Taranto, il parco giochi chiude per smog
L´allarme scattato dopo che i dati del quartiere Tamburi sono tre volte più alti del limite. Verranno installate centraline ad hoc per arrivare al monitoraggio 24 ore su 24
La promessa è della Regione che ieri, con l´assessore alla Qualità dell´ambiente Lorenzo Nicastro, ha incontrato il presidente della provincia di Taranto, Lorenzo Nicastro, il sindaco, Ippazio Stefàno e i rappresentanti dell´Arpa. Insieme è stato deciso l´avvio «del monitoraggio diagnostico della qualità dell´aria di Taranto» spiega Nicastro. In pratica «per la prima volta si procederà alla rivlevazione giornaliera del benzoapirene: cominceremo già da settembre e in questa maniera potremo individuare con la massima precisione le fonti inquinanti ma anche stabilire le condizioni meteo-climatiche e le ricadute di tali sostanze sul territorio. Soltanto con dei dati scientifici certi - dice l´assessore - potremo prendere dei provvedimenti seri».
La Regione monterà delle centraline ad hoc che saranno pagate, in parte, proprio dall´Ilva e dai gestori degli altri grandi impianti.
L´allarme benzoapirene a Taranto - dopo la lunga crociata e la legge sulle diossine - era scattato nelle scorse settimane quando l´Arpa ha presentato un rapporto con gli ultimi dati: nei primi sei mesi del 2009 i dati di Taranto, meglio i dati registrati nel quartiere Tamburi (il più vicino all´Ilva), registravano numeri tre volte superiori rispetto a quanto previsto dalla legge. Poco dopo erano scattate anche una serie di denunce nei confronti della famiglia Riva e dei vertici tecnici dell´Ilva che hanno avuto un avviso di garanzia per gettito pericolose di cose e disastro colposo. Il problema è che senza analisi serie non si può creare un nesso scentifico serio tra emissioni e inquinamento, laddove non è stato ancora provato.
«Il monitoraggio 24 ore su 24 darà queste risposte» assicura Nicastro. Ma non sarà l´unica possibilità: il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, ha chiesto e ottenuto un incidente probatorio che dovrebbe dimostrare quali sono le fonti dell´inquinamento di Taranto.
Magari si riuscirà a capire cosa ha provocato l´ordinanza del sindaco e la chiusura di un sogno piccolo piccolo. Ezio Stefano ha infatti ordinato la chiusura del parco giochi che si trova al quartiere Tamburi. «I risultati dell´analisi di rischio hanno evidenziato un rischio totale non accettabile per le sostanze cancerogene in relazione allo scenario bambini» hanno scritto i tecnici chiamati dal sindaco. Che significa? Le analisi hanno dimostrato una contaminazione chimica sul terreno del parco molto oltre i valori di legge per il berillio e i Pcb (policlorobifenili), due elementi fortemente cancerogeni.
«I bambini - è il ragionamento dei tecnici - potrebbero facilmente ingerirli oppure contaminarsi semplicemente rotolando per terra: il passaggio può avvenire anche soltanto con il contatto della pelle». Via quindi tutti i ragazzini (a proposito: il sindaco ha offerto un servizio navetta per portarli in una zona mare, dove però secondo gli ambientalisti c´è una discarica di amianto) e via altre pecore: la Asl ha disposto l´abbattimento di altre mille capi di bestiame. (La Repubblica Bari)
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