lunedì 30 giugno 2008
Dal Portale Ambientale Regione Puglia
Caccia all'abuso! difendi il tuo mare e la tua spiaggia!
- Per segnalare situazioni di particolare criticita' ambientale invece basta inviare un messaggio di testo o un'immagine mms con la descrizione della zona fotografata al numero 3404399439.
- Per ricevere informazioni sullo stato di salute del mare e delle spiagge basta inviare un sms indicando il nome della localita' al numero 3404399439.
"Si parte con Goletta Verde, il monitoraggio di Legambiente, che anche quest'anno ha accanto Vodafone che da' la possibilita' a tutti i bagnanti di segnalare con un sms o con una foto scattata da cellulare gli eventuali abusi sui litorali. Proprio grazie a questo servizio la scorsa estate sono state inviate via sms o mms oltre 10.000 segnalazioni di abusi, che hanno dato luogo a diverse denunce di Legambiente alle autorita' competenti." (ansa.ambiente.it)
"Inoltre e' possibile seguire in tempo reale il percorso di Goletta Verde e conoscere tutti i punti di prelievo delle acque di balneazione analizzate dai biologi di Legambiente sul sito www.golettaverde.vodafone.it.
Al via anche la 13/a edizione della campagna nazionale ''Diritti al mare, diritti del mare'' promossa dall'associazione ambientalista Verdi Ambiente e Societa' (Vas), realizzata in collaborazione con l'associazione nazionale attivita' natatorie e subacquee Nadd Europe, l'organizzazione internazionale di subacquea per disabili Hsa Italia e patrocinata dai ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti, dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, dal Commissario Delegato per il superamento dell'Emergenza del bacino del Fiume Sarno." (ansa. ambiente.it)
- Per segnalare un abuso ambientale o un guasto lungo tutte le coste nazionali puoi contattare il numero verde 800 86 61 58 (24 ore su 24).
"Il numero di allerta rapido contro i crimini ambientali perpetrati in mare e lungo le coste e i disservizi in totale ha raccolto oltre 23.000 segnalazioni, le quali principalmente hanno riguardato oltre 4000 casi di abusivismo edilizio di cui 1300 ostruzione ed accessi negati al mare; oltre 4000 i casi di inquinamento; oltre 3500 i casi di presenza di rifiuti in mare, sulla spiaggia e sui fondali; oltre 3200 i casi di disservizi e di carenza di segnaletica; oltre 2000 i casi di distanza di sicurezza non rispettati da imbarcazioni e natanti a motore; oltre 1000 casi di presenza di barriere architettoniche. Moltissime di queste segnalazioni raccolte, grazie al coinvolgimento ed alla collaborazione con le autorita' ed istituzioni locali sono state risolte o ridimensionate della loro azione negativa. Solo nel 2007 le segnalazioni raccolte da Vas sono state oltre 3.600 ed in particolare hanno riguardato: casi di mancanza delle distanze di sicurezza (589 segnalazioni) con imbarcazioni e moto d'acqua troppo vicine alla costa ed ai bagnanti; casi di inquinamento (543 segnalazioni) tra cui spiccano il cattivo funzionamento dei depuratori o addirittura la completa assenza di depurazione con centinaia di casi di scarichi abusivi direttamente riversi in corsi d'acqua ed in mare; casi di abusivismo edilizio (569 segnalazioni); disservizi di vario genere (369 segnalazioni); spiagge sporche (363 segnalazioni); assenza di segnaletica adeguata (182 segnalazioni); moria di pesci (79 segnalazioni) e altro. Le regioni piu' colpita si riconfermano quelle del centro-sud del paese con la Regione Campania con (678 segnalazioni), a seguire la Calabria con (609 segnalazioni) ed il Lazio con (563 segnalazioni)." (ansa.ambiente.it)
domenica 29 giugno 2008
Diossina disastrosa
Finalmente disponibile online l'intero volume liberamente scaricabile
LA LAGUNA FERITA
Uno sguardo alla diossina e agli altri inquinanti organici persistenti (POP) a Venezia
A cura di Stefano Guerzoni e Stefano Raccanelli
Scarica il volume in formato pdf
sabato 28 giugno 2008
Consultazioni per il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti
Al Comitato per Taranto
Provincia di Taranto, Via Anfiteatro, 4, 74100 Taranto
Si rende noto che con Delibera di Giunta Provinciale n. 110 del 09.06.2008, sulla base di un rapporto preliminare (documento di scoping per la consultazione preliminare delle autorità competenti), previsto dal comma 1 dell'articolo 13
del D. Lgs. n.152/2006, è stato dato avvio al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica V.A.S. del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PPGR–Urbani) della Provincia di Taranto, ai sensi del Decreto Legislativo n. 152 del 03.04.2006 e successive modificazioni e integrazioni, con cui è stata recepita la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli impatti di determinati piani e programmi sull'ambiente.
Ai sensi dell'articolo 4 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.e.i, …la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull'ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile…
A tal fine si comunica che:
- autorità procedente (che recepisce, adotta e approva il Piano) è la: Provincia di Taranto – Via Anfiteatro 4 – Taranto
- proponente (incaricato della redazione del Piano) è: ARPA Puglia – Corso Trieste 27 – Bari
- autorità competente (che valuta il Piano ed elabora il parere motivato) è: Regione Puglia – Assessorato all'Ambiente Settore Ecologia Ufficio V.A.S. –
Via delle Magnolie zona ind.le – Modugno
Il "documento di scoping per la consultazione preliminare delle autorità competenti" e il "questionario per la consultazione preliminare delle Autorità Competenti in materia ambientale", sono consultabili:
- sul sito web: www.provincia.taranto.it
- presso gli Uffici della Provincia di Taranto Settore Ecologia ed Ambiente – Via Lago di Bolsena 2 – Taranto.
Inoltre si comunica che in data 30.06.2008 alle ore 10.00 presso il Salone di Rappresentanza della Provincia in Via Anfiteatro 4 - Taranto, è convocata la Prima Conferenza Consultiva di Piano finalizzata alle "consultazioni" previste dai commi 1 e 2 dell'articolo 13 del Decreto Legislativo n.152 del 03.04.2006 così come modificato e integrato dal Decreto Legislativo n. 4 del 16.01.2008, sin dai momenti preliminari dell'attività di elaborazione di piani e programmi, con l'autorità competente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel "rapporto ambientale" che costituisce parte integrante e accompagna l'intero processo di elaborazione e approvazione della proposta di Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PPGR–Urbani) della Provincia di Taranto.
Contributi ed osservazioni dovranno pervenire ad ARPA Puglia – Direzione Scientifica – Bari, preferibilmente tramite posta elettronica all'indirizzo spa@arpa.puglia.it, ovvero, in alternativa tramite fax al 080.5460200 (alla c.a. del dott. Vito Perrino).
