Si getta dalla torre e muore operaio suicida all'Ilva
L'uomo, che soffriva di depressione, si è lanciato dall'impianto dell'Altoforno 2 dopo avere avvisato i colleghi di non sentirsi bene. Alla base del gesto forse incomprensioni familiari
Un operaio di 41 anni si è tolto la vita la scorsa notte lanciandosi dalla scalinata di una torre dell'impianto Pca dell'Altoforno 2 dello stabilimento Ilva di Taranto. L'uomo lascia la moglie e due figli minorenni. Alla base del gesto ci sarebbero incomprensioni familiari.
L'uomo, a quanto si è appreso, ha prima telefonato ad un collega dicendogli di non sentirsi bene, poi ha inviato con il suo cellulare un sms al suo capoturno con frasi dello stesso tenore. L'operaio è poi salito su una scala metallica esterna e si è lanciato nel vuoto, proprio mentre il capoturno lo stava raggiungendo. Gli operatori del 118 intervenuti poco dopo non hanno potuto fare altro che constatare la morte. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti di polizia e gli ispettori del lavoro.
Il pm del tribunale di Taranto, Enrico Bruschi, ha deciso di non disporre l'autopsia sul corpo dell'uomo morto dopo un volo di venti metri. L'operaio ha riportato un trauma cranico commotivo, una ferita al mento e traumi da schiacciamento. A quanto si è saputo, il quarantunenne soffriva di depressione e nei giorni scorsi aveva avuto un colloquio con un neurologo per iniziare una cura.
(La Repubblica)
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