venerdì 9 luglio 2010

Basta pirateria con i rifiuti!

COMUNICATO STAMPA Cittadinanza attiva Lizzano: DISCARICA VERGINE LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E I COMUNI SUL PIEDE DI GUERRA – ADESSO TOCCA ALLA PROVINCIA

La ditta Vergine s.p.a., proprietaria della discarica per rifiuti non pericolosi in località Palombara, nell’isola amministrativa di Taranto B, ha richiesto alla Regione Puglia la deroga per lo smaltimento di rifiuti in discarica ai sensi degli artt. 7 e 10 del D.M. 3/08/2005, in pratica:
la deroga a poter accettare i rifiuti con concentrazioni nell’eluato dei parametri indicati nella Tab. 5 del suddetto decreto fino a 3 volte i valori limite riportati, per tutti i rifiuti non pericolosi che la discarica è autorizzata a smaltire;
ai sensi dell’art. 7 comma 1 e 2 del D.M. 3/08/2005 la deroga a poter accettare i rifiuti con concentrazioni nell’eluato del parametro DOC con valori illimitato, per alcune tipologie di rifiuti.
Si tratta in definitiva di una richiesta di riclassificazione della discarica che diventerebbe “Discarica per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici con recupero di biogas”.
Nella seduta della Conferenza di Servizio del giorno 25/06/2010 presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia ha visto partecipare:
l’Associazione di Cittadini AttivaLizzano e il Comitato per l’Ambiente di Fragagnano, i Comuni di Taranto, Lizzano Monteparano e Faggiano. Assente ingiustificato il Comune di Fragagnano (si auspica la sua presenza nel prossimo incontro della Conferenza di Servizi prevista per il 12 Luglio).
E’ stato redatto un documento congiunto nel quale i Comuni presenti hanno espresso il loro motivato parere negativo rispetto alla richiesta di ampliamento, hanno denunciato la non conformità della discarica alla normativa di settore per quanto riguarda il confinamento inferiore della discarica, e infine, hanno evidenziato la necessità di un nuovo iter procedimentale stante la richiesta di riclassificazione della discarica e l’avvio di una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Il parere negativo, inoltre, è motivato dall’incremento delle esalazioni maleodoranti e dal conseguente disagio per gli abitanti dei paesi vicini, che sarebbero ancor più esposti al rischio di danni alla salute dell’uomo per la possibile presenza di sostanze tossiche disperse dal biogas.
E’ stato presentato, inoltre, un documento congiunto delle associazioni ambientaliste nel quale si evidenzia l’impraticabilità della richiesta di deroga e, quindi, di riclassificazione della discarica per molteplici incoerenze della stessa alle norme di settore, nonché la mancanza di garanzie dell’analisi di rischio presentata dalla ditta in quanto “di parte” e effettuata con dati sottostimati. Anche in questo caso, sono stati espressi particolari dubbi riguardo alla conformità della barriera impermeabile inferiore.
L’ Associazione di Cittadini AttivaLizzano ha denunciato la presenza di odori malsani e maleodoranti in diverse ore del giorno, in antitesi a quanto riportato dall’ARPA che attesta dati al di sotto della soglia olfattiva, ed a riprova ha presentato circa trecento denunce di cittadini che lamentano oltre alla presenza di cattivi odori, anche i conseguenti problemi di salute.
Il Comune di Taranto, sul cui territorio insiste la discarica, ha richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico che valuti l’effettiva conformità della discarica alla normativa.
Purtroppo la Provincia di Taranto, attraverso un fax, ha espresso parere favorevole all’ampliamento della discarica.
E’ proprio contro tale parere espresso dalla Provincia che giovedì 8 Luglio è stata protocollata una nota diretta al dirigente del settore ambiente, all’Assessore Provinciale, al Presidente della Provincia e al Presidente della Commissione Ambiente, con la quale le Associazioni ambientalistiche denunciano la superficialità e lo scarso approfondimento dell’Ente provincia su tale argomento che interessa la salute pubblica e l’inquinamento ambientale. La gravità è evidenziata, inoltre, dalla particolare funzione di organo di controllo che l’Ente Provincia riveste.
Le Associazioni evidenziano come, fino ad oggi, l’azione esercitata dalla Provincia non abbia permesso ai cittadini di sentirsi tutelati e garantiti in merito al rispetto dei procedimenti autorizzativi e delle norme tecniche che disciplinano una fattispecie rilevante per la qualità della vita e per la salute quale quella in esame. Pertanto, le Associazioni chiedono alla Provincia di:
revocare il parere espresso nella seduta del 25/06/2010, in via cautelare e di autotutela, di annullare tutte le autorizzazioni e/o i pareri comunque espressi su tale discarica in contrasto con la normativa di settore, di revocare, quale Ente competente al controllo, l’autorizzazione allo smaltimento dei rifiuti non pericolosi in discarica non avendo, a loro avviso, la discarica i requisiti di legge previsti (neanche per i rifiuti inerti).

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