martedì 5 luglio 2011

Nicastro prima...

AIA all’Ilva, il giorno della verità
tratto dal TARANTO OGGI :martedi 5 luglio

Dunque, ci siamo: quest’oggi ci sarà la conferenza di servizi decisoria per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata ambientale all'Ilva di Taranto, presso il Ministero dell'Ambiente. Intanto ieri, durante la riunione del Gruppo Istruttore IPPC, è giunta notizia che i tecnici del Comune di Taranto e di Statte hanno abbandonato il tavolo, seguendo la linea tracciata dalla Regione Puglia e da Arpa Puglia, contrarie a discutere le 160 pagine prodotte dai tecnici Ilva, contenenti ben 146 obiezioni al parere istruttorio della commissione IPPC, ad appena 24 ore dalla conferenza dei servizi.
Proprio su questo tema, è intervenuto ieri l’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro, dichiarando a margine di un workshop sulle bonifiche di Manfredonia, che “nella conferenza servizi decisoria, diremo che la Regione Puglia non tiene le matite in ordine per conto terzi, ma che responsabilmente é disposta a verificare con i terzi quale debba essere l'ordine in cui tenere le matite. E' una cosa diversa”. “La Regione, come e' noto, nella procedura di Autorizzazione integrata ambientale ai grandi impianti che spetta al Ministero - ha ricordato - esprime un parere che e' obbligatorio ma non e' vincolante. E' un parere molto articolato perche' domani si tratta della conferenza decisoria e le conferenze di servizio che hanno preceduto l'incontro di domani durano da anni. Abbiamo tecnici e funzionari amministrativi di grande valore nella Regione Puglia”, ha concluso Nicastro.
Sarà. Da parte nostra, non nutriamo alcun dubbio sul fatto che l’AIA sarà rilasciata al siderurgico. Troppi gli interessi in gioco e troppe le pressioni per pensare ad un finale diverso. Piuttosto, siamo curiosi di vedere come si comporteranno le istituzioni nei prossimi mesi. Vogliamo ad esempio ricordare a chi sostiene che l’Ilva ha abbattuto del 90% le emissioni di alcuni inquinanti, che nei rilevamenti effettuati da Arpa Puglia nei mesi di febbraio e maggio, i livelli sono andati ben oltre lo 0,4 nanogrammo per metro cubo previsto dalla legge anti-diossina entrata in vigore dal 1 gennaio 2011: se anche nei rilievi autunnali l’Ilva sforerà, cosa faranno i tecnici e funzionari di grande valore della Regione? Così siamo curiosi di sapere se, come e quando sarà approvata la legge regionale sulle bonifiche della falde acquifere, a fronte di un verbale della conferenza servizi dello scorso 15 marzo, in cui veniva espressamente come l’Ilva non solo abbia inquinato per anni, consapevolmente, la falda acquifera di Taranto; ma soprattutto come le analisi e gli studi dei tecnici del siderurgico fossero insufficienti e poco precisi, da un punto di vista dei metodi utilizzati. Per tali ragioni, si chiedeva all’Ilva di ottemperare nel più breve tempo possibile alle mancanze e soprattutto che il rilascio dell’A.I.A. “non esime il titolare dell’impianto di avviare e concludere nei tempi previsti il procedimento di bonifica e risanamento ambientale per il sito in questione”. Così come staremo a vedere se ed in che modo, nell’AIA compariranno prescrizioni sulle diverse discariche presenti all’interno del siderurgico. Sono ben cinque e tranne su una, la conferenza servizi aveva espresso forti perplessità sulle analisi effettuate. Soprattutto sulla discarica “ex Cava Due Mari” e discarica “Mater Gratiae N-W” non era ancora stato effettuato alcun monitoraggio delle acqua di falda. Siamo certi che sia alla Regione che all’Arpa sappiano perfettamente di cosa stiamo parlando. Così come staremo a vedere, se ed in che modo, proseguirà il finanziamento alla ASL TA/1 per il registro tumori e per la mappa epidemiologica.
Il rilascio dell’AIA all’Ilva non sarà una sconfitta. Semplicemente un passaggio obbligato, da troppo tempo atteso, da parte di un sistema di potere che prosegue cieco sulla strada che porta sempre al vantaggio del più forte rispetto al più piccolo, oltrepassando i limiti ancora troppo esili delle giustizia e della verità. Ma il tempo è una ruota che gira, inesorabilmente. Per tutti.


Il 25 maggio 2011 Nicastro aveva dichiarato anche:

Bonifiche Taranto, una nota di Nicastro replica a Confindustria Ta
L’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha diffuso la seguente replica sulla vicenda della bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto: “In merito alle affermazioni di Confindustria Taranto corre l’obbligo di fare alcune precisazioni per evitare di forviare l’opinione pubblica”. Secondo Nicastro “per quanto riguarda il mio riferimento all’inadempienza da parte dei soggetti privati, è da evidenziare che, ad oggi, le imprese private hanno avviato “soltanto” la prima delle fasi previste dal processo di bonifica che, è opportuno ricordare, si articola secondo gli stadi: caratterizzazione – analisi di rischio – bonifica o messa in sicurezza permanente. Qualora si prefiguri una particolare criticità ambientale diventa necessario attuare misure di “messa in sicurezza d’emergenza” per impedire il propagarsi di sostanze nocive. Orbene, nel caso dell’ILVA, pur essendo stata accertata un’evidente alterazione della qualità delle acque di falda, non risulta ad oggi - e a distanza di ben 11 anni dall’istituzione del SIN - essere stata adottata alcuna misura di “messa in sicurezza d’emergenza”; necessità, peraltro, ribadita dalla Regione Puglia nella conferenza dei servizi dello scorso 15 marzo”. L’assessore conclude che “per quanto attiene, invece, alle aree pubbliche è vero che la caratterizzazione non è stata ancora avviata, ma è pur vero che la sola “Salina Grande”, che ricordo sia di proprietà dell’Agenzia del Demanio, costituisce più del 70% di tali aree e richiederebbe per la sola caratterizzazione ingenti risorse (11 milioni di euro circa) a fronte di erogazioni con il contagocce da parte del competente Ministero”.

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