venerdì 5 luglio 2013

La schizofrenia dei Vendolini

Da un lato i SEL boys si chinano ossequiosi alla cordata di Fitto & co. per accelerare l'approvazione (magari con qualche altro regalo ai Riva) del Decreto 61, il salva-Ilva 2 (vedi post precedente)!
Dall'altro fanno finta di indignarsi quando la spocchia dei Riva umilia il (loro) direttore dell'ARPA regionale, ormai ridicolizzato dall'incoerenza sfacciata e retorica del capo Vendola.
Tra scienza e chiacchiere, tra verità e potere, al povero Assennato è capitato di avvicinarsi troppo al rogo riservato ai contestatori fino a bruciarsi i panni...

 Nicastro: preoccupa soppressione figura Garante Ilva

“Le mie perplessità sulla scelta di nominare il Dott. Bondi commissario governativo per la gestione dello stabilimento Ilva le avevo espresse prevedendo il rischio che, nuovamente, le ragioni della produzione e quelle della salute e dell’ambiente entrassero in collisione in un meccanismo non del tutto chiaro sul piano delle competenze, degli spazi di manovra e delle iniziative da prendere. Oggi quei timori della vigilia sono confermati da un atteggiamento dell’Ilva, con nota a firma del dott. Bondi, che contesta l’applicazione delle norme sul Danno Sanitario allo stabilimento adducendo come motivazione il fatto che la sovrapposizione con rilievi effettuati da altri istituti di controllo nazionali determinerebbe un clima di incertezza e di sovrapposizione che creerebbe incertezza e non consentirebbe – a dire di Bondi – un corretto ed ordinato svolgimento dell’attività di impresa. Cosa per la quale si prevede una apposita segnalazione al Ministero dell’Ambiente per le opportune valutazioni e determinazioni”.
A dichiararlo l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, apprendendo di una nota dell’Ilva inviata al direttore di Arpa Puglia in merito alla valutazione del danno sanitario relativo al siderurgico di Taranto.

“La questione dell’incertezza, prima normativa poi di riferimenti sui rilievi in materia di performances ambientali e della loro ricaduta sanitaria, torna ciclicamente nel rapporto dell’Ilva con i soggetti controllori. Questo mi fa tornare con la mente ad un anno fa quando il tema all’ordine del giorno, per assicurare un corretto svolgimento dell’attività di impresa, era quello della certezza normativa. Al rinnovato atteggiamento industriale di Ilva che pare avere come priorità la produzione si aggiunge il rischio di una soppressione della figura del Garante per l’Aia contenuta, stando ad anticipazioni di stampa, in uno degli emendamenti al decreto in fase di conversione in legge. Sono preoccupato – prosegue Nicastro – dell’attuale situazione in cui si rischia nuovamente una contrapposizione di cui non abbiamo bisogno e, soprattutto, che potrebbe ancora una volta veder soccombere le questioni ambientali e di salute. Il timore più grande – conclude Nicastro – è che la volontà della Regione di avviare una rivoluzione copernicana con la legge sulla Valutazione del Danno Sanitario che aveva messo al centro l’uomo e la sua salute ed in relazione ad esso il resto possa essere vanificata da un ritorno alla visione fordista della fabbrica che vuol al centro del mondo la produzione e le sue ragioni sacrificando l’uomo e le sue aspirazioni ad una vita dignitosa in una ambiente tutelato”. (IlQuotidianoItaliano)

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