venerdì 7 giugno 2013

Coerenza!


M5S, LABRIOLA E FURNARI NEL GRUPPO MISTO. "IN DISACCORDO CON GRILLO SULL'ILVA"

Vincenza Labriola e Alessandro Furnari sono ufficialmente ex deputati del Movimento 5 Stelle e neo iscritti al gruppo misto alla Camera.

«Siamo i primi Liberi Cittadini a compiere questo passo». Si apre così la lettera pubblicata sul proprio profilo facebook dai deputati Alessandro Furnari e Vincenza Labriola con le spiegazioni della loro «sofferta decisione». «Tra le cause di questa scelta meditata a lungo e, comunque, dolorosa, c'è una questione di cuore: l'ILVA, i suoi drammi e il coinvolgimento della nostra Taranto a cui il MoVimento ha voltato le spalle», conclude.

«Nei giorni scorsi ci sono state delle affermazioni pubbliche di Beppe Grillo, relativamente all'Ilva, che ci trovano in totale disaccordo. Riteniamo doveroso prenderne le distanze e creare le condizioni per poter lavorare liberi e sereni per il bene della nostra Città e del Paese tutto», spiegano i due deputati tarantini.
«Noi siamo per la chiusura dell'area a caldo, per la tutela della salute e per la tutela dei lavoratori. Noi siamo dalla parte dei cittadini di Taranto che vogliono respirare aria pulita e che chiedono che venga rispettato il loro diritto alla salute e che urlano a gran voce la richiesta di abrogazione del decreto 'Salva ILVÀ - aggiungono - ciò che voglia il M5S per l'Ilva di Taranto ancora ad oggi non si è capito, forse perchè a distanza di quasi quattro anni dalla nascita del M5S ancora non esiste una posizione ufficiale sul problema ILVA. Nei giorni scorsi Beppe Grillo ha dichiarato che 'vuole i dazi doganali per contrastare la concorrenza della produzione di acciaio».
«Fino ad oggi nessun parlamentare del M5S ha avuto il coraggio di opporsi pubblicamente a questa posizione di Beppe Grillo - si lamentano Furnari e Labriola - alla manifestazione di Aprile, che c'è stata a Taranto, c'erano solamente quattro parlamentari del M5S, nonostante i nostro accorati appelli alla partecipazione, rivolti all'assemblea».
«In questi mesi ci sono state alcune decisioni calate dall'alto che di fatto hanno spezzato quel legame di fiducia che ci legava ad un sogno oramai trasformatosi in altro». «L'istituzione in cui si è trasformato è a nostro avviso incapace di sopravvivere alla disorganizzazione imperante al suo interno», aggiungono.
«Ad aggravare il nostro malessere, in questi mesi ci sono state alcune decisioni calate dall'alto che di fatto hanno spezzato quel legame di fiducia che ci legava ad un sogno oramai trasformatosi in altro», spiegano i due deputati. «Il Movimento ha rappresentato un sogno meraviglioso, noi siamo orgogliosi di credere in tutto questo; mentre l'istituzione in cui si è trasformato è a nostro avviso incapace di sopravvivere alla disorganizzazione imperante al suo interno - aggiungono Labriola e Furnari - Le idee del Movimento continueranno a vivere con noi nel Gruppo Misto, resta inteso che rimarremo fedeli alle promesse elettorali, votando in linea con il programma che abbiamo condiviso».
I due deputati pugliesi scrivono: «Avevamo ipotizzato che la presidente della Camera avrebbe comunicato la notizia del loro passaggio al gruppo Misto martedì in Aula, invece apprendiamo che la notizia è già ufficiale». «Leggiamo anche il comunicato stampa che, per un prevedibile gioco delle parti, l'ufficio stampa del M5S ha già emanato a proposito del nostro passaggio ad altro gruppo parlamentare», aggiungono. «Ecco allora che ci sembra giusto comunicare, con anticipo rispetto all'inizio della settimana prossima, il testo che avremmo preferito postare nei prossimi giorni.... Io e la mia collega Vincenza Labriola, pur rimanendo fedeli alle Idee fondanti del nostro MoVimento, abbiamo deciso di lasciare l'istituzione 'MoVimento 5 Stellè», concludono.