Taranto lì 13.06.2008
Il funzionario amministrativo (Francesco Dimichele)
Il Dirigente del Settore Ecologia ed Ambiente - Vigilanza Ambientale (dott. Luigi ROMANDINI)
AVVISO PUBBLICO di avvio del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica V.A.S. del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PPGR–Urbani) della Provincia di Taranto
Altre info su
http://www.provincia.taranto
giovedì 26 giugno 2008
Uno sguardo (e una firma) sul mondo
Venerdì 27 giugno lo Zimbawe assisterà a un'elezione presidenziale fantoccia. Il Movimento per un Cambiamento Democratico (MDC), all'opposizione, si è appena ritirato -- ma non ammettendo la sconfitta, piuttosto riconoscendo che la campagna di Mugabe, fatta di violenza e terrore, ha eliminato qualsiasi speranza di elezioni democratiche.
Ciò nonostante, la speranza è l'ultima a morire. Grazie a una crescente pressione internazionale, il partito di Mugabe (’Unione Nazionale Africana dello Zimbabwe-Fronte Patriottico)e l'opposizione hanno iniziato a riunirsi privatamente. Un governo di unità nazionale è ancora possibile.
Lunedì, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dichiarato all'unanimità che ora come ora elezioni giuste e libere non sono possibili nello Zimbawe. Il Segretario Generale dell'ONU ha parlato chiaro e tondo. Ma sta ai leader africani, soprattutto a Thabo Mbeki, fare la differenza. Nemmeno Mugabe può accedere al potere senza la loro cooperazione. Oggi lanciamo una campagna urgente, rivolgendo una petizione ai suddetti leader affinchè orgganizzino subito un incontro, isolino Mugabe e assicurino un governo legittimo allo Zimbawe.Il nostro richiamo sarà pubblicato in grande formato sui quotidiani di Sudafrica, Tanzania, Angola, e Mozambico questa settimana.
I paesi confinanti con lo Zimbawe gli forniscono beni primari ed elettricità e controllano le frontiere. Già da tempo molti leader dell'Africa meridionale stanno chiedendo che le elezioni siano posposte -- ma esiste il pericolo che finiscano accettando questa farsa. Questo sarebbe un grave giudizio errato: se Mugabe riesce nel suo colpo, l'implosione dello Zimbawe sarà accelerata, e il caos potrebbe diffondersi in tutta la regione.Perciòil nostro annuncio farà pubblicamente i nomi di quei leader che rappresentano l'ancora di salvezza di Mugabe. Se questi leader si fanno avanti ora, possono convincere gran parte degli ufficiali di Mugabe che il cambiamento avverrà, in un modo o in un altro-- e far sì che Morgan Tsvangirai guidi un governo di unità nazionale che rimetta in piedi lo Zimbawe.
Robert Mugabe ha salvato lo Zimbawe dal colonialismo. Ora è giunto il momento che i leader africani salvino lo Zimbawe da Mugabe.Aiutaci a raggiungere 250.000 voci questa settimana, compreso un ruggito da ogni parte dell'Africa, in modo da poterlo pubblicare in più paesi. Clicca per guardare gli annunci, firma, e poi inoltra questo link ai tuoi amici:
http://www.avaaz.org/it/save
Con speranza e determinazione,
Paul, Alice, Ben, Graziela, Mark, Ricken, Iain, Veronique, Pascal, e Milena -- il team di Avaaz.org
PS: Per maggiori informazioni e fonti sui fatti sopracitati guarda qui:
http://www.repubblica.it/news
http://www.lastampa.it/redazion
http://www.ilsole24ore.com/art
martedì 24 giugno 2008
Comunicato stampa
Oggi abbiamo vissuto una giornata particolare. L'Arpa Puglia stava effettuando il monitoraggio del camino E312 per rilevare la diossina. Fissando lo sguardo su tale camino le emissioni erano chiare e apparivano fortemente diluite. Tutt'intorno invece apparivano emissioni opache e diffuse che fuoriuscivano non dai camini ma dai punti più vari degli impianti.
Ad esempio dall'impianto dell'agglomerato "sbuffavano" fuori fumi opachi e densi mentre da camino E312 uscivano fumi bianchi e diluiti.
Oggi ciò che abbiamo visto lo abbiamo filmato con lo scrupolo del regista: questo scenario è in un video che documenta fin nel dettaglio quanto diciamo.
Questo ci porta a tre convincimenti.
Primo: occorre un controllo chimico in continuo delle emissioni industriali, 24 ore su 24, rendendo pubblici i dati, e riteniamo questo punto imprescindibile per concedere l'AIA, ossia l'autorizzazione a produrre.
Secondo: occorre un controllo visivo delle emissioni di tutti i punti critici dell'area industriale anche con riprese notturne mediante telecamere con tecnologia all'infrarosso, in particolare sul piano coperchi della cokeria.
Terzo: occorre in particolare avere un controllo non solo delle emissioni convogliate tramite i camini ma anche di quelle diffuse e fuggitive, ad esempio utilizzando la tecnologia di rilevazione laser messa a punto da CESI-Enel. Ossia non basta controllare i camini se poi i fumi "fuggono" da svariati punti di perdita in modo incontrollato.
L'Arpa Puglia sta svolgendo un lavoro estremamente impegnativo. I suoi tecnici e il Direttore Generale stanno lavorando con abnegazione e grande competenza. Tutta la città dovrebbe sostenere l'Arpa in questo imponente sforzo di acquisizione di dati, in condizioni difficilissime.
Ma occorre lealtà: se si fanno uscire i fumi lì dove non ci sono controlli diretti. L'Arpa ha il compito di controllare tecnicamente, alla politica spetta il compito di protestare e di indignarsi.
comunicato stampa
IL RIORDINO DELLA COMMISSIONE IPPC BOCCIATO DALLA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA: LE PROCEDURE PER LA CONCESSIONE DELLE AIUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI ALLE AZIENDE INDUSTRIALI TARANTINE POSSONO CONTINUARE SENZA PERICOLOSE INTERRUZIONI
Ieri, 18 giugno 2008 la Commissione ambiente della Camera dei Deputati, presso cui è in corso l'analisi del decreto sull'emergenza rifiuti in Campania, ha soppresso i commi 3 e 3-bis dell'articolo 7 del decreto rifiuti. Le norme, introdotte nel corso dell'iter in Commissione, prevedevano la creazione dell'Istituto di ricerca per la protezione ambientale (Irpa) in cui sarebbero confluite le strutture tecniche del Ministero dell'ambiente (Apat, Infs e Icram).
Il successivo comma 3-bis - anch'esso introdotto con emendamento del governo - era volto a riordinare la Commissione istruttoria per l'autorizzazione integrata ambientale (Ipcc).
Il Circolo di Taranto di Legambiente ritiene si tratti di un voto importante perché i tre Enti che sarebbero stati soppressi svolgono un ruolo fondamentale per il monitoraggio e la protezione dell'ambiente del nostro Paese e il loro accorpamento avrebbe costituito non una razionalizzazione del loro operato, bensì un affastellamento di funzioni e ruoli sicuramente non produttivo per le sorti dell'ambiente.
