Assennato: "Ilva, resta tantissimo da fare"
DIRETTORE Assennato a che punto è l'ambientalizzazione dell'Ilva?"Per la verità qualcosa è stato fatto ma tantissimo rimane da fare e bisogna ammettere che sono le cose più importanti, costose e difficili da realizzare come la copertura dei parchi minerali ed il completamento della copertura dei nastri trasportatori. Si tratta nel primo caso di coprire un'area gigantesca con piramidi di polveri ferrose alte decine di metri. Un'opera costosissima e difficile anche da progettare. Nel secondo caso va completata la copertura dei binari che trasportano le materie prime dal porto fino agli impianti del siderurgico. E' una ferrovia di diverse decine di chilometri. Secondo la prima previsione, nell'ottanta per cento rientrava poco più della metà dei lavori di copertura ma non sappiamo a che punto sono realmente ".
Quando si faranno questi lavori?
"La verità è che nessuno lo sa. La scadenza diciamo naturale, secondo l'Autorizzazione integrata ambientale sarebbe stata l'anno prossimo ma l'ultima legge ha affidato ad un decreto del presidente del Consiglio il cronoprogramma del 20 per cento rimanente di lavori dopo il completamento dell'ottanta per cento".
Lei ed il suo ufficio tempo fa avete avanzato dubbi perfino sul raggiungimento dell'ottanta per cento dei lavori Aia. La soglia di legge è stato raggiunta?
"Al momento non siamo in grado di dirlo. E' il ministero che deve dirlo dopo aver stabilito i criteri. Noi a luglio dicemmo che non c'era chiarezza nella comunicazione fra Ilva e ministero per l'Ambiente e pubblicammo le comunicazioni. Noi abbiamo fatto la nostra parte collaborando con Ispra e ministero ed abbiamo fatto l'ispezione nel siderurgico prima di fine luglio. Dai nostri calcoli mancava qualcosa ".
Veniamo all'altoforno 1, lei ha criticato fortemente la comunicazione dell'Ilva.
"E lo ribadisco. La politica della propaganda è autolesionistica. Non fa bene all'Ilva e neanche alla città di Taranto. Questi proclami sono assurdi e suicidi, generano anticorpi".
Fra i diffidenti c'è anche il presidente Emiliano.
"Certo. Sul web giravano delle foto con una nube rossastra. Siamo andati a controllare e fortunatamente possiamo dire che si è trattato di un falso allarme: era semplicemente vapore fotografato con la luce del primo mattino".
Ilva dice che l'altoforno 1 appena riaperto inquinerà di meno.
"Sicuramente ci sono stati miglioramenti perché i lavori sono stati fatti ma è presto per stime e bilanci. Come dice il presidente Emiliano, ovviamente la riapertura dell'altoforno comporta aumento di emissioni. Infatti durante i controlli di Ferragosto abbiamo trovato qualche problema sulle polveri però bisogna anche ammettere che il sistema non è calibrato, è stato appena installato e va calibrato. Peraltro gli autocontrolli non sono sanzionabili. Il monitoraggio dell'altoforno 1 e dei suoi camini è una delle nostre priorità. Fra tre mesi è prevista una nuova visita ispettiva e faremo nuovi campionamenti, questa volta più precisi e con valore legale. Significa che se ci sono sforamenti, l'Ilva subirà sanzioni ".
Quanto può incidere sull'ambiente la riapertura dell'altoforno 1.
"È molto difficile che l'apertura di un altoforno possa incidere sull'ambiente. Lo diciamo da sempre: il 99 per cento del rischio cancerogeno deriva dalle cokerie, non dagli altoforni. Quando riapriranno le batterie delle cokerie capiremo veramente come sta la situazione ". (RepBa)
Nessun commento:
Posta un commento