giovedì 4 ottobre 2007

Contro la discarica di La Torre-Caprarica

Il dissenso alla realizzazione dell’impianto nel comune di Grottaglie è totale, «non esistono più margini per trattative al riguardo - affermano gli organizzatori -. Il nostro è un no secco»



GROTTAGLIE (TARANTO) - Una manifestazione si svolgerà sabato prossimo a Grottaglie contro la realizzazione del terzo lotto della discarica di La Torre-Caprarica, che trasformerebbe – affermano gli organizzatori – il territorio in un «immondezzaio» .
La giornata di protesta è indetta dal presidio permanente «No Discariche di La Torre-Caprarica» , costituito da liberi cittadini da tempo accampati accanto alla discarica già esistente a Grottaglie, a pochi passi dal nuovo grande impianto ormai pronto all’apertura.
Un corteo partirà alle 16.30 da via Martiri d’Ungheria, di fronte al Comune di Grottaglie.
La manifestazione si concluderà con un’assemblea pubblica in piazza Principe di Piemonte.

Il dissenso alla realizzazione dell’impianto è totale, «non esistono più margini per trattative al riguardo - affermano gli organizzatori -. Il nostro – è detto nella nota – è un no secco, senza vie di mezzo. Del futuro di questa terra stavolta decidiamo noi cittadini, in prima persona, dopo aver constatato il misero fallimento di qualsiasi delega a rappresentanti istituzionali» .
«Il silenzio che ha coperto la realizzazione di questo ecomostro e la sordità dinanzi alle continue richieste della Collettività – è detto ancora – hanno portato ad un punto di non ritorno, oltre che al tenace sospetto che dietro ci sia più di qualcosa di strano. Non ci sono se. Non ci sono ma. E non c'è nemmeno un minuto da perdere. Non vogliamo altri rifiuti speciali provenienti da qualunque posto e smaltiti in un luogo che è già sottoposto a svariati vincoli. Si sappia, qui non sarà più possibile aprire altre discariche perché così hanno deciso i cittadini. E per chi non ha ancora capito, o cerca di fare orecchie da mercante, il nostro no lo grideremo nuovamente in piazza».
«E che serva da lezione - concludono i componenti del presidio – a chi pensa di effettuare scelte o concludere affari all’insaputa o a discapito della Comunità. La nostra salute, la nostra terra, il nostro futuro, la nostra dignità, tutto questo non è in vendita».
3/10/2007

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