Ancora più importante per Taranto è la votazione che boccia il cosiddetto riordino della Commissione Ippc: a lavoro da poco cominciato, con l'insediamento del Comitato di coordinamento per l'Accordo di Programma e l'audizione delle Associazioni del 28 maggio scorso, il riordino della Commissione Ippc avrebbe significato soltanto un'ulteriore perdita di tempo nell'iter già tormentato della concessione delle Autorizzazioni Integrate ambientali alle aziende industriali tarantine.
Taranto 19 giugno 2008
Aspettando Suburbana 2008
venerdì 27 giugno alla masseria vaccarella di Paolo VI (TA) Dalle 22 serata di controinformazione sulla tematica ambientale.
Nonostante il triste primato sulla produzione di diossina (il 93% della diossina italiana), nonostante Taranto sia riconosciuta come città ad elevato rischio ambientale, le logiche del profitto continuano a scavalcare il diritto alla salute e si continuano a proporre rigassificatori, raddoppi dell'Eni, centrali nucleari ed inceneritori, nonchè la proposta agghiacciante inclusa nel piano provincia le dei rifiuti di permettere di bruciare rifiuti in impianti come la Cementir.
In località La torre caprarica tra Grottaglie, San Marzano e Carosino attualmente i cittadini stanno combattendo insieme la battaglia più dura, quella per il diritto alla Salute contro l'ampliamento della discarica sita in quelle campagne.
La necessità di discutere di queste tematiche e delle possibili soluzioni è divenuto ormai prioritario per la gente comune, le famiglie, e i ragazzi/e che come noi provano a lottare per una vita più dignitosa.
Venerdì 27 vuole essere un occasione per discutere di queste tematiche che verranno approfondite nel festival in un'assemblea pubblica.
VI ASPETTIAMO.....
A TUTTO IL POPOLO DELL' ACQUA
Carissimi,
in continuità con la decisione di rendere il Coordinamento nazionale un luogo di discussione largo ed itinerante nei vari territori, viene convocata la
riunione del Coordinamento nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua
SABATO 5 LUGLIO ore 10,30 – 17,00 a TERMOLI (CB) c/o Cittadella della Carità - Sala Mons. Tonino Bello - Piazza Bisceglie - Borgo Antico.
La riunione del Coordinamento nazionale si rende necessaria per esaminare la situazione dopo l'approvazione da parte del governo del disegno di legge in materia di liberalizzazione dei servizi pubblici locali (compreso il servizio idrico) e ragionare sull'iniziativa che il movimento per l'acqua può mettere in campo, anche alla luce del lavoro che si sta svolgendo nei territori in direzione della ripubblicizzazione del servizio idrico.
Il testo del provvedimento governativo e un primo commento da parte di Marco Bersani è già stato inviato in lista.
Pertanto l'ordine del giorno della discussione è così fissato:
- Valutazione del disegno di legge sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali;
- Stato dell'arte e aggiornamento sulle vertenze territoriali in corso;
- Iniziativa e prossime scadenze del movimento per l'acqua;
- Situazione economica- finanziaria
Contiamo su una forte partecipazione ai lavori da parte delle varie reti nazionali e realtà territoriali.
FORUM ITALIANO MOVIMENTI PER L'ACQUA
Di seguito vi forniamo le indicazioni logistiche per la riunione:
Termoli 5 LUGLIO – ore 10,30-17,00
COORDINAMENTO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA
Piazza Bisceglie - Borgo Antico
- Cittadella della Carità - Sala Mons. Tonino Bello.
Termoli è in Molise, provincia di Campobasso, sulla costa adriatica a metà strada tra Pescara e Foggia.
Riferimenti generali e per ospitalità:
Antonio De Lellis 3289853591 oppure 0875/705994 (numero studio) adelellis@clio. it oppure adelellis@virgilio.it
Il pranzo del 5 sarà effettuato nella mensa della Cittadella ed avrà un prezzo politico.
Per arrivare:
- via autostrada A14 da Pescara o Bari:
uscita al casello di Termoli sulla A 14, direzione Termoli a destra; rampa di accesso per superstrada in direzione Termoli a destra; rampa di accesso alla SS 16 in direzione Termoli a destra; attraverserete due rotonde, alla prima andare dritto, alla seconda rotonda a destra, strada in discesa; al termine della discesa, altra rotonda, ruotate a sinistra di 180°, troverete due strade, scegliete a destra (panorama Mare), che conduce al piazzale Porto. Parcheggiare in prossimità della grande scala a chiocciola in cemento, ben visibile;salire la scala e siete arrivati in Piazza Bisceglie, a sinistra grande Portone in Legno sede della cittadella della carità e del centro di ascolto caritas; all'interno sala Mons. Tonino Bello;
- via Roma o Napoli sulla autostrada Roma-Napoli (da Roma):
uscita S.Vittore in direzione Venafro Isernia Campobasso (da Napoli): uscita Caianiello in direzione Venafro Isernia Campobasso.Dopo Venafro proseguire per Isernia, dopo Isernia proseguire in direzione Campobasso Termoli; quando si separano le due indicazioni proseguire per Termoli;al termine della strada statale 647 (50 Km) passerete davanti al casello autostradale per Termoli; proseguire per un Km in direzione Termoli e accesso a destra alla SS 16 in direzione Termoli; attraverserete due rotonde, alla prima andate dritto, alla seconda rotonda a destra, strada in discesa; al termine della discesa altra rotonda, ruotare a sinistra di 180°, troverete due strade, scegliete a destra (panorama Mare), che conduce al piazzale Porto; parcheggiare in prossimità della grande scala a chiocciola in cemento, ben visibile; salire la scala e siete arrivati in Piazza Bisceglie, a sinistra grande Portone in Legno sede della cittadella della carità e del centro di ascolto caritas; all'interno sala Mons. Tonino Bello;
- Via Treno:
arrivo alla stazione ferroviaria di Termoli; all'uscita della stazione Corso Umberto I (viale alberato); la seconda a sinistra Corso fratelli Brigida; al termine di fronte vi troverete un muraglione, a sinistra un castello e a destra discesa per piazzale porto; scendendo in direzione porto, mantenersi sempre sul marciapiede di sinistra; dopo duecento metri salire la grande scala a chiocciola in cemento (ben visibile) e siete arrivati in Piazza Bisceglie, a sinistra grande Portone in Legno sede della cittadella della carità e del centro di ascolto caritas; all'interno sala Mons. Tonino Bello.
- Via Autobus:
arrivo al terminal autobus di Termoli; all'uscita attraversare la strada statale; dopo 100 mt girare sinistra (in corrsispondenza di un centro commerciale); subito dopo a destra via Italia e proseguire per 200 mt sempre dritto fino al sottopassaggio della stazione ferroviaria; all'uscita della stazione Corso Umberto I (viale alberato); la seconda a sinistra Corso fratelli Brigida; al termine di fronte vi troverete un muraglione, a sinistra un castello e a destra discesa per piazzale porto; scendendo in direzione porto, mantenersi sempre sul marciapiede di sinistra; dopo duecento metri salire la grande scala a chiocciola in cemento (ben visibile) e siete arrivati in Piazza Bisceglie, a sinistra grande Portone in Legno sede della cittadella della carità e del centro di ascolto caritas; all'interno sala Mons. Tonino Bello.
