lunedì 28 settembre 2015

Il condizionale è sempre d'obbligo

Autorità portuali, la Puglia potrebbe averne due: Taranto e Bari

Anche la Puglia attende il rush finale della riforma dei porti e delle Autorità portuali messa in cantiere dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio. Quest’ultimo, si apprende da fonti parlamentari, incontrerà i deputati del Pd nella mattinata dell’1 ottobre e intende portare la riforma in Consiglio dei ministri entro la metà del prossimo mese. A novembre, poi, l’assetto dovrebbe essere completato. Attualmente la Puglia ha quattro Authority: Bari, Taranto, Brindisi e Manfredonia. Con la riforma dovrebbero scendere a una o al massimo a due, essendo Autorità di distretto e di logistica. L’ipotesi di due Authority sembra prendere quota: Bari, che accorperebbe Manfredonia, e Taranto, che aggregherebbe Brindisi.
Bari e Taranto sono entrambi sede di Core Ports riconosciuti dall’Unione Europea. E di recente Delrio ha dichiarato: «La nostra ipotesi è di riorganizzare il sistema a partire dai Porti Core, collegando a questi tutti i sistemi regionali portuali minori». Sino a prima dell’estate si ragionava su una sola Authority e sembrava che potesse essere allocata a Taranto in base al ruolo di questo porto, ai suoi volumi di traffico - che restano comunque elevati nonostante la crisi Ilva e la dismissione del terminal container da parte della società Tct, a giugno messa in liquidazione dagli azionisti Hutchinson, Evergreen e Gsi Logistic - e agli investimenti in corso tra adeguamento dello stesso terminal e costruzione delle opere della piattaforma logistica, la prima delle quali è stata ultimata nei giorni scorsi. Terminal e piattaforma sono un pacchetto da quasi 400 milioni di euro. Poi, restando sempre con una sola Autorità portuale di distretto, c’è stata la rivendicazione da parte di Bari, che tra gennaio e marzo scorsi ha all’attivo un transito di oltre 151mila passeggeri, +3,6%, e di 54mila veicoli di cui 30mila camion e rimorchi (+3,2%). Dato, questo, che beneficia del sensibile incremento dei volumi di traffico da e per l’Albania. Bene anche il comparto merci, il cui indice generale sfiora un aumento del 34% grazie alle performance del grano (+39) e del general cargo (+60), mentre i container mettono a segno un +45% nei tre mesi di riferimento che per i soli container pieni sale a +79.
Sulla base di ciò che i due porti esprimono, dunque, la possibilità (adesso rilanciata) di due Authority, Bari e Taranto, da un lato andrebbe incontro all’indicazione dei Core Ports della Ue e dall’altro permetterebbe anche di trovare un punto di equilibrio, visto che Bari non intende essere “sacrificata” e Taranto non vuole essere accorpata a Bari. In tal caso, infatti, si avrebbe una governance più spostata sul capoluogo di regione poichè nel vertice della nuova Authority siederebbero il sindaco della città metropolitana, che è Bari, e il presidente della Regione Puglia. Tra i nomi nuovi che si fanno per la presidenza dell’Authority a Taranto c’è quello di Ugo Patroni Griffi, presidente della Fiera del Levante di Bari, sostenuto, a quanto pare, da un’area del Pd pugliese. Ma è in corsa anche Sergio Prete, nei mesi scorsi è stato nominato da Delrio commissario dell’Authority dopo essere stato presidente per quattro anni. Prete è anche sostenuto dal sindaco di Taranto che l’ha proposto al ministero dei Trasporti come nome unico per la riconferma. Non così, invece, per Camera di Commercio e Provincia di Taranto che hanno avanzato una terna senza Prete. Che però, negli ultimi mesi, ha avuto uno stretto rapporto col Governo e con Palazzo Chigi per la gestione del caso Tct a metà settembre conclusosi con l’accordo al ministero del Lavoro per la cassa integrazione per i 539 di Taranto container terminal.(Sole24h)

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