IL DECRETO – Si tratta del provvedimento adottato il 4 giugno dopo la constatazione delle evidenti inadempienze da parte dell’azienda sul fronte dell’Aia, dopo il sequestro da 8 mld di euro disposto nei confronti della Riva Fire e dopo le dimissioni del cda. Ma la versione approvata dalla Camera è molto diversa, frutto di giorni di lavoro e di dibattito intenso. Non a caso, Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, ha sottolineato quanto sia stato complesso trovare l’accordo tra governo e commissioni. Per Realacci, in ogni caso, è un successo, visto che per la prima volta un decreto indica la possibilità di commissariamento per chi commette gravi violazioni ambientali con conseguenze per la salute pubblica.LE NOVITA’ - "Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro in imprese di carattere strategico nazionale" è il nome del decreto che contiene misure non soltanto per Taranto, ma anche per gli altri impianti Ilva - Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica – e che valgono comunque per qualsiasi realtà si dovesse trovare nella medesima situazione. Le imprese indicate come strategiche per l'economia nazionale devono avere come requisito almeno mille dipendenti (erano 200 nella prima versione del decreto). Accertare le violazioni ambientali spetta all'Ispra e all'Arpa regionale ma dopo un contradditorio in cui si chiama in causa l'impresa. Possono essere oggetto delle norme
anche imprese con dipendenti in cassa integrazione da almeno un anno e vale per la società intera ma anche soltanto per un singolo ramo di impresa o un singolo stabilimento. Le risorse monetarie oggetto di sequestro penale possono essere svincolate dal giudice competente per essere destinate a scopo di bonifica. Inoltre, il commissariamento dura 12 mesi, può essere disposta una proroga di altri 12 mesi fino a 36 mesi. Era stato chiesto a gran voce un maggiore coinvolgimento degli enti locali, infatti nel piano delle misure ambientali si coinvolge la regione di riferimento. Infine, sono slegati dal patto di stabilità le risorse destinate alla bonifica delle aree di Taranto esterne agli stabilimenti.
AIA, L’ILVA CHIEDE DI MODIFICARE LE TEMPISTICHE – Come sappiamo, Enrico Bondi, ad dell'azienda, è stato nominato anche commissario dell'Ilva e a lui è stato affiancato il subcommissario Edo Ronchi, ex ministro dell'Ambiente. Proprio Ronchi ieri ha chiesto – nel corso di un vertice al ministero dell’Ambiente – una revisione dei tempi dell’Aia. Bondi ha ammesso che l’Ilva è in ritardo nel realizzare interventi come la copertura dei nastri trasportatori ma ha sottolineato che l'Aia ha una complessità realizzativa rilevante. Emblematico per il commissario il caso delle campate da 200 metri che dovranno sorreggere la copertura dei parchi minerali, o i 90 km di nastri trasportatori da coprire. Entro fine agosto l’Ilva affiderà i lavori, ma Bondi ha ricordato anche la questione dei terreni sui quali agire, che risultano contaminati e dovranno essere comunque trasportati altrove. 1,8 mld per l'area a caldo, 300 mln per discariche e acque di scarico, 750 mln per manutenzioni varie: sono questi i costi per rispettare l’Aia, annunciati dall’azienda.
Anna Tita Gallo - greenbiz
La Camera ha dato il via libera al decreto Ilva con 299 sì, 112 contrari e 34 astenuti. Il provvedimento è stato modificato sia in commissione che dall’Assemblea e passa ora all’esame di Palazzo Madama.
Tra le modifiche più rilevanti la possibilità che il commissariamento possa riguardare il solo ramo di azienda che non ha rispettato le prescrizioni Aia (autorizzazione integrata ambientale) e non di tutta l’impresa e l’allentamento del Patto di stabilità interno della Regione Puglia per favorire le azioni di bonifica.
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NO DI M5S - Il Movimento 5 Stelle ha votato contro il decreto Ilva: “Abbiamo deciso - spiegano in una nota - di interrompere l’atteggiamento di ostruzionismo per
evitare che il governo mettesse la fiducia sul provvedimento. Non siamo
dei Ponzio Pilato, siamo andati per strada a Taranto e ci andremo
ancora, per parlare con i cittadini, per ascoltarli e per riportare in
Parlamento le loro proposte. E per ripartire, subito, assieme decidendo
con loro il loro futuro”.Fra gli emendamenti del M5S che sono stati bocciati quelli che prevedevano la riduzione significativa della produzione per minimizzare l’impatto ambientale e sanitario, cosi’ come l’ampliamento dell’area da bonificare, l’esenzione dal ticket sanitario per i cittadini tarantini con determinate patologie e la scelta di un commissario che non avesse fatto precedentemente parte della precedente gestione dell’Ilva, seguendo determinate logiche di trasparenza.
REALACCI - “Con il ‘dl Ilva-bis’ per la prima volta in Italia si applica il commissariamento di un’azienda per motivi ambientali. Il testo approvato oggi dalla Camera è fortemente innovativo e impegnativo”, afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, sul via libera dato oggi dalla Camera al dl Ilva-bis.
“E' un provvedimento che è stato migliorato nel passaggio parlamentare e che auspico sia utile per invertire la rotta rispetto al passato e per conciliare il diritto alla salute con quello al lavoro e con la tutela dell’ambiente”, conclude Realacci.(Quoridiano)
Il gruppo siderurgico «sta
predisponendo il piano finanziario e negoziando con le banche italiane e
la Bei un piano da 1,8 miliardi in tre anni a supporto delle misure
previste dall’Aia, dal momento che - ricorda il subcommissario - il
decreto 61 non ha dotazione finanziaria”. Ieri l’advisor Mc Kinsey ha
iniziato la valutazione del piano finanziario. Inoltre si sta formando
una struttura esterna di supporto alla cabina di regia con consulenti e
giovani ingegneri per utilizzare le innovazioni tecnologiche a tutela
dell’ambiente e della salute con la collaborazione delle università
pugliesi ed internazionali.
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha
manifestato ottimismo in primo luogo per il commissariamento dell’Ilva,
contenuto nel decreto Ilva bis passato in prima lettura alla Camera, e
poi per l’intenzione espressa dal ministro Orlando di proseguire con il
metodo del confronto con le parti coinvolte nell’Aia, enti locali
compresi. Il governatore ritiene necessaria «una fase di rodaggio della
cabina di regia per accompagnare la svolta di Taranto, affinché le
patologie legate all’inquinamento diventino un ricordo del passato» ed
auspica che i problemi posti dall’Ilva e la trasformazione dello
stabilimento siano «occasione per sperimentare nuove forme di
innovazione industriale e ambientale nel nostro Paese, come accaduto per
la bonifica della discarica di Manfredonia». (GdM)
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