INSULTI SUL WEB Non sono mancate le reazioni sul web dopo l'ufficializzazione della notizie e i loro profili Facebook si sono riempiti di insulti e male parole. In molti li hanno accusati di essere dei traditori.
«Avidi e venduti», «viscidi», «schifosi», «deputati de sta mi....a», «neo Scilipotini». Gli insulti piovono copiosi da ieri, quando sul loro addio non c'era nulla di ufficiale, e riprendono con più vigore appena la notizia appare sul sito della Camera, con i loro nomi scritti nero su bianco tra i componenti del misto. Ieri notte Furnari aveva scritto che avrebbe dato spiegazioni, rigorosamente su Fb, «all'inizio della prossima settimana». Ma sulla sua bacheca i militanti 5S invitano a non darne affatto, «dimettetevi direttamente. Tutti e due».
«Scillipoti tradì per mero guadagno personale - scrive un utente - il tuo tradimento è molto più pesante, in quella città martoriata avevano fiducia in te, tu hai tradito, ancora non si capisce il perchè, ma sicuramente sarai anche tu un piccolo Scillipoti». «A Taranto non tornate», «non mettete più piede», minaccia più d'uno. «I militanti cinquestelle ti aspettano a Taranto per una festa», scrive un utente a Labriola. «Viva la diaria! Ti sei emozionata quando hai visto 20.000 netti per un mese e mezzo? - chiede un militante - che peccato buttarli». E qualcuno avverte: «Basta che non trovi la scusa dell'Ilva. Ora goditi i tuoi soldi, schifosa».  (Leggo)


Defezioni M5S, gli eletti si dividono: “Motivazioni serie”, “Ilva? Solo un pretesto”
I parlamentari a 5 Stelle commentano la decisione di Labriola e Furnari di passare al gruppo misto. Diego De Lorenzis, collega eletto in Puglia: "Le divergenze sulla questione Ilva non c'entrano. E' una polemica pretestuosa, avremmo potuto parlarne". Più cauto Walter Rizzetto: "Rispetto la loro scelta". Carla Ruocco non esclude altre defezioni per la questione soldi: "Può darsi, ma persone così è meglio perderle"

