venerdì 25 ottobre 2013

L'Ilva diffidata dal Ministero per l'Aia

E' il direttore generale per le valutazioni ambientali del Ministero dell'Ambiente. Si occupa, tra le tante funzioni, anche di coordinare le attività a supporto della commissione Ippc finalizzata al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia). E' Mariano Grillo e porta la sua firma la diffida inviata all'Ilva per «inosservanza delle prescrizioni autorizzative in relazione al terzo trimestre di attuazione del decreto di riesame Aia del 26 ottobre 2012».


La diffida riguarda l'ultima ispezione realizzata nel siderurgico il 10 e 11 settembre dall'Ispra. Il sopralluogo è stato eseguito per  verificare lo stato di attuazione degli interventi in relazione alle due precedenti diffide (di giugno e luglio 2013). Il  documento indirizzato alla direzione Ilva è stato da questa ricevuto in data 25 settembre 2013 (è passato esattamente un mese ma è di oggi la notizia...!). Nel testo (scaricabile sul sito del ministero in pdf) si legge che l’Ilva ha tempo 30 giorni dalla ricezione della diffida per  inviare all’autorità competente il «progetto esecutivo, corredato dal cronoprogramma, degli interventi di pavimentazione impermeabile e di regimazione delle acque dell’area Irf (impianti di recupero del materiale ferroso, ndr), inclusa l’area prospiciente la zona di carico dell’impianto Irf e l’area di stoccaggio del rifiuto prodotto».  Questo significa che IL TEMPO è SCADUTO!

11 SONO LE VIOLAZIONI COMMESSE DALL'ILVA ACCERTATE DA ISPRA E ARPA: 
1. il perdurare del mancato adeguamento entro il 27.01.2013 dei sistemi di movimentazione dei materiali trasportati via nave tramite l'utilizzo di sistemi di scarico automatico (...)
2. il perdurare del mancato rispetto dei tempi (...) per la chiusura nastri trasportatori e la mancata trasmissione del progetto esecutivo.. (..) - prescrizione 6

3. il perdurare del mancato rispetto dei tempidi attuazione prescrizione 16 (chiusura degli edifici delle aree di gestione dei materiali polverulenti)
4. il superamento del valore di 25 grammi per tonnellata di coke nell’emissione di particolato con il flusso di vapore acqueo in uscita” da quattro torri di spegnimento asservite ad altrettante batterie delle cokerie attualmente in funzione, nonché il persistere del fenomeno di ‘slopping’ (le fumate rosse)
5. omesse comunicazioni (...)

6 mancata implementazione del sistema software teso ad eliminare dalle acciaierie il fenomeno dello «slopping»
7. assenza di pavimentazione con asfalto o con cemaento dell'area Irf di gestione scorie (...)
8. mancata adozione di idonee procedure (...) per minimizzare l'impatto sull'ambiente (emissioni in aria)
9. mancata adozione di idonee pratiche di regimazione e di gestione delle acque (regimare:
regolare la portata di un corso d'acqua), per rafreddare e inumidire i cumuli di scorie depositate nelle aree IRF
10. non conformità nella gestione del rifiuto CER 100202 (scorie non trattate) all norme tecniche per la gestione depositi rifiuti (...)
11 . gestione dell'operazione di raffreddamento e trattamento delle paiole ( (grandi contenitori in cui viene versato lo scarto delle acciaierie)  in area non specificatamente destinataa tale attività e attrezzata tecnicamente per tali operazioni (...)

  A seguito delle sopra elencate violazioni attestate, l'Ispra, d'intesa con Arpa Puglia, ha proceduto ad emettere una diffida nei confronti di Ilva spa affinchè l'azienda si adoperi a garantire in particolare:

l'adozione di  «idonee procedure, relative a pratiche operative e gestionali finalizzate a minimizzare le emissioni polvirulente dalla zona di caricamento Irf, come indicato nelle `prescrizioni di carattere generale´ per le emissioni in aria», nonché di trasmettere «un progetto per l’adozione di interventi strutturali di contenimento della polverosita’ nell’area Irf».

 la «gestione delle paiole bloccate solo nelle aree di impianto specificatamente destinate a tale finalità», e la «gestione del Cer 100202  esclusivamente in aree attrezzate per deposito rifiuti e rispondenti alle norme tecniche per la gestione medesima».

La risposta alla questione sollevata dall'Associazione Peacelink sulla scarsa trasparenza da parte del Ministero dell'ambiente, realtivamente proprio a questo atto ci  lascia perplessi! L’ufficio stampa del dicastero replica all’associazione Peacelink  che i documenti relativi all’ispezione di Ispra e Arpa all’Ilva del 10 e 11 settembre scorsi «sono visionabili da giorni sul sito del Ministero dell’Ambiente».
 Ci domandiamo: come mai è visionabile il documento solo da "giorni" e non da settimane,  considerato il fatto che l'Ilva ha ricevuto il documento (la diffida) in data 25 settembre?
Esattamente - e lo ribadiamo - un mese fa!  E loro la chiamano: trasparenza!




per le valutazioni ambientali
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