Incontro/dibattito con Stefano Montanari
CONVEGNO E DIBATTITO ORGANIZZATO DALLA LISTA CIVICA NAZIONALE "PER IL BENE COMUNE"
Le Insidie delle Nanopolveri
Incontro con il Dr. Stefano Montanari
Le Insidie delle Nanopolveri, questo è il titolo dell'incontro promosso dalla Lista Civica Nazionale Per il Bene Comune con il Dr. Stefano Montanari, che si terrà a Bari il 3 luglio prossimo alle ore 17:30, presso l'Auditorium Controradio (Via Latilla 13), durante il quale verrà presentato l'ultimo libro dello scienziato, intitolato Il Girone delle Polveri sottili: Viaggio nel mondo delle Nanoparticelle tra inquinamento, patologie e interessi finanziari, edito da Macro Edizioni.Il Dr. Stefano Montanari, Esperto Internazionale di nanoparticelle e nanopatologie, Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena, autore di diversi studi commissionati dalla Fase di Los Angeles sugli effetti dell'attentato alle Torri Gemelle , collaboratore di diverse Università, italiane ed estere, tra cui l'Università di Cambridge e L'Università di Magonza e Candidato Premier alle scorse politiche nelle liste di "Per il Bene Comune", relazionerà sulle cause delle nanopolveri e sugli effetti di queste sulla salute umana.
I PM 10 e PM 2.5 hanno assunto l'onore della cronaca per la loro pericolosità per la salute umana. Ma solo ora si comincia a capire che esistono polveri di diametro molto più sottile e che queste sono molto più pericolose. Le NANOPOLVERI si formano con eventi naturali (incendi, eruzioni ecc), ma soprattutto con i moderni processi di combustione ad alta temperatura (inceneritori, acciaierie, cementifici, centrali termoelettriche ecc.), date le loro dimensioni ridottissime, queste particelle rimangono sospese nell'aria per lunghissimi periodi e quando vengono inalate o ingerite, entrano nella circolazione del sangue e passano a tutti gli organi vitali. Le NANOPOLVERI riescono persino ad entrare nei globuli rossi e nel nucleo delle cellule andando ad intaccarne il DNA.
L'incontro sarà aperto dalla Prof.ssa Adele Dentice, candidata alla scorse politiche nelle Liste di "Per il Bene Comune" e moderato da Alessio Di Palo, giornalista e direttore dell'emittente radiofonica Radio Regio Stereo di Altamura.
Si prega vivamente le SV, vista l'importanza dell'evento, di intervenire.Bari, 23 giugno 2008.
Per il Bene Comune Puglia
Tel. 320/8867642 Fax 080/5061817
www.perilbenecomunepuglia.com
pbc@perilbenecomunepuglia.com
ALTRI APPUNTAMENTI DEL DR. MONTANARI IN PUGLIA:
2 LUGLIO, ORE 19:00 CANOSA(BA)
Piazza Vittorio Veneto
organizzato da "Per il Bene Comune"
www.perilbenecomunepuglia.com
3 LUGLIO, ORE 21:00 CONVERSANO(BA)
Piazza XX Settembre
organizzato da civica città
www.civicacitta.it
4 LUGLIO, ORE 17:00 FOGGIA
Aula Consiliare Provincia
Piazza XX Settembre
organizzato dai Grilli di Foggia
www.igrillidifoggia.it
--
www.perilbenecomunepuglia.com
chi si rivede!
Col senno di poi, alla luce di quanto di buono ci è stato promesso, perchè non perdere dieci minuti per ascoltare la coppia d'assi di questa citta?
Tra l'altro si scopre che, per la gioia degli stattesi, il nostro primo cittadino si è occupato della loro salute.
E l'altro?
E ora?
Restiamo nelle mani dei "pregiatissimi"...
Buona visione
lunedì 23 giugno 2008
Ambiente è anche società
"Città Criminali" è l'interessante serie di docu-fiction che LA7 ha dedicato alle capitali della cronaca nera italiana.
La prima puntata ha ricostruito la storia del clan mafioso dei fratelli Modeo a Taranto e una delle mattanze più sanguinose che abbia mai toccato la città, scoppiata nel 1989. Una storia segnata da 169 morti e da una guerra fratricida per il controllo del territorio, che "Città Criminali" documenta attraverso ricostruzioni in fiction, materiale di repertorio della Rai, filmati recuperati dalla Fondazione Ansaldo, a Studio 100 e a Telenorba.
Le ricostruzioni in fiction si alternano a interviste ai protagonisti dell'epoca, come il magistrato Nicolangelo Ghizzardi, Antonio Calcagni, Pasquale Quinto e Leo Ferretti della Polizia di Stato, Francesco La Macchia dell'Arma dei Carabinieri, l'avvocato Fabrizio La Manna e il giornalista di "Taranto Sera" Mario Diliberto.
Un viaggio negli anni peggiori di Taranto ("Taranto è l'unico posto dove ho avuto paura" - dice Antonio Calcagni di quegli anni) guidata dal commento di Christian Iansante, per svelare tutte le vicende e i misteri della città pugliese, quella "maledetta" segnata dall'ascesa e dalla caduta della cosca mafiosa capeggiata da Antonio Modeo, detto "Il messicano" e dai suoi fratelli Gianfranco, Riccardo e Claudio.
Questo video è la ricostruzione dell'omicidio del giovane Angelo Carbotti, assassinato al pronto soccorso dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
domenica 22 giugno 2008
venerdì 20 giugno 2008
Rigassificatore, via libera all'impianto di Trieste
Fonte: IL PICCOLO
Il ministero dell’Ambiente approva il progetto del gruppo spagnolo Gas NaturalTRIESTE Il progetto del gruppo spagnolo Gas Natural per il rigassificatore nell’area ex Esso del porto di Trieste ha ottenuto il via libera dalla Commisssione Via (Valutazione d’impatto ambientale) del ministero dell’Ambiente. Lo ha comunicato ieri Bruno Agricola, della Direzione generale per la salvaguardia ambientale del ministero.
Superato quello che, a detta degli esperti, rappresenta lo scoglio principale, la conclusione dell’intero iter potrebbe ora avvenire nel giro di sette, otto mesi.
I passi successivi, che richiederebbero un tale arco di tempo, sono tre: l’autorizzazione integrata ambientale; la conferenza dei servizi per l’intesa con la Regione; il decreto del ministero delle Attività produttive (subordinato all’ok della conferenza dei servizi) che dà il via libera alla costruzione.
La realizzazione dell’impianto, che avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno e richiederà un investimento è di 550 milioni di euro, è vista con favore da gran parte degli ambienti politici ed economici. A cominciare dal sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia, che lo ha ribadito di recente, precisando però che si tratta di una decisione che «va presa concordata con i ministeri, la popolazione, le autorità e il Porto».
