Vertice a Roma, pronta la bozza del piano per rilanciare Taranto
Al Tavolo istituzionale per Taranto, riunito ieri a palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, affiancato dal sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, è stata esaminata la bozza del Cis, il Contratto istituzionale di Sviluppo che deve essere pronto per la prossima riunione del Cipe, prevista entro il primo novembre.
Lo strumento per la riqualificazione di Taranto e
dei comuni di Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola, contemplato
dalla legge 20 del 2015 per l’Ilva e lo sviluppo dell’area «finisce per
essere parte integrante del cosiddetto Masterplan per il Sud che si
articola su otto Regioni e sette Città Metropolitane, una delle quali è -
appunto - Taranto stessa», spiega un comunicato della Presidenza del
Consiglio al termine della riunione . Il Cis e i progetti presentati dai
vari enti – Regione Puglia, enti locali, Autorità Portuale, Marina
Militare, commissario per le Bonifiche, ecc – verranno esaminati e
scelti nel corso della prossima riunione del Tavolo, previsto il 19
ottobre a Taranto, dove si sposteranno non solo il sottosegretario, ma i
dirigenti della Struttura di missione, del Dipartimento per le
Politiche di Coesione e dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, dei
ministeri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni Culturali,
dell'Ambiente e di Invitalia. Un altro momento di attenzione per
Taranto, dove il 20 luglio scorso De Vincenti aveva quantificato in
almeno 600 milioni le risorse già stanziate tra fondi europei,
nazionali, locali e di privati: 115 milioni per le bonifiche; 189
milioni per l'infrastrutturazione del porto; 219 milioni per la
piattaforma logistica; 60 milioni per le opere di rigenerazione urbana;
30 milioni per la reindustrializzazione.
Il testo dell’accordo e le schede progettuali sono
suscettibili di ulteriori modifiche, con osservazioni e integrazioni, ma
al finanziamento andranno le opere già avviate e quelle che rischiano
di perdere i fondi, come i dragaggi del porto di Taranto, già appaltati.
«Non il libro dei sogni - afferma il Sottosegretario De Vincenti
riassumendo il senso dei progetti in cantiere - ma interventi precisi,
dotati di risorse precise, la cui realizzazione dovrà essere scandita da
un cronoprogramma verificato periodicamente. Il tutto, nel nome della
massima trasparenza perché i cittadini hanno il diritto di conoscere
quel che si fa, con quali mezzi lo si fa, di chi è la responsabilità,
conclude. Il contratto, “è uno strumento molto flessibile”, spiega il
presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, Sergio Prete, «e le
proposte che non dovessero essere finanziate in tempo idoneo per
sfruttare questi fondi, potranno essere poste nella prossima
programmazione del Cipe», aggiunge.
Alla riunione, a cui ha partecipato anche l’Ammiraglio del Comando Marittimo Sud, Ermenegildo Ugazzi, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, ha consegnato la delibera comunale sul rilancio del ruolo dell’Arsenale Militare di Taranto e il completamento del piano Brin, su cui ha espresso il suo accordo il sottosegretario alla Difesa. (GdM)
Alla riunione, a cui ha partecipato anche l’Ammiraglio del Comando Marittimo Sud, Ermenegildo Ugazzi, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, ha consegnato la delibera comunale sul rilancio del ruolo dell’Arsenale Militare di Taranto e il completamento del piano Brin, su cui ha espresso il suo accordo il sottosegretario alla Difesa. (GdM)
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