mercoledì 12 agosto 2015

Basta benedizioni?

«Industria feroce con la città». Don Filippo parla dell’enciclica di Papa Francesco e richiama l’attenzione sul disastro jonico 

«L’ingiusto conflitto che si vive a Taranto tra difesa del lavoro e difesa dell’ambiente» è un esempio da cui partire per la nuova esperienza di fede calibrata sul rispetto della terra. Il vescovo Filippo Santoro parla a Radio Vaticana. Lo spunto viene dal cammino indicato da Papa Fracesco con la sua enciclica “Laudato si’”. Un quadro in cui Don Filippo ha nuovamente acceso i riflettori sulla condizione della sua città. Epicentro di un disastro ambientale che deve rapportarsi con la necessità di salvaguardare i posti di lavoro.
«Non possiamo pensare alla nostra fede trascurando la cura della casa comune, come sottolinea il Papa. La conversione ecologica - ha spiegato il vescovo - è proprio un cammino che ci interpella tutti. Innanzitutto, interpella noi, qui, nella situazione di Taranto - ha ricordato l’arcivescovo - con l’Ilva e con la grande problematica del conflitto ingiusto tra difesa dell’ambiente e difesa del lavoro. Se ti trovi in un contesto come questo, come Chiesa non puoi non considerare la sfida che questa problematica ti offre».
Anzitutto, ha spiega l’esponente della Cei, «per i malati e per i morti che ci sono stati a causa dell’inquinamento e poi anche per il dramma che comporta vedere un territorio così bello inquinato e contaminato: una terra che ha una vocazione agricola, turistica, artigianale, culturale, invasa in maniera così forte, così feroce, da un tipo di modello di sviluppo che è quello industriale».
Questa, ha sottolineato l’arcivescovo tarantino «è l’economia che uccide, l’economia che invece di favorire lo sviluppo della persona, delle famiglie, della società, diventa l’idolo, diventa il lucro, diventa il profitto. In questo senso, è proprio salutare il richiamo che ci fa il Papa».
Così la proclamazione da parte di Papa Francesco di una «giornata per la custodia del “Creato”, dopo la pubblicazione dell'enciclica “Laudato si’”», indica la volontà di Jorge Mario Bergoglio, ha spiegato Santoro, di «mettere l’attenzione sul tema dell’ambiente come un elemento non secondario della nostra esperienza di fede». Un cammino che monsignor Filippo Santoro ha voluto ribadire come arcivescovo di Taranto ma anche in qualità di presidente della commissione per i problemi sociali e il lavoro della Cei, la conferenza Episcopale italiana. (Quot)









 

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