Mar Piccolo, occhi puntati sull’Area “170 ha”
Nota stampa del Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione della città di Taranto.
La Marina Militare possiede una adeguata
conoscenza del Mar Piccolo di Taranto per esservi presente con proprio
primario insediamento sin dagli inizi del ‘900 ed è impegnata,
nell’ambito della “marine strategy”, in numerose attività di
caratterizzazione dei fondali, di monitoraggio e salvaguardia
dell’ambiente marino impiegando le proprie Unità Navali opportunamente
attrezzate con strumenti tecnologicamente all’avanguardia.
Il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione della città di Taranto ha
quindi ritenuto opportuno avvalersi della stessa Marina Militare per le
attività propedeutiche agli interventi urgenti da porre in essere nel
Mar Piccolo di Taranto e per questo, a giugno scorso, è stato
formalizzato un accordo di collaborazione in tal senso.
Dall’inizio del mese di agosto sono quindi
iniziate, sotto il coordinamento diretto del Commissario Straordinario,
una serie di attività congiunte che hanno visto l’esecuzione di rilievi
strumentali nell’area tecnicamente chiamata “170 ettari” di competenza
della Marina Militare, con il supporto, in questa fase, anche
dell’Università di Bari, del CNR e dell’Istituto Idrografico della
Marina. Contestualmente gli operatori del Gruppo Operativo Subacqueo
(GOS) MM di base a Taranto hanno iniziato la ricerca visiva e
catalogazione dei materiali antropici nella fascia prospiciente le
banchine (sino a 30-40 metri).
Le attività di questa prima fase
proseguiranno con il completamento dei rilievi strumentali e della
catalogazione dei materiali antropici mediante investigazione visiva dei
singoli contatti individuati. Un team costituito dai collaboratori del
Commissario Straordinario, da biologi di enti di ricerca/università
designati dal Commissario Straordinario, con il supporto degli operatori
del GOS, valuteranno successivamente l’opportunità di rimuovere gli
oggetti rinvenuti che nel tempo potrebbero essere diventati habitat di
specie protette. Il Commissario e la Marina Militare hanno unito
capacità, mezzi ed expertise, affinché la complessità del sistema si
traduca in efficienza. La piattaforma su cui si ancora l’articolato
processo è stata definita e configurata conseguentemente le attività
sono iniziate. Il percorso iniziato, che è una vera e propria sfida a
causa della complessità e della vastità delle operazioni da portare a
termine, è tuttavia un’impresa in cui la Marina investe e crede molto,
consapevole del fatto che un mare pulito è un mare più sicuro. (Inchiostroverde)
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