AltaMarea domani decide