mercoledì 16 ottobre 2013

Asset, produzione e strategie: quando il sindacalista parla da capitalista convinto!

«Taranto e Genova destino comune»

«Dalla Legge di stabilità ci aspettiamo seri tagli al cuneo fiscale, perchè siamo stanchi delle tasse che gravano sul lavoro e che rallentano costumi ed investimenti. Quindi ci auguriamo che il governo eserciti un agire concreto da questo punto di vista».
Lo ha detto Rocco Palombella, tarantino, già numero uno della Uilm ionica e ora segretario generale della Uilm nazionale.
Il sindacalista ha parlato a Genova in un incontro con i metalmeccanici liguri. Tra Taranto e Genova c’è un denominatore comune che si chiama Ilva. E sulle sorti dello stabilimento siderurgico si è soffermato Palombella. «Salvaguardare gli impianti produttivi dell’Ilva a Taranto – ha proseguito – significa garantire quelli di Cornegliano a Genova per evitare ogni tipo di effetto domino che ci faccia soccombere rispetto ad altri produttori emergenti sui nostri segmenti di mercato».
Nel corso della riunione sono stati affrontati anche i temi al centro dell’agenda del Governo a cominciare dai provvedimenti in favore del lavoro.
Secondo Palombella «ci vuole ponderazione ed equilibrio perchè gli interventi a favore del lavoro devono essere incisivi, ma non devono gravare poi sugli stessi lavoratori con ulteriori restringimenti a voci fondamentali per la loro vita, come le spese sanitarie».
Il leader della Uilm ha toccato poi i punti di crisi relativi ai problemi del navalmeccanico e al settore civile di Finmeccanica. «La cantieristica – ha sottolineato – affonda gran parte del proprio retroterra produttivo in questa regione. Mai come ora occorre sostenerla». E alle preoccupazioni dei metalmeccanici liguri risponde: «Occorre salvaguardare gli asset strategici dei settori di trasporti ed energia costituiti da Ansaldo Energia, Ansaldo STS e Ansaldo Breda».
Quanto alla necessità di salvaguardare il settore siderurgico, secondo Palombella «senza la produzione d’acciaio – ha concluso – si paralizza il manifatturiero all’interno del perimetro nazionale e la nostra industria non sarà più in grado di competere a livello internazionale». (CdG)

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