martedì 23 luglio 2013

Ci mancavano solo i superpoteri!

Ilva, i super poteri di Bondi: decide anche sul danno sanitario


Un comma nascosto. Uno schiaffo alla Regione. Il Governo accetta la linea del commissario di Governo, Enrico Bondi, e di fatto annulla, o comunque annacqua, la legge regionale sul danno sanitario. "Vale soltanto la legge del 2012" scrivono. Che significa? "Che ora, anche se ci trovassimo di fronte a dei dati epidemiologici, e quindi numeri di malattie e tumori, da disastro - spiega il professor Giorgio Assennato - non sarà possibile riaprire l'Aia. E quindi l'Ilva potrebbe continuare a produrre come se niente fosse".
Per spiegare la vicenda bisogna partire dalla lettera inviata nelle scorse settimane dal commissario Bondi alla Regione. Per intenderci quella che va bene l'inquinamento dell'Ilva, ma si sa che a fare male è anche il fumo delle sigarette degli anni '70. A corredo della relazione nella quale era spiegata l'originale teoria scientifica, Bondi spiegava che "i criteri adottati dalla Regione avevano numerosi profili critici, sia sotto il profilo dell'attendibilità scientifica sia sotto il profilo delle conclusioni raggiunte" (da qui la storia delle sigarette). Ma soprattutto segnalava che "il rapporto si sovrappone ad altre valutazioni nella stessa maniera, attribuite ad autorità di vigilanza nazionali, previsti dalla legge statale". Una "sovrapposizione e duplicazione che sarà oggetto di apposita segnalazione al ministero per le opportune valutazioni e determinazioni".
La segnalazione è arrivata. E ha avuto ragione Bondi. "A seguito dell'approvazione di un emendamento del Governo - si legge nella nota di accompagnamento alla nuova legge - presentato per l'esame in Assemblea, al comma 7, si specifica inoltre che i rapporti di valutazione del danno sanitario si conformano ai criteri metodologici indicati nel decreto interministeriale previsto dal decreto legge 207 del 2012". Che significa? Che la legge regionale viene spazzata via dalla vecchia normativa voluta dagli ex ministri Clini e Balduzzi. Quella che non prevedeva la riapertura dell'Aia neanche in caso di dati epidemiologici disastrosi.
"A riguardo - si legge ancora nella nota a corredo della legge - occorre segnalare che la norma nasce da alcuni rilievi formulati dal commissario straordinario Enrico Bondi, il 27 giugno 2013, in una lettera inviata all'Arpa Puglia e al presidente della Giunta regionale. Nella lettera si evidenziavano le criticità della disciplina recata dalla legge regionale pugliese n. 21 del 2012 sulla valutazione del danno sanitario, sia sotto il profilo dell'attendibilità scientifica sia sotto il profilo della duplicazione e sovrapposizione di norme regionale e nazionali".
Che conseguenza potrà avere questa norma? Dal Governo provano a spiegare che comunque la Regione potrà chiedere di riaprire l'Aia, pur non nascondendo un certo imbarazzo. I tecnici regionali sono invece molto duri. "Questo cambiamento - spiega il direttore generale dell'Arpa Giorgio Assennato - certo non va verso un miglioramento della situazione ambientale: con un provvedimento di questo tipo il Parlamento perde l'ennesima occasione per collocare come dovrebbe la collocazione del danno sanitario all'interno dell'Aia, legittimando una politica omissiva del ministero dell'Ambiente per la quale è dovuta intervenire la magistratura a porre rimedi. La valutazione del danno attuale prevede solo la constatazione mentre la Regione chiede una valutazione del rischio".
Proprio sulla legge per la valutazione del danno sanitario nei giorni scorsi si era speso il governatore Nichi Vendola, chiedendo al presidente di Confindustria Squinzi di estenderla in tutta Italia. Mentre proprio Vendola aveva attaccato Bondi sul doppio ruolo, chiedendo la restituzione della figura del Garante. "È commissario di un'azienda di cui è ancora amministratore delegato. Come può prendere provvedimenti contro se stesso?". Ieri intanto è cominciata la visita delle commissioni Industria di Camera e Senato a Taranto. Visita che terminerà oggi. (Rep)

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