Paura in città: petrolio in Mar Grande Torna la puzza di gas
Quella di ieri è stata una nuova giornata di aggressioni ambientali per il territorio ionico. In mattinata lo sversamento di un modesto quantitativo di greggio nel tratto di mare occupato dal parco boe della Raffineria Eni. Nel tardo pomeriggio, una nuova ondata di puzza di gas ha investito soprattutto la Città Vecchia e la zona del Borgo che si affaccia sul Canale Navigabile.
Il primo problema si è presentato intorno alle 10.30. quando l’Eni ha segnalato alla Capitaneria di Porto un trasudamento alle giunture delle tubazioni sottomarine. L’imprevisto ha originato in superficie un fenomeno tecnicamente definito “iridescenza”. Il tutto sarebbe avvenuto durante le operazioni di scarico del greggio.
Sul posto sono intervenuti, oltre alla Capitaneria di Porto, l’azienda Ecotaras, che ha posto delle boe galleggianti di contenimento per delimitare l’area interessata, la cooperativa Sommozzatori e una squadra di Vigili del Fuoco. L’intervento per fronteggiare l’emergenza è proseguito per tutta la giornata.
Come se non bastasse, poco prima delle 19, in città è tornato l’allarme legato alla puzza di gas. Un film che i tarantini hanno già vissuto sia domenica che lunedì scorsi. Il centralino dei Vigili del Fuoco è andato ancora una volta in tilt. Tante le chiamate di cittadini spaventati dall’odore nauseabondo che ha ammorbato l’aria per oltre mezz’ora.
Contattata dal Corriere, la dottoressa Maria Spartera di Arpa Puglia, ha spiegato che la puzza è stata sicuramente causata da idrocarburi.
Due le ipotesi indicate dall’esperta: «Il degasaggio delle stive effettuato da una petroliera, oppure il cattivo odore potrebbe essere legato ai vapori del greggio sversato in mare durante la mattinata. Può essere, infatti, che tali vapori siano stati trasportati dal vento verso la città durante le ore successive alla perdita».
Dubbi che si spera vengano sciolti al più presto perchè la cittadinanza abbia gli opportuni chiarimenti. Infine, una notizia che viene da San Pietro in Casale, in provincia di Bologna. Venerdì scorso, sull’autostrada Bologna-Padova, è stato scongiurato un disastro ambientale per l’incendio scoppiato su un camion di rifiuti speciali provenienti dall’Ilva di Taranto e diretto ad una ditta del Nord Italia per lo smaltimento. I Vigili del Fuoco, accorsi sul posto insieme agli uomini dell’Arpa e della Protezione Civile hanno lavorato fino a notte inoltrata per spegnere il fuoco, trasferire il materiale pericoloso e bonificare la zona.
(Alessandra Congedo CdG)
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