“E’ assolutamente pretestuoso parlare di Ilva per motivare la scelta di andare nel gruppo misto”. Diego De Lorenzis, deputato 5 Stelle originario di Lecce, rifiuta di entrare nel caos delle polemiche che hanno accompagnato la defezione dei due colleghi della Puglia, ma non accetta che si usi la questione di Taranto come giustificazione. “Io non capisco. Credo che siano sbagliati i termini della discussione. Se un attivista si lamenta che il gruppo non sta facendo abbastanza per un problema del suo stesso territorio, forse dovrebbe chiedersi che cosa sta facendo lui in prima persona“.
La paura ora è che l’ennesima discussione in casa 5 Stelle rischi di offuscare il lavoro e le iniziative che l’assemblea sta prendendo in Parlamento. “Domani 8 giugno, incontreremo i cittadini di Taranto per parlare del problema. Uscire a poche ore da quell’evento, ci espone a domande di stampa e cittadini che rischiano di perdere di vista il vero problema”. Alessandro Furnari e Vincenza Labriola sulla questione sono stati chiari, Beppe Grillo ha una posizione sull’Ilva che loro non condividono. Accuse che De Lorenzis dice di non riuscire a capire: “Grillo esprime delle opinioni, ma ci siamo noi in Parlamento. Abbiamo un tavolo di lavoro sulla faccenda, perché non sono venuti a confrontarsi con noi? Avremmo potuto discuterne in tranquillità”. E ora il problema è il posto vuoto che lasciano: “Io credo”, conclude De Lorenzis, “che per essere corretti avrebbero dovuto dimettersi. Ora il Movimento si trova con due deputati in meno che possono lavorare nelle istituzioni”.
Assenze, poca partecipazione e interessi che vanno oltre l’attività politica. Le polemiche stanno lentamente sotterrando l’attività dei due nuovi membri del gruppo misto alla Camera. Malumori interni che si susseguono da alcuni giorni, anche se non tutti sono d’accordo. “Io ho lavorato a fianco di Vincenza Labriola”, dice Walter Rizzetto, deputato del Friuli Venezia Giulia, “e devo riconoscere il suo impegno. Non ho mai visto nella storia della Repubblica italiana tanta confusione solo perché qualcuno dice di entrare nel gruppo misto. Stiamo esagerando“. Difende il lavoro dell’ex collega il deputato, e alla richiesta di un commento sul comunicato stampa del gruppo M5S alla Camera, che li definisce due persone che hanno fatto poco o nulla, risponde: “No comment. Davvero non mi sento di dire niente”. E conclude: “Da quello che so i due hanno intenzione di mantenere fede agli impegni presi, quindi non vedo perché non dovrebbero restituire i soldi. E’ chiaro che il loro disagio non deriva solo dall’affare Ilva, ma c’è altro. Io rispetto la loro scelta“. Parole più moderate, che cercano di nascondere quello che nella realtà è l’ennesima ferita inflitta ad un gruppo che cerca di procedere tra mille ostacoli.
I rappresentanti a 5 Stelle in Parlamento si trovano costretti ancora una volta a giustificare dissidenze e voci critiche. E al centro sembrano esserci sempre più spesso i soldi: “Può darsi che altri ci lasceranno perché non vogliono restituire indennità e diaria non rendicontata”, commenta Carla Ruocco, eletta nel Lazio, “il fatto è che ridare indietro allo Stato queste cifre così elevate è un gesto che dimostra la motivazione che ha ciascuno di noi. Io lo faccio perché credo fermamente in questo gruppo, ma non mi meraviglia che ci sia qualcuno che non riesca a farlo”. Defezioni di anelli deboli del gruppo che non condividono più gli accordi presi in camppagna elettorale? La deputata non vuole sentire ragioni e dice che parleranno i fatti: “Io non posso dire che se ne sono andati solo per i soldi. Vedremo però cosa faranno adesso. Di sicuro sono fandonie quelle che dicono che non c’è democrazia all’interno del Movimento. Persone così è meglio perderle perché non portano nessun beneficio al gruppo”.
Duro il deputato della Lombardia, Manlio Di Stefano che su Facebook li definisce “Razzi e Scilipoti”, i due deputati dell’Idv passati poi al gruppo misto e ironicamente gli augura buon lavoro. Così come Gianluca Vacca dall’Abruzzo: “La situazione è semplice: sono due ‘parassiti’, nel senso che a fronte dei tanti soldi guadagnati hanno prodotto al momento pochissimo. Evidentemente ritengono di doversene andare e le motivazioni di cui hanno parlato sono piuttosto deboli”. Il gesto però fa riflettere chi nel Movimento è da sempre stato critico: “Io dissidente?“, commenta Adriano Zaccagnini su Rai Radio Uno, “Più che altro mi trovo in un momento di difficoltà psicologica e ho bisogno di riflettere. Per decidere di andare via è troppo presto, ma devo essere sereno per poter lavorare bene e quindi io starò dove troverò serenità. Grillo ha fatto grandi cose, ma ora gli dico che bisogna fare autocritica e guardare al proprio interno”. Per esempio: ”Grillo non dovrebbe farsi prenderela mano sul suo blog con frasi o post che dividono e creano disagio e che impediscono di far passare il nostro lavoro. Anzi, gli propongo di prestarci il blog per un mese e permetterci di diffondere quello che facciamo”. (FQ)

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