lunedì 8 agosto 2011

Trivelle, fish and chips...

Comunicato Stampa

La società inglese Northern Petroleum ha iniziato il suo iter autorizzativo per trivellare i mari del Salento e del Barese. Ben nove concessioni sono in giacenza presso il Ministero dell'Ambiente e dei Beni Culturali per l'approvazione di ispezioni sismiche e successiva perforazione di pozzi esplorativi, allo scopo di estrarre petrolio per decenni. L'area interessata si estende per circa 6,600 chilometri quadrati a circa venticinque chilometri da riva, da Bari fino a Santa Maria di Leuca.
Secondo comunicati agli investitori del 28 Luglio 2011, la Northern Petroleum ha ottenuto di recente il permesso di eseguire ispezioni sismiche con la tecnica dell'air-gun nell'area di Monopoli-Ostuni-Brindisi in due proposti campi di petrolio chiamati Rovesti e Giove. Si afferma di volere iniziare i lavori a partire da Ottobre 2011.
Il direttore responsabile della Northern Petroleum, Derek Musgrove, aggiunge che : "l'esplorazione dell'Adriatico Meridionale è una priorità per la Northern Petroleum" e che la ditta intende procedere velocemente con l'air-gun in modo da identificare i siti da trivellare già all'inizio del 2012. Simili permessi sono in giacenza, ma ad uno stadio meno avanzato, per la provincia di Lecce.
Le ispezioni sismiche sono violente esplosioni di aria compressa in mare che permettono di dare stime sui giacimenti delle riserve di petrolio grazie ai segnali riflessi. Sono dannosi al pescato, al delicato equilibrio marino, alla vita dei Cetacei che spesso ne rimangono vittima e possono spiaggiare (dall’inizio dell’anno è stato registrato in numero maggiore rispetto ai passati) e da popolazioni ittiche fondamentali per il mercato della pesca. Soprattutto sono il primo passo verso la petrolizzazione dei mari del Salento e del Barese, che si concluderà, secondo le intenzioni della Northern Petroleum, con l'installazione di almeno nove piattaforme a mare. Inevitabilmente, queste porteranno con sé perdite di petrolio e rilasci di materiale inquinante, dannoso a pesci e all'uomo, e la possibilità di disastrosi scoppi e incidenti.
Si stima che i campi Roveste e Giove contengano circa 53 milioni di barili di petrolio di bassa qualità. In Italia il consumo giornaliero e' di circa 1 milione e mezzo di barili per cui il totale di petrolio estratto sarebbe sufficiente al nostro Paese per poco più di un mese.
In più, nulla vieta alla Northern Petroleum di vendere il suo petrolio sul libero mercato.
La legislazione italiana prevede l'interdizione alle trivelle a nove chilometri da riva, mentre nei pressi di aree protette il limite arriva a 22 chilometri dalla costa. Per contro, su tutto il litorale di California e Florida il limite è rispettivamente di 160 e 200 chilometri, per proteggere turismo, pesca ed ecosistema.
Infine, le royalties per le estrazioni dai mari italiani sono solo il 4% del ricavato, a fronte di tassi che in Norvegia ad esempio, arrivano all'80% del totale.
Le estrazioni di petrolio nel basso Adriatico da parte della Northern Petroleum e nelle Tremiti da parte dell'
irlandese Petroceltic porteranno al deterioramento della salute del mare, del turismo, dell'economia e in ultima analisi della qualità di vita dei cittadini.
Invitiamo le comunità costiere della Puglia a prendere conoscenza della problematica e ad attivarsi presso il Ministero dell'Ambiente per opporsi in maniera ufficiale ai propositi della Northern Petroleum. E' possibile
inviare osservazioni di contrarietà come previsto dalle norme europee e secondo le quali per progetti di così forte impatto ambientale, l'opinione del pubblico e di enti locali è vincolante.
Sconfiggere i petrolieri e' possibile, come dimostrano diverse vittorie in altre comunità italiane. L'ingrediente più importante è di gran lunga l'informazione e la partecipazione popolare!

** Qui maggiori info, immagini e link rilevanti **
http://dorsogna.blogspot.com/2011/08/la-northern-petroleum-nei-mari-di.html

** Qui sull'autore di questo comunicato stampa **
http://www.csun.edu/~dorsogna
http://www.ambienteambienti.com/lintervista/2010/08/news/petrolio-in-adriatico-2256.html


Maria R D'Orsogna, PhD Associate Professor, Department of Mathematics, Institute for Sustainability, California State University at Northridge, 18111 Nordhoff Street
Los Angeles, CA 91330, www.csun.edu/~dorsogna, 818 677 2703

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