Il fronte dei favorevoli prosegue con l’assessore regionale all’ambiente Vanni Lenna, anche se il governatore Renzo Tondo ha mostrarto una certa prudenza, e con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, che un mese fa ha legato la realizzazione del rigassificatore a un accordo industriale che apra nuovi business per la Lucchini-Severstal così da indurre il gruppo siderurgico a chiudere la Ferriera.
«E’ una decisione che riapre una serie di importanti opzioni per la citttà – commenta l’assessore comunale allo Sviluppo economico Paolo Rovis –. La giunta è favorevole alla costruzione dell’impianto purchè ci siano alcune contropartite: la bonifica dell’area; royalties o opere utili alla città; l’ingresso di AcegAps, con una quota significativa, nella società di gestione, faatto che porterebbe benefici sia al Comune sia alla cittadinanza».
Che la costruzione del rigassificatore sia un’opportunità da cogliere è stato ribadito qualche giorno fa anche dal presidente di Assindustria, Corrado Antonini, in un incontro con il presidente della Regione, Tondo. «Non possiamo che salutare con soddisfazione e interesse questo primo passaggio – ha dichiarato a caldo Paolo Battilana, direttore di Assindustria –. Abbiamo più volte ribadito che riteniamo il rigassificatore un’opera utile per il territorio, sia sul piano economico, considerati i minori costi energetici per le aziende e lo sfruttamento della catena del freddo, sia sul piano ambientale, visto l’impegno di Gas Natural per la bonifica dell’area».
Che il rigassificatore sia una priorità per abbattere i costi dell’energia per le imprese la ha detto a chiare lettere anche il presidente del Consorzio energia di Assindustria (nonchè presidente di Wärtsilä Italia) Sergio Razeto, che ha messo in luce, tra l’altro, anche il ritorno occupazionale sia nella fase di realizzazione dell’impianto sia in quella della gestione.
Ad attendersi in qualche modo il via libera del ministero dell’Ambiente (anche se manca ancora il decreto del ministro Prestigiacomo) è il presidente dell’Ente zona industriale, Mauro Azzarita: «A livello governativo l’avevano promesso – osserva – e quindi c’è soddisfazione per una vicenda che va verso una conclusione positiva». Tra i vantaggi della realizzazione dell’impianto Azzarita ricorda in particolare la bonifica dell’area ex Esso, inclusa nel Sito inquinato di interesse nazionale, e l’avvio di una catena industriale del freddo: «Solo un’azienda delle dimensioni di Gas Natural – osserva – dispone delle risorse (40 milioni di euro, ndr) per bonificare quella che forse è l’area pegggiore sul piano dell’inquinamento. Lo sfruttamento del freddo prodotto a costi inferiori rispetto a quelli dell’energia elettrica – aggiunge – oltre a un vantaggio per diverse aziende già operanti, può essere un’attrattiva anche per nuove imprese, non escluse quelle farmaceutiche».
di Giuseppe Palladini
giovedì 19 giugno 2008
Pubblicati i dati INES sulle emissioni industriali 2006!
Ecco, appena segnalati da Angelo (www.ambientenergia.org) i dati dell Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti (INES). Sono stati estratti dalla tabella nazionale tutti i valori relativi agli impianti di Taranto e Brindisi.
Le notizie non sono confortanti, anzi...
Saluti dalla "Capitale della Magna Dispersione"!
LAVORO SICUREZZA E SALUTE DEL LAVORATORE. La legge della Regione Puglia
Disposizioni in materia di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.
(Puglia B.U. 14 maggio 2008, n. 76, suppl.)
mercoledì 18 giugno 2008
Inquinatori europei penalmente perseguibili
UE- Sanzioni penali per chi danneggia l’ambiente
Nella seduta del 21 maggio scorso, il Parlamento europeo ha approvato definitivamente una direttiva sui reati ambientali gravi da considerare penalmente rilevanti in tutta l’UE se commessi intenzionalmente o per grave negligenza, inclusi l’istigazione e il favoreggiamento a compierli.
Tali reati riguardano i rifiuti, le attività pericolose e le specie protette. Gli Stati potranno fissare norme penali più severe e saranno tenuti a stabilire la tipologia e l’entità delle sanzioni, che dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive.
Ricordiamo che, nel settembre 2005, la Corte di Giustizia europea ha confermato la competenza della Comunità a adottare misure relative al diritto penale connesse con la tutela dell’ambiente ove ciò sia necessario per garantire l’attuazione efficace della politica ambientale comunitaria. Per questo motivo la Corte ha annullato la decisione quadro sulla criminalità ambientale adottata nel 2003. La proposta presentata dalla Commissione è pertanto diretta a sostituire l decisione quadro e, tra le altre cose, istituisce un elenco minimo di reati ambientali gravi che dovranno essere considerati fatti penalmente rilevanti in tutta la Comunità.
Approvando il pacchetto di emendamenti di compromesso negoziati con il Consiglio dal relatore Hartmut Nassauer (PPE/DE, DE), il Parlamento europeo ha permesso l’adozione definitiva sulla tutela penale dell’ambiente. I sistemi sanzionatori vigenti, infatti, non sono sufficienti per garantire la piena osservanza della normativa UE. La direttiva, pertanto, intende rafforzare il rispetto della legislazione UE mettendo a disposizione sanzioni penali “che sono indice di una riproduzione sociale diversa” rispetto a quelle amministrative. Il provvedimento potrà quindi entrare in vigore dopo venti giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e gli Stati membri avranno due anni per mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per conformarsi alla direttiva.
Riprendendo quanto suggerito dagli eurodeputati, un emendamento di compromesso precisa che la direttiva “obbliga gli Stati membri a prevedere nella loro legislazione nazionale sanzioni penali per gravi violazioni del diritto comunitario in materia di protezione dell’ambiente”. Tuttavia essa “non crea obblighi per quanto riguarda l’attuazione di tali sanzioni o di altri strumenti giuridici disponibili nei casi individuali”. La direttiva, inoltre, non pregiudica altri sistemi di responsabilità per danni ambientali previsti dalla legislazione comunitaria o nazionale.
Poiché l direttiva detta soltanto norme minimali, gli Stati membri avranno l facoltà di mantenere in vigore o adottare misure più stringenti finalizzate ad un’efficace tutela penale dell’ambiente, che devono comunque essere compatibili con il Trattato dell’UE.
Da Associazione Ambiente e Lavoro
IL RISCATTO CULTURALE DELLA CITTÀ DI TARANTO
Fonte: http://www.agenziaaise.it/TARANTO\ aise\ - "Taranto, malinconicamente popolare per il maggior dissesto finanziario di un’amministrazione pubblica, per la presenza dell’Ilva che la attesta città con la maggiore incidenza di tumori e di morti sul lavoro, ha necessità di riscatto".
