Ma la domanda è scontata: quanto dovremmo ancora aspettare? Ancora una volta i tarantini devono sottostare al pugno d'acciaio....?
Comunicato stampa
Apprendiamo dalla stampa della decisione di Ilva di autosospendersi dagli impegni derivanti dalla sottoscrizione dell'accordo di programma firmato poco meno di due mesi fa.
Apprezziamo la missiva con la quale il Presidente Vendola invita l'ing.Riva a spiegare le vere ragioni che hanno spinto l'azienda a adottare un atteggiamento che non lascia presagire nulla di buono.
La città non può più tollerare e aspettare. Qui è in gioco la vita e la salute di migliaia di persone. Sono sotto gli occhi di tutti le drammatiche conseguenze inflitte alla comunità jonica all'inquinamento industriale.
E' singolare come, proprio nel momento in cui
Ci aspettiamo che il Comune e
Occorre spezzare la catena di indugi, complicità e ritardi che ha caratterizzato fino a questo momento la storia dei rapporti tra grande industria e istituzioni locali.
Chiediamo ai nostri rappresentanti atti concreti e non la difesa spasmodica di un generico dialogo che serve soltanto ad eludere il rispetto delle regole.
L'utilità degli atti d'intesa, figli di questa logica distorta, è stata nuovamente ribadita dal PD cittadino e dalla Provincia di Taranto in occasione dell'ultimo consiglio comunale quando si è scelto, d'accordo con la giunta Stefàno, di non scegliere rinunciando a pretendere dall'Ilva, in forza di una sentenza della magistratura passata in giudicato, un risarcimento per i danni fin qui arrecati alla città e ai suoi abitanti.
Non è questo l'impegno che chiediamo ai nostri rappresentanti.
E' ora che tutti comprendano che non c'è più tempo da perdere.
Ultima annotazione.
Ha dichiarato l'assessore all'ambiente regionale Michele Losappio: "Se Ilva intende retrocedere nella strada della tutela della salute e del territorio – aggiunge Losappio – lo faccia senza nascondersi dietro le intempestive quanto controproducenti iniziative di qualche comitato".
Teniamo a specificare che il Comitato per Taranto non si è opposto all'Accordo di Programma ma anzi lo ha richiesto al fine di avviare l'iter di quell'Autorizzazione Integrata Ambientale da cui la dirigenza Ilva adesso si autosospende.
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