martedì 11 gennaio 2011

Ilva/diossina: a che punto è la situazione presidente Vendola?

Leggo questo comunicato stampa sul sito di Peacelink. Lo scrive Alessandro Marescotti il 6 gennaio scorso.
L’Ilva non mantiene gli impegni. Non ha presentato il piano di campionamento continuo per la diossina. I cittadini e le istituzioni non sapranno mai quanta diossina emette la notte e quando l’Arpa non può controllare. E’ dal febbraio dello scorso anno che l’Arpa non fa un controllo sul camino E312 dell’Ilva. Quindi non abbiamo alcuna misurazione indipendente che certifichi che l’Ilva stia sotto i limiti previsti per la diossina dalla legge regionale. 6 gennaio 2011 – Alessandro Marescotti (Presidente di Peacelink)
Se la “questione Ilva” in questi ultimi anni è entrata nell’agenda politica (almeno regionale) ed è riuscita ad ottenere spazi (limitati) sui mezzi di informazione lo si deve particolarmente a lui, Alessandro Marescotti, e a quanti in Peacelink e nelle altre associazioni aderenti al coordinamento AltaMarea si battono quotidianamente perché a Taranto, in Puglia, sia garantito il diritto alla salute, ad un ambiente pulito.

Controllo l’email stamattina, un amico mi ha girato l’inchiesta pubblicata oggi, 11 gennaio 2011, da Repubblica.it. Mi colpisce la frase “l’emergenza diossina è finalmente sotto controllo”. Nel corpo del testo il presidente dell’Arpa, Giorgio Assennato chiarisce: “il risultato è stato raggiunto e oggi i limiti fissati dalla Regione Puglia sulla diossina vengono rispettati”.
Incredula, (“come? un fatto così clamoroso e non ne ho saputo niente? Mi sto proprio atrofizzando…”, penso) sono andata a visitare il sito di Peacelink e ho trovato, appunto, quel comunicato.
A questo punto non ci capisco più molto. Mi chiedo a che gioco stiamo giocando?
Ricordo a me stessa che la legge regionale pugliese antidiossina (44/2008), prevede (e me la vado a rileggere)
1. entro il 31 dicembre 2010, appena trascorso, l’abbattimento delle emissioni di diossina fino al valore di 0,4 nanogrammi a metro cubo di tossicità equivalente (art. 2 Valori limite di emissione nell’atmosfera).
Se è vero, come dice Peacelink, che l’Arpa non effettua controlli dal febbraio 2010 (da un anno!) su quali basi si può affermare che il limite è rispettato?
La legge regionale prevede inoltre
2. il diritto/dovere da parte delle istituzioni di effettuare un monitoraggio in continuo, 24 ore su 24, dei fumi e degli inquinanti emessi dall’acciaieria. Testualmente: Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, i gestori di impianti di cui all’articolo 1, già esistenti e in esercizio, devono elaborare un piano per il campionamento in continuo dei gas di scarico e presentarlo all’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (ARPA Puglia) per la relativa validazione e definizione di idonea tempistica per l’adozione dello stesso.
La legge è del dicembre 2008, a oltre due anni dall’entrata in vigore l’Ilva non ha ancora presentato il piano per il campionamento in continuo e quindi l’Arpa non ha potuto effettuare alcun controllo h24.
“Prima di effettuare un monitoraggio – dice nel documentario “La Svolta. Donne contro l’Ilva”, Luigi Oliva del Comitato per Taranto – l’Arpa deve avvisare l’azienda. E’ come l’autovelox preannunciato. Se io so in quale punto dell’autostrada c’è l’autovelox, in qualche modo cercherò di rallentare”.
Cerco ancora sul sito di Peacelink e trovo un articolo pubblicato appena sei giorni fa, il 5 gennaio 2011, sul Corriere del Giorno di Taranto. Proprio Giorgio Assennato, presidente dell’Arpa Puglia, ribadiva “resta irrisolto il nodo relativo al campionamento in continuo delle emissioni del camino E312”.
Allora? La diossina è stata abbattuta entro i limiti previsti dalla normativa oppure no?
Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, che tanto tenacemente ha voluto e ottenuto la legge antidiossina, ai microfoni della trasmissione di Italia1, “Le Iene”, il 28 ottobre scorso, diceva chiaramente: “Se entro il 31 dicembre 2010 non avranno certificato che con il campionamento in continuo le emissioni di diossine siano al 0,04 ng/m3, l’Ilva chiude. La norma è chiara”.
A che punto è oggi la situazione presidente Vendola?
Valentina D'Amico

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