Ne è convinto Gian Carlo Lisi, fondatore e direttore di una piccola, ma assai attiva casa editrici, la Lisi Editore appunto, che, come spiega lui stesso, "si fonda su poche idee fondamentali: sulla convinzione della vitalità della tradizione letteraria e sulla capacità di trasmetterla; sull'assunto che da Taranto è possibile costruire una impresa culturale con una vocazione europea; sulla certezza che la cura, la raffinatezza, l'eleganza del libro come manufatto siano componenti imprescindibili della sua riuscita".
Già casa editrice di ricerca letteraria e teatrale, con una vocazione spiccatamente internazionale e segnatamente francese, la Lisi cerca anche di valorizzare giovani studiosi promettenti, pubblicando le loro opere prime, ed ha attualmente in progettazione collane dedicate alla tradizione classica e alla narrativa.
Ed ora, con il patrocinio e il contributo della Regione Puglia, del Comune e della Provincia di Taranto, dell’Apt (Associazione promozione turistica) e del Comune di Pulsano, bandisce la prima edizione - "e si spera non unica", auspica Gian Carlo Lisi - del Premio Letterario per opere inedite intitolato a "Walmen Bruni".
Il Premio intende scoprire, pubblicare e promuovere opere di narrativa contemporanea scritte da autori "esordienti" che utilizzino la lingua italiana e i suoi dialetti, spiega sempre l’editore. Un particolare riguardo sarà riservato a quei testi che presteranno attenzione alle questioni relative alla convivenza tra tradizioni e culture diverse; come pure alle opere che mostreranno una spiccata ricerca espressiva.
Il concorso si impegna inoltre nella realizzazione di audio-libri in diversi formati (musicassette, cd-rom, file internet ecc.) allo scopo di permettere la maggiore diffusione delle opere premiate in edizione compatibile agli standard di accessibilità per ipovedenti e non vedenti.
Il bando, disponibile sul sito internet della casa editrice www.lisieditore.it, scadrà il 16 agosto, termine entro il quale chi vorrà concorrere dovrà inviare la sua opera inedita di narrativa - sotto forma di romanzo, raccolta di racconti o reportage - all’indirizzo: Premio "Walmen Bruni" Lisi editore, via Nitti 153 – 74100 Taranto.
La giuria, che si avvarrà di docenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, redattori di altre case editrici e riviste letterarie, selezionerà i testi ammessi alla selezione finale e, fra questi, il vincitore, che sarà reso noto in occasione della cerimonia di premiazione prevista nel mese di novembre ed al quale sarà garantita la stampa e la diffusione dell’opera, nonchè un regolare contratto con la Lisi Editore.
Possono concorrere al premio autori residenti in qualsiasi nazione, purché le opere proposte siano redatte in lingua italiana o in dialetto italiano.
Alla fine ogni loro contributo sarà un tassello in più verso quella "partecipazione" che, nelle parole di Gian Carlo Lisi, può garantire quella "riabilitazione lenta, ma legittima" di una città e della sua cultura.
Una "scommessa", per l’editore, "che anche dal profondo sud la passione, la competenza e la voglia di riabilitazione possano riuscire a esprimersi e trovare riconoscimenti fornendo attraverso la cultura una possibilità di riscatto alla città". (r.a.\aise)
Riunione del Coordinamento per l'ACQUA BENE COMUNE
Alla riunione del Coordinamento hanno partecipato anche il prof. Troisi, ordinario dei Scienze delle Finanze (che ci segue da tempo), e il prof. Ing. Eligio Romanazzi che insegna sistemi idraulici al politecnico di Bari.
Ritornando alla riunione, ecco i punti salienti:
- Sono stati formati due gruppi di lavoro: un gruppo operativo e un gruppo referente per i rapporti istituzionali (al quale sono stati invitati a far parte anche i due professori). Su richiesta del Coordinamento degli enti locali, due membri del Comitato pugliese fanno parte di entrambi i gruppi.
- Il gruppo operativo si riunirà già il prossimo martedì 17/6 per mettere a punto: la richiesta di audizione in parlamento sulla Legge di Iniziativa Popolare; il rapporto con la regione Puglia; la proposta istituzionale di estensione del Coordinamento a tutti gli altri Enti Locali della Puglia; la realizzazione di un’iniziativa pubblica di respiro regionale sulla ripubblicizzazione dei servizi idrici.
- Il gruppo referente per i rapporti istituzionali stabilirà le interlocuzioni con l’AATO, l’ANCI, l’UPI, l’Union Camere e il Governo nazionale.
Per quanto riguarda la stampa: erano presenti 4 televisioni e due quotidiani, fra cui la Gazzetta del Mezzogiorno, di cui vi allego l’articolo (apparso sulle pagine nazionali) e che vi invito a leggere. Il giornalista (G. Devito), infatti, mette in relazione la posizione del Coordinamento in controtendenza con le ultime dichiarazione del Ministro Tremonti e con la politica del governo nazionale."
Margherita Ciervo
Comitato promotore pugliese
E se cominciassimo a parlare di allergie?
è quanto si evince da un'intervista al dott. Mastrandrea, direttore dell'Unità Operativa di Allergologia e Immunologia Clinica del SS. Annunziata di Taranto e presidente regionale dell'Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri (Aaito).
Quanti antistaminici, cortisonici e broncodilatatori dovremo versare prima di saperlo?
martedì 17 giugno 2008
Fumata nera alla Comunità Europea
"Come prevedibile tutti i compromessi negoziati con il Consiglio sono stati adottati permettendo quindi l'approvazione in seconda lettura della direttiva quadro sui rifiuti. Ecco i punti su cui si è tentato di ripristinare i testi piú chiari e vincolanti adottati in prima lettura dal PE e confermati dal voto in commissione ambiente (hanno avuto tra 127 e 148 voti insufficienti per determinare la maggioranza qualificata di 392 voti ):
- Quando un rifiuto cessa di essere tale: il Consiglio ha legato l'identificazione di questo stato alla reintroduzione di una definizione di sottoprodotti, respinta dalla commissione ambiente, che aveva chiesto alla Commissione Europea di definire criteri in una prossima proposta legislativa. Il compromesso adottato accetta che vi siano controlli perchè accertare l'assenza di componenti pericolosi nei sottoprodotti, li sottopone alla Convenzione di Basilea sulla esportazione verso paesi terzi ma non fuga dubbi su usi distorti di tali prodotti;
- Il nuovo articolo sugli obiettivi di prevenzione, stabilizzazione e riduzione dei rifiuti era legato ad una logica chiara nella proposta del PE: la CE avrebbe fornito indicatori armonizzati agli SM per la preparazione dei loro rispettivi piani entro date certe (2012)e con l'obiettivo di stabilizzare e ridurre i rifiuti. Il compromesso impegna la CE a fornire un rapporto intermedio entro la fine del 2011 sulla gestione dei rifiuti secondo la direttiva e poi piani per promuovere tecnologie per riuso e riciclo e per la fine del 2014 predisposizione di obiettivi di prevenzione e dissociazione da attuare entro il 2020. Quindi fino a tali date lo sforzo sui piani di prevenzione si basa sulla volontaria iniziativa degli SM.
