martedì 25 giugno 2013

Le parti e il gioco di società

Come si fa a non essere d'accordo con le richieste di buon senso di Legambiente.
Nonostante siano tra le associazioni più morbide e pazienti, purtroppo in questa vicenda, neanche loro sono mai stati tenuti in conto.
Ma conviene continuare a giocare.
Ognuno con la sua parte.
Sennò chiudiamo il Monopoli e poi?

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Decreto ILVA: audizione di Legambiente in Parlamento. Presentate Osservazioni e Proposte di Emendamenti

Nell'audizione del 24 giugno alla Camera dei Deputati, Commissioni riunite Attività produttive e Ambiente, Legambiente ha presentato le proprie Osservazioni e proposte di Emendamenti al "Decreto Ilva" n.  61/2013 recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.

Leggi il testo integrale delle Osservazioni e le Proposte di emendamenti al link
 
Dopo le numerose inadempienze dell'Ilva in merito alle prescrizioni del riesame dell'AIA, Legambiente ha in più occasioni formalmente richiesto che si sanzionasse l'azienda con le misure previste dalla legge sopra citata. La scelta del Commissariamento dell'Ilva di Taranto, inevitabile conseguenza delle gravi e reiterate inadempienze dell'azienda nell'applicazione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, era pertanto da noi ritenuta l'unica, estrema possibilità di affrontare il risanamento degli impianti e del territorio tarantino senza chiudere la fabbrica. Nel decreto legge 61/2013, però, ci sono alcuni aspetti che ci preoccupano seriamente e che chiediamo siano modificati  nella conversione in legge. Per questo proponiamo una serie di emendamenti con i seguenti obiettivi:

1) adottare tutte le garanzie previste dalla normativa vigente, affinché la nomina del Commissario e del Sub Commissario  ricada su figure che abbiano tutti i requisiti necessari a svolgere in maniera adeguata, rigorosa e con il massimo della trasparenza il proprio compito;
2) impedire che nella norma siano introdotti ulteriori elementi di legislazione straordinaria, come si configura il comitato dei tre esperti.  Occorre inoltre garantire che non siano proposte e adottate modifiche all'AIA in vigore, meno rigorose e stringenti rispetto a quelle già previste o che ne siano dilatati i tempi di attuazione;
3) applicare il principio "chi inquina paga"
4) nel caso specifico dell'Ilva di Taranto è necessario prevedere una riduzione della capacità produttiva autorizzata ad un massimo di 7 milioni di t/a di acciaio e  la revisione di tutte le AIA rilasciate in via provvisoria alle maggiori imprese del territorio alla luce di una valutazione complessiva delle criticità ambientali del territorio.

Vedi anche Corgiorno

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