mercoledì 11 dicembre 2013

E questa...

Ilva, porto Taranto: assolti Emilio, Fabio e Claudio Riva

Il tribunale di Taranto ha assolto «perché il fatto non sussiste» Emilio, Fabio e Claudio Riva, nelle rispettive qualità di ex presidente, ex vicepresidente ed ex consigliere delegato del Consiglio di amministrazione dell'Ilva, e altri 11 imputati dall'accusa di illecita concorrenza nelle attività di carico e scarico delle merci nel porto di Taranto.
RICHIESTA CONDANNA A QUATTRO ANNI. Il sostituto procuratore Giovanna Cannarile aveva chiesto al collegio del tribunale (presidente Fulvia Misserini) per i Riva la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione ciascuno. Il pm aveva inoltre chiesto la condanna a sei anni e sei mesi di carcere per Giampiero Gallina, di Torino, dirigente del Siderurgico con procura a gestire i pontili dati in concessione all'Ilva, che rispondeva anche di tentata estorsione, e sei anni di reclusione per Michele Fazio, di Savona, institore e componente del consiglio di amministrazione della Anchor Shipping (agenzia marittima con sede nella città ligure), accusato anche di estorsione. Condanne comprese tra quattro anni e sei mesi e due anni e sei mesi di reclusione erano state chieste per quattro componenti del consiglio di amministrazione dell'Anchor Shipping e per due rappresentanti della Navalsud, altra agenzia marittima.
PREZZI INFERIORI A QUELLI STABILITI. Secondo l'accusa, gli imputati avrebbero sostenuto falsamente che l'Ilva fosse titolare di un terminal di scarico privato al porto di Taranto, dove potevano operare solo Anchor Shipping e Navalsud. Le stesse agenzie avrebbero praticato prezzi inferiori a quelli stabiliti dalle tariffe previste dalla legge per prestazioni raccomandatarie marittime.
Il tribunale non ha però ravvisato estremi di reato. Gli avvocati Carlo Petrone e Stefano Caffio, per conto dell'agenzia marittima 'Valentino Gennarini', avevano chiesto un risarcimento danni di 30 milioni di euro. (Lettera43)

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