mercoledì 19 gennaio 2011

Vogliamo Vivere!


Lettera aperta al Presidente Nichi Vendola


8/01/11

Caro Presidente Vendola,

forse non ci conosce ancora. Siamo un’associazione di volontari che si interessa di salvaguardare l’ambiente, il proprio territorio e la salute. Abbiamo letto la Sua lettera al Presidente della provincia jonica. Vuole sapere anche cosa pensiamo e come viviamo noi, cittadini di Lizzano? Sa, noi siamo lontani da decisioni politiche, riunioni di maggioranza, rimpasti, rilascio di deroghe e autorizzazioni e da tutto quello che succede dentro e fuori i Palazzi di Governo. L’unica cosa che possiamo farLe sapere è qual è la nostra vita…

Lizzano si trova a 1 km dalla discarica di rifiuti speciali Vergine, la seconda per volumetrie in Europa (la prima è Italcave a Statte). Per quasi 40 anni quella vasta zona è stata utilizzata come discarica incontrollata, mai bonificata. Tante persone in questi 40 anni hanno visto tir maleodoranti giungere da tutta l’Italia e scaricare di tutto nella devastazione delle cave dove un tempo c’erano solo ulivi.

La discarica è stata già coinvolta in inchieste giudiziarie che hanno fatto emergere traffici illeciti di rifiuti speciali da tutt’Italia (“El Dorado” nel 2003, “Spiderman” e “Ragnatela” nel 2010).

Eppure continua ad operare indisturbata. Eppure continua ad operare con deroghe, con autorizzazioni più o meno provvisorie, nonostante il progetto stesso approvato con l’AIA non corrisponda affatto a ciò che è stato poi realizzato.

Da qualche anno, il nostro paese è attanagliato ancora più che nel passato, dalla dispersione in aria di sostanze inquinanti ed emissioni dallo sgradevole odore proveniente dalla discarica, così come ha accertato l’Arpa, ma anche assolutamente inodori ed ugualmente irritanti per l’organismo. Esalazioni che ci costringono a barricarci in casa, a svegliarci nella notte perché non riusciamo a respirare, a mettere il nastro adesivo attorno alle finestre, a chiudere i comignoli dei camini, a tappare in cucina le prese d’aria per il gas, ad accompagnare i bambini a scuola con la sciarpa attorcigliata fino al naso.

Siamo disperati perché ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni che dovrebbero proteggerci e beffati dall’invocazione di solidarietà verso altre popolazioni che versano in condizioni analoghe alle nostre.

Siamo indignati perché vediamo quotidianamente anteporre al nostro diritto alla salute, i profitti economici di pochi, in una logica soverchiante da cui usciamo inesorabilmente sconfitti; sentiamo in pericolo tutte le attività produttive su cui regge il nostro territorio (turismo, produzioni agricole, edilizia etc.).

Quale sarà il futuro della nostra terra?

Viviamo quotidianamente la frustrazione e l’impotenza di fronte a un problema enorme, dilaniati dal dubbio che l’aria che respiriamo quotidianamente sia tossica.

Perché l’asma dei bambini a Lizzano è del 30% quando la media nazionale è del 6% (studio del Mario Negri di Milano)?

Perché molti di loro, dopo una serata di tramontana, hanno laringiti?

Perché vengono prescritti molti antistaminici?

Perché c’è un inspiegabile aumento della frequenza di disturbi all’apparato polmonare, intestinale, delle mucose e della epidermide?

Perché ci sono molte donne giovani che soffrono di problemi alla tiroide? Perché alcuni bambini nascono già con queste complicazioni?

Perché a Lizzano vi sono casi di malattie legate all’inquinamento come asma, neoplasie, tiroidismo, leucemia ecc…?

Perché i ginecologi consigliano alle future mamme di trascorrere le gravidanze lontano da Lizzano?

Perché qui sempre più gente muore di morte non naturale?

Perché nessuno ci aiuta?

Le abbiamo inviato a luglio 800 esposti. Quanto ancora dovremmo urlare affinché qualcuno ci ascolti? Quanto ancora dovremo stare male?

Perché Lizzano, a 5 km da uno splendido mare, terra dell’uva e del vino, degli ulivi, della dieta mediterranea per eccellenza, del turismo… si ritrova con un territorio maleodorante e minacciato dalla vicina discarica?

Perché nella sola provincia di Taranto (già massacrata dall’Ilva, dall’Eni, dalla Cementir, dagli inceneritori) ci sono 3 discariche di rifiuti speciali che insieme contano oltre 10 milioni di metri cubi quando in tutta la Regione Lombardia, la più industrializzata d’Italia, ce ne sono 750 mila?

Vogliamo la chiusura della discarica.

Vogliamo indagini diagnostiche ed epidemiologiche sulla salute delle popolazioni limitrofe, sulle falde, sulle acque superficiali, carotaggi sulle discariche aperte e anche su quelle chiuse.

Vogliamo la bonifica delle vecchie discariche incontrollate e la messa in sicurezza di quelle esaurite e chiuse.

Vogliamo l’avvio di impianti di riciclaggio e la promozione di tecnologie alternative all'inceneritore, quindi impianti di recupero e riuso di materiali primi secondi (rifiuti differenziati).

Vogliamo un nuovo modello di gestione dei rifiuti che si orienti verso la strategia dei RIFIUTI ZERO.

Vogliamo respirare, vogliamo poter stare all’aria aperta, vogliamo gustare i frutti della nostra terra, vogliamo che chi amiamo stia bene, vogliamo vivere.

Caro Presidente, ora basta con le emergenze… le nostre però!


AttivaLizzano

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