
La lettera di Bondi, pubblicata ieri dalla «Gazzetta», ha scatenato un putiferio.
«Scindiamo i due elementi. Primo. I criteri relativi all’identificazione del danno sanitario vanno fissati a livello nazionale, perché ciò che vale a Taranto deve valere anche a Milano. Generalmente quei criteri sono più ampi rispetto ai divieti sulle emissioni, perché non sempre dall’effetto è facile risalire alla causa. Ecco perché il ministero della Salute e quello dell’Ambiente devono, al più presto, fissare linee guida univoche».
Ma sulla posizione di Bondi, secondo cui i morti di Taranto sono causati dal fumo, cosa può dire?
«Ne ho parlato anche con il ministro Orlando, che nei prossimi giorni convocherà Bondi. Trovo le sue parole un po’ stupide. È sicuramente vero che muoiono più tarantini per il fumo che per l’Ilva. Ma è altrettanto vero che in Italia si muore più per gli incidenti stradali che per gli omicidi, ma qualcuno può dire che la criminalità organizzata non è un problema? Il problema è che quelle causate dall’Ilva sono morti aggiuntive, ed in quanto tali vanno considerate ed affrontate».(GdM)
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