giovedì 15 novembre 2007

Politica: Intesa Italia-Algeria via libera al gasdotto

LA STAMPA - Politica: Intesa Italia-Algeria via libera al gasdotto
15.11.2007
Attraverserà la Sardegna: 8 miliardi di mc l’anno
EMANUELE NOVAZIO INVIATO AD ALGHERO
Otto miliardi di metri cubi di gas l’anno dall’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna grazie a un gasdotto di 900 chilometri, 600 dei quali sottomarini, il Galsi, che sarà operativo dal 2012 e che prevede investimenti per 2 miliardi di euro. E un’intesa di principio per contratti di lunga scadenza a favore delle imprese italiane e per prolungare la scadenza dei contratti di fornitura di energia già esistenti. Il primo vertice italo- algerino che ha visto la presenza di 5 ministri per parte accanto a Romano Prodi e al presidente Bouteflika (si tratta anche del primo summit istituzionalizzato con un Paese arabo) si è tenuto simbolicamente «a metà strada», nella Sardegna che sarà la prima beneficiaria dell’intesa sulle forniture di gas. E fa di Algeri uno dei caposaldi dell’approvvigionamento energetico del nostro Paese: il flusso annuale di gas algerino sarà pari al 10% del fabbisogno nazionale, e porterà l’insieme delle forniture algerine a quasi il 50% del totale, 40 miliardi di metri cubi su un fabbisogno totale di 90 miliardi di metri cubi. Attualmente il 73% del fabbisogno italiano viene soddisfatto da Algeria e Russia, con una importante ricaduta sulla produzione di energia elettrica, legata al gas per il 50 per cento contro una media europea del 22%. «Un accordo storico», secondo Prodi e il ministro Bersani, che ha firmato l’accordo insieme al collega Khelil. Un’intesa che «crea un asse strategico fra i due Paesi», secondo Massimo D’Alema, perché rafforza la sicurezza energetica italiana di lungo periodo e, sul modello di quello raggiunto di recente con la russa Gazprom, «crea condizioni di reciprocità» e «concede a valle quel che prende a monte»: l’Italia acquista gas algerino e garantisce all’Algeria la facoltà di venderlo sul mercato italiano. Degli 8 miliardi di metri cubi, 2 saranno di competenza dell’Edison, primo operatore italiano, 2 dell’Enel, 1 dell’emiliana Hera, 3 di Sonatrac, l’ente petrolifero di stato algerino. Nel consorzio che gestirà il gasdotto l’Edison possiede la quota più consistente, pari al 18%, l’Enel il 13%, la Samatrac il 26, l’Herac il 9, la Regione Sardegna il 10, Wintershall il 13,5. Oltre a rappresentare un importante «esempio di solidarietà energetica» fra due Paesi mediterranei - come ha sottolineato il ministro degli Esteri algerino Medelci - l’accordo firmato ieri favorirà la presenza e l’impegno delle imprese italiane in Algeria: un Paese che prevede lavori di ammodernamento per 60 miliardi di dollari in 5 anni e che - come ha annunciato Bouteflika a Prodi - riserverà all’Italia una serie di contratti in esclusiva ad aziende italiane. E conferma la politica di differenziazione delle fonti energetiche dell’Italia, impegnata au vari fronti: dalla Russia agli accordi col Qatar per il rigassificatore di Rovigo alla presenza dell’Eni in Khazakistan e in Libia.

Nessun commento: