martedì 29 settembre 2015

Stop... and go (always)!


Ilva, in settimana lo stop per acciaieria e treno nastri 

Altri reparti si bloccano all’Ilva di Taranto. Dopo la fermata dei “Rivestimenti” dei giorni scorsi, questa settimana potrebbe toccare di nuovo all’area a caldo. Secondo indiscrezioni circolate ieri in fabbrica, nelle prossime ore si dovrebbero fermare infatti sia l’acciaieria 1 che il treno nastri 2. Un brusco calo di produzione dunque si profila in stabilimento, anche se né i tempi né le ragioni dello “stop” sono ancora stati comunicati ai rappresentanti sindacali.
Appare strano tuttavia che l’acciaieria 1 si fermi proprio a breve distanza di tempo dalla ripartenza degli impianti. A fine luglio infatti la linea era ripartita, dopo mesi di blocco totale. In quel periodo erano stati realizzati i lavori di manutenzione straordinaria previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale. In particolare era stato montato un potente filtro per l’aspirazione delle polveri. Erano così tornati al lavoro da agosto, dopo aver usufruito dei contratti di solidarietà, circa 290 operai dell’acciaieria. Adesso per loro potrebbe riaprirsi un nuovo periodo di ammortizzatori sociali. E a quei numeri dovrebbero aggiungersi i lavoratori del treno nastri 2 che finora era stato sempre in marcia. Destino diverso dal treno nastri numero 1: quest’ultimo si era fermato e poi era ripartito anche se con turni ridotti.
Le voci che si rincorrono, la mancanza di informazioni certe, d’altra parte, aggiungono caos al caos. E la pazienza delle organizzazioni sindacali - che da un paio di settimane ufficialmente chiedono di essere ricevuti per fare il punto della situazione produttiva ed economica - pare ridursi ogni giorno di più. Soprattutto visto che nei reparti inizia a prendere corpo la voce che le difficoltà finanziarie dell’Ilva siano tali da mettere a rischio anche il pagamento degli stipendi del personale diretto. Nè conferme nè smentite arrivano dai vertici della gestione commissariale dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Tuttavia le indiscrezioni lascerebbero presagire problemi di liquidità a breve, forse già dalla prossima retribuzione dei 14mila dipendenti dello stabilimento.
Stando a quanto si apprende da fonti aziendali, invece, non sarebbe del tutto persa la commessa per la produzione dei tubi per il consorzio Tap. L’esclusione dell’Ilva dalla “short list” di imprese scelte da Tap non sarebbe ancora definitiva, a differenza delle notizie circolate nei giorni scorsi. In ogni caso, nella possibile esclusione, non avrebbe pesato il fattore legato alla scarsa affidabilità di Ilva bensì una questione tecnico-produttiva legata al tipo di tubi richiesti. Un problema che Ilva starebbe cercando di superare per accedere alla prima scrematura di aziende candidate a realizzare il materiale per il gasdotto.
Ulteriori informazioni dovrebbero esserci tuttavia nella giornata di oggi con i rappresentanti sindacali di Fim-Fiom e Uilm che potrebbero incontrare, per un breve vertice, lo staff di direzione di stabilimento. Argomento: la programmazione delle fermate e ripartenze dei diversi reparti del siderurgico.  (Quot)

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