venerdì 14 giugno 2013

Operazione Bondage?

Nell'era di Bondi ecco la nuova strategia: il bondage!
Si tagliano i ricambi, si fa pressione sugli operai, si immobilizzano i reparti per seminare panico e frustrazione da riversare  sull'opinione pubblica alla prima occasione utile!

http://www.russelllindsay.co.uk/page5.php


Ilva, scarseggiano i ricambi, lo stabilimento rischia lo stop

Mentre l’Ilva smentisce uno stop immediato alle batterie 7 e 8 della cokeria all’indomani del rapporto Ispra - la voce è circolata nelle ultime ore e, se si avverasse, fermerebbe di fatto la fabbrica - c’è chi teme problemi di sicurezza sul lavoro e un blocco delle attività «a stretto giro» per la «mancanza di approvvigionamento di materiali di consumo e ricambi».Qualche operaio, ieri davanti ai cancelli, commentava: «Finalmente si sono decisi». Chi? I delegati sindacali, le rappresentanze unitarie e gli esecutivi dello stabilimento di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm. In una lettera indirizzata al direttore dello stabilimento siderurgico Antonio Lupoli e al responsabile delle relazioni industriali dell’Ilva, Enrico Martino, i rappresentanti dei lavoratori hanno messo, nero su bianco, l’emergenza in tutti i dettagli. Una decina di firme a suggellare la situazione davvero critica che, però, non è una novità.
Da qualche settimana, infatti, le voci degli operai sui disagi causati in fabbrica dalla mancanza di materiale erano aumentate. Qualcuno tra loro, interpellato dalla «Gazzetta», aveva anche lamentato la carenza di maschere protettive e tute di ricambio. «Quello» spiega il segretario generale della Uilm, Antonio Talò, «è il punto di non ritorno. Cominciano a scarseggiare, ma se la situazione si protraesse e si aggravasse, i lavoratori saranno costretti a fermarsi. Non potremmo consentire che si operi in mancanza di sicurezza. Occorre, con urgenza, che il commissario Bondi si insedi all’Ilva e inizia a lavorare. La nave è senza timoniere».
«Laddove non ci sono gli indumenti di protezione, gli operai devono fermarsi. Non raccomandiamo altro ai lavoratori» spiega il coordinatore Fiom Cgil Claudio Lucaselli che aggiunge: «Non è possibile parlare di sicurezza se poi vengono a mancare le cose basilari. Arrivano operai che lamentano la mancanza di bulloni per la manutenzione ordinaria. Il materiale arriva in quantità minima. Chiaro che - conclude Lucaselli - l’azienda deve subito convocarci e dobbiamo discutere l’emergenza, come superarla». (Colucci-GdM)

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