- L'obiettivo di aumentare entro il 2020 del 50% la quota da destinare al riciclo dei rifiuti domestici e similari e del 70% quelli industriali, da demolizione, costruzione è mantenuto ma riferito al vetro, plastica, metallo e carta da rifiuti domestici o da flussi similari (+50%) e per i soli materiali di demolizione e costruzione (+70%). Sono inclusi, ma non esplicitati i rifiuti organici. Gli Stati membri inoltre dovrebbero promuovere la raccolta differenziata entro il 2015. Il testo che recita: "gli SM adottano le misure necessarie per conseguire gli obiettivi..", per la sua doppiezza se siano vincolanti le misure o gli obiettivi per poter se del caso perseguire gli inadempienti ha costretto la CE ha chiarire in aula che intende gli obiettivi esigibili, ma i dubbi giuridici permangono!
- La priorità sulla rigenerazione degli oli usati è una possibilità di cui gli SM si possono avvalere ma senza vincoli a realizzarla; la raccolta differenziata dei rifiuti organici è all'iniziativa degli SM, la CE eventualmente interverrà dopo.
- L'incenerimento è riclassificato come un'operazione di recupero, che pur al 4° posto su cinque nella gerarchia rappresenta una scorciatoia troppo appetibile, almeno finchè non diventa operativa ed esigibile la raccolta differenziata. La formula dell'efficienza energetica è mantenuta, ne abbiamo proposto ma senza successo sia la cancellazione sia la sua revisione entro 2 anni per togliere ogni alibi a finte operazioni di recupero dell'allegato II. E' stata accolta solo una revisione dell'efficienza energetica tra 6 anni alla prima verifica della direttiva.
Si è fatto il possibile prima nei negoziati poi in plenaria per essere coerenti con le già incoraggianti statistiche sugli obiettivi di riciclo che avrebbero potuto essere piú ambiziosi e vincolanti e per evitare scorciatoie pericolose verso l'incenerimento. Si è portata a casa una chiara gerarchia cui attenersi e comunque un approccio a prevenzione e riciclo che pur se affidato all'iniziativa degli Stati membri non era stato previsto né dalla Commissione nella sua proposta iniziale nè dal Consiglio: il che spiega la loro ferrea resistenza."
Le relazioni in discussione (dal sito EU)
In attesa del voto previsto per martedì, gli europarlamentari sono in Aula per partecipare al secondo dibattito sulle relazioni di due colleghe: il report dell'europarlamentare britannica Caroline Jackson del gruppo del partito popolare europeo e dei democratici europei (PPE-DE) su una revisione delle direttive dello smaltimento dei rifiuti, e un'altra sul tema della sicurezza dell'acqua. Quest'ultima affidata all'europarlamentare francese Anne Laperrouze dell'alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (ALDE).
Le misure anti-inquinamento
Caroline Jackson preme soprattutto sulla necessità di promuovere la separazione dei rifiuti, e aggiunge: "Dobbiamo dare un significato importante alle intenzioni della Commissione europea: creare una società cui prema il riciclaggio". Per questo, in accordo con i parlamentari, sono previsti per il 2020 due importanti traguardi: un flusso di riciclaggio del 50% proveniente dai rifiuti domestici e la prospettiva del 70% per i rifiuti industriali, con attenzione particolare per quelli nocivi.
Gli Stati membri dell'Unione europea hanno stilato una classifica basata su cinque stadi per ridurre la produzione di rifiuti e favorirne uno smaltimento consapevole: prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, altre alternative di recupero e ancoraggio, uno smaltimento eco compatibile. E' doveroso dunque da parte degli Stati membri rafforzare le misure preventive, promulgare dei principi guida, valutare il riciclaggio come un obiettivo prioritario e ridurre l'inquinamento prodotto dagli inceneritori che sono da considerarsi come un recupero.
Navigare in acque migliori
Dalle analisi condotte in fiumi, laghi e acque costiere europee, sono risultati circa 33 tipi diversi di sostanze contaminate, per lo più pesticidi. Per questo l'europarlamentare frqncese Laperrouze (ALDE), incita i colleghi ad approvare una direttiva restrittiva, entro il 2018, per depurare l'acqua alla fonte impiegando l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili.
Il tema della settimana verde di quest'anno al Parlamento é "CO2 and you". Gli eurodeputati renderanno disponibili informazioni e dispenseranno consigli per alleggerire la nostra quotidiana "impronta al carbonio".
La relazione del dott. Balice
Diossina in Ribalta
Rassegna AIA
Rassegna comunicati e lettere
- una lettera del dott. Mazza sul Corgiorno
- una lettera del Prof. Montano sul dissesto ambientale da Petrolio in Basilicata
... e se fosse così?
... che mal di testa...
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Acqua alla romana
lunedì 16 giugno 2008
Ilva Idonea? Assolutamente no.
Riveliamo il contenuto della relazione riservata del dott. Balice, consulente Provincia/Regione
Questa mattina abbiamo ottenuto il documento redatto dal dott. Vito Balice in cui si esprime un giudizio di sostanziale "idoneità" del piano di adeguamento dell'Ilva rispetto allo scopo di ridurre gli inquinanti.
Il documento è ora disponibile su www.tarantosociale.org
Ma chi è il dott. Vito Balice?E' contemporaneamente consulente della Provincia di Taranto e della Regione Puglia nell'ambito della Commissione Istruttoria per l'Autorizzazione Integrata Ambientale-IPPC.
In questa veste ha elaborato "considerazioni e commenti allo studio AIA presentato dalla azienda ILVA al Ministero dell'Ambiente".Nella relazione viene dato un giudizio fondamentalmente positivo sul piano di adeguamento degli impianti Ilva alle BAT (Best Available Techniques, ossia "migliori tecnologie disponibili"). E' una relazione in cui i rilievi, a nostro parere, sono minimi rispetto alle drammatiche criticità dell'Ilva e alle evidenti lacune del piano di riduzione degli inquinanti.Nelle conclusioni il dott. Balice scrive invece: "L'esame del Piano di adeguamento dell'Ilva ha sostanzialmente evidenziato l'idoneità dello stesso per il conseguimento della riduzione dell'impatto ambientale dello stabilimento. Il piano contiene gli interventi che al momento si ritiene utili per l'adeguamento degli impianti esistenti alle BATdi settore ed interviene sulle linee di impatto più significative quali cokerie ed acciaierie con una drastica riduzione delle polveri diffuse". (p.5)
Inoltre vi si parla del pet-coke (p.5), senza però avanzare divieti al suo uso. Si fa riferimento infatti al coke di petrolio (pet-coke) e del catrame di cokeria nell'ambito della cokeria Ilva, "condividendo la scelta di non modifica sostanziale". (p.6)
Tale relazione è del 23 aprile e il dott. Vito Balice dimostra di conoscere in quella data l'intento da parte dell'Ilva di usare il pet-coke nell'ambito della già inquinante cokeria. Il 24 maggio un blitz dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico all'Ilva di Taranto ha portato al sequestro del pet-coke all'interno della zona parchi minerali nella quale erano state stoccate 16 mila tonnellate di questa sostanza molto inquinante, conosciuta come la "feccia del petrolio".
