sabato 19 ottobre 2013

Anche le teste...

Ilva: ambientalisti a Bruxelles, a Taranto è tutto contaminato

''La diossina, a Taranto, é stata trovata nel sangue e nel latte materno; la diossina a Taranto copre tutto e ha contaminato tutto''. Lo ha sottolineato Antonia Battaglia, in rappresentanza di Peacelink e Fondo Antidiossina Taranto, nel corso dell'audizione tenuta oggi al Parlamento Europeo sui danni provocati dall'inquinamento degli impianti Ilva. ''Negli anni scorsi - ha proseguito - abbiamo avuto le più alte concentrazioni di diossina d’Europa, molti dicono del mondo''.
Peacelink e Fondo antidiossina Taranto sono titolari della denuncia che il 26 settembre scorso ha portato la Commissione europea ad avviare la procedura di infrazione contro l'Italia a causa dei mancati controlli sull'Ilva. Durante l'audizione della rappresentante delle associazioni ambientaliste non era presente alcun europarlamentare italiano.
''La diossina a Taranto - ha aggiunto Battaglia riferendosi a Taranto - è ovunque, non ci sono essere umani o animali che siano stati risparmiati dai suoi effetti, effetti che stanno devastando ora, oggi, mentre parliamo, ciò che non era stato devastato fino ad ora ma che presto lo sarà, perché niente può sopravvivere restando in salute a quelle concentrazioni di inquinamento''. Battaglia ha fatto presente che Taranto ancora oggi attende ''il campionamento in continuo dei dati ambientali e non ne abbiamo alcuna informazione, semplicemente perché il campionamento non é stato realizzato''. Ed è ''qui - ha detto - che le autorità italiane non sono intervenute in nostro favore, ed é qui e per questa ragione che oggi Taranto ha un’altissima percentuale di malati di cancro, di malattie infantile, di patologie neurologiche e cardiovascolari''.
Ma la diossina, ha proseguito la rappresentante delle associazioni ambientaliste, ''non è il nostro solo nemico a Taranto perché le emissioni nell’ambiente di altri agenti inquinanti altrettanto pericolosi giocano un ruolo fondamentale. E le emissioni liberano IPA, PCB, furani, benzene, benzoapirene, berillio, PM10, tra gli altri. I bambini di Taranto hanno il piombo nel sangue, la polvere minerale nei polmoni e il PM10 ha attaccato le loro cellule. I bambini di Taranto - ha chiosato - al momento non hanno futuro''.
''Le autorità italiane hanno sempre saputo ma fingono ancora di non vedere. Al momento, continuano a garantire all'Ilva di poter produrre come ha sempre fatto negli ultimi 20 anni. Sono qui oggi per portarvi la testimonianza del fatto che a Taranto la situazione non è cambiata, e che tutte le presunte misure prese dalle istituzioni non sono state efficaci e anche se lo fossero state, essere non sono state messe in opera''. E' un'altro dei passaggi chiave del discorso pronunciato oggi da Battaglia  al Parlamento Europeo, che ha aggiunto: ''Noi non vogliamo morire per la produzione, lo abbiamo fatto per decenni, è ora di cambiare e abbiamo bisogno del vostro aiuto. Per favore, non lasciate che il mio appello cada nel vuoto''.
Prosegue indagine Ue, entro novembre risposta Italia
Prosegue a Bruxelles la procedura d'infrazione avviata sul caso dell'Ilva di Taranto e la Commissione Ue si aspetta una replica delle autorità italiane ''entro fine novembre''. Lo ha riferito oggi un funzionario dell'esecutivo comunitario durante l'audizione alla commissione Petizioni dell'Europarlamento. ''Abbiamo avviato una procedura d'infrazione perché siamo molto preoccupati per i livelli delle emissioni delle produzioni siderurgiche'', ha osservato il funzionario, che ha chiesto al nostro Paese l'attuazione di ''misure efficaci'' per garantire la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. La presidente della commissione Petizioni, Erminia Mazzoni (Pdl), ha sottolineato che gli eurodeputati discutono del problema Ilva da oltre sei anni, mentre l'esecutivo comunitario ha deciso di agire contro l'Italia soltanto il mese scorso. ''Sei anni sono troppi, è necessario accelerare le procedure per salvaguardare la salute e l'ambiente: i cittadini di Taranto non possono, e non devono, aspettare ancora'', ha affermato la Mazzoni. (Ansa)

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