Taranto. (La Repubblica)
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