Perché una questione così scottante è stata mantenuta riservata e solo oggi emerge dopo una martellante richiesta di PeaceLink? Perché non farne oggetto di una più ponderata e pubblica riflessione? Perché lasciare alla sola magistratura il compito di intervenire a tutela della salute dei cittadini?
La lettera di accompagnamento della Provincia di Taranto fa propria le relazione del dott. Vito Balice come "relazione istruttoria predisposta dal suddetto referente di questa Provincia, comprensiva del giudizio relativo alla sostanzialità delle modifiche programmate dal Gestore".
Entriamo nei dettagli della relazione.
Nella pagina 1 e 2 della relazione si ripercorrono i contenuti dei quattro atti di Intesa e dell'accordo di programma dell'11/4/2008.
A pagina 3 vi sono le "Valutazioni riguardanti il Piano ILVA" e viene esaminata la "bontà degli interventi proposti" confrontandoli con le BAT (Best Available Techniques, migliori tecnologie disponibili).
Il dott. Balice dichiara che nel Piano di adeguamento dell'ILVA vi sono "soluzioni impiantistiche BAT" e "interventi su linee tecnologiche già conformi impiantisticamente alle linee guida BAT". Si parla di attività in grado di essere "risolutive in termini di riduzione dell'impatto ambientale dello stabilimento (p.3).
Il consulente della Provincia di Taranto e della Regione Puglia dichiara: "Emerge che il Piano ILVA è essenzialmente indirizzato a ridurre la quantità di inquinanti complessivamente emesse dalle emissioni convogliate".
Inoltre dichiara che il Piano ILVA è indirizzato a "intervenire drasticamente nella riduzione delle emissioni a caratteri diffuso".
Non solo: il piano sarebbe persino indirizzato a "incrementare il margine di sicurezza ecologica delle immissionim nei canali di scarico e di coneguenza nel recettore finale (Mar Grande) dagli impianti di trattamento delle acque reflue". (p.4)
Altra qualità che il Piano ILVA avrebbe è quella di "rafforzare la capacità di autosmaltimento dello stabilimento" e di "ridurre progressivamente la presenza di sostanze pericolose". (p.4)
Peccato che noi non siamo in grado di sapere di quanto tutto ciò si voglia o si debba ridurre. Se ne potessimo conoscere sia le percentuali sia i valori assoluti saremmo veramente grati sia all'Ilva sia al dott. Vito Balice.
Vorremmo conoscere ad esempio di quanto l'Ilva ridurrà le emissioni di arsenico, benzene, benzoapirene e di altri cancerogeni. Vorremmo sapere se eliminerà il mercurio e altri inquinanti neurotossici. Vorremmo sapere a quanto scenderanno le emissioni di diossine, su cui il dott. Balice non si sbilancia evidenziando "una grave lacuna normativa" che non consentirebbe di fissare un limite certo agli impianti di agglomerazione da cui fuoriesce la diossina. (p.4-5)
Il dott. Balice, parlando dello SME (Sistema Misurazione Emissioni) non indica la necessità di un sistema di campionamento in continuo delle diossine, limitandosi in modo generale a richiedere "periodiche determinazioni analitiche delle diossine", senza dire quale periodicità dovrebbero avere. (p.6)
Leggendo e rileggendo questa relazione che la Provincia di Taranto e la Regione Puglia hanno inviato al Ministero dell'Ambiente emergono molti dubbi, tanto che sarebbe opportuno che tali Enti la ritirassero per ragioni di cautela e di opportunità. Essa infatti dà di fatto "disco verde" su gran parte del piano ILVA e spiana la strada all'Autorizzazione Integrata Ambientale senza che vengano accolte le osservazioni delle associazioni ambientaliste.
La cosa forse più grave è che in poche pagine viene espresso un giudizio positivo sul contenimento delle emissioni senza che noi cittadini possiamo conoscerne l'entità effettiva, numeri alla mano.
Anzi: a noi rimangono secretate le informazioni dettagliate sulle emissioni Ilva nell'AIA.
Avevamo infatti richiesto che il Ministero dell'Ambiente non mantenesse riservata la documentazione Ilva sulle emissioni dei microinquinanti, attualmente non accessibili al pubblico. Il Ministero dell'ambiente ha richiesto all'Ilva di rendere pubbliche quelle informazioni. L'Ilva si è opposta alla divulgazione delle informazioni in questione sostenendo che la documentazione da noi richiesta non riguarda le emissioni inquinanti ma informazioni "la cui divulgazione a terzi è certamente lesiva per la scrivente società in quanto può consentire di ricavare indicazioni sulla formazione di costi industriali ed elementi per la valutazione della performance".
L'Ilva inoltre non considera il Comitato per Taranto legittimato ad agire nell'AIA lo definisce – nella lettera al Ministero - un "sedicente Comitato".
In questo contesto, in cui viene sostanzialmente ritenuto ideoneo il piano di adeguamento ILVA senza definire in che misura esso riduce ogni tipo di emissione inquinante, emerge una scandalosa carenza di informazione al pubblico.
Vorremmo sapere in che misura ogni singola BAT concorra ad abbassare le emissioni di ogni singolo impianto: ma non lo sappiamo, né la relazione del dott. Balice ci aiuta a saperlo.
Ecco perché riteniamo opportuno – alla luce di quanto emerso in questa sorprendente vicenda - che la relazione del dott. Vito Balice venga ritirata e che Provincia e Regione si affidino ad un altro consulente nel farsi rappresentare nella Commissione nazionale istruttoria IPPC-Ilva.
Recentemente l'assessore all'ecologia della Provincia di Taranto Michele Conserva ci ha espresso la disponibilità ad accogliere alcune osservazioni delle associazioni ambientaliste per l'Autorizzazione Integrata Ambientale. Questo gesto di apertura è positivo. Per essere efficace è opportuno a nostro parere il ritiro della relazione del dott. Vito Balice che entra in aperta contraddizione con l'intera impostazione delle osservazioni delle associazioni ambientaliste.
Chiediamo infine all'assessore regionale all'Ecologia Michele Losappio se questo documento del dott. Vito Balice sia stato o no inserito in un'area riservata del Ministero dell'Ambiente a nome della stessa Regione Puglia. Chiediamo alla Regione Puglia se non ritenga utile e anzi necessario ritirare un simile documento che non riteniamo affronti in modo analitico e con la necessaria severità, impianto per impianto, le evidenti criticità dell'Ilva.
Diamo atto all'assessore all'ecologia della Provincia di Taranto, Michele Conserva, di aver agito nello spirito di un costruttivo dialogo e riteniamo che su questa linea si possa proseguire in modo proficuo per il futuro.
PeaceLink - Biagio De Marzo e Alessandro Marescotti
Comitato per Taranto - Lea Cifarelli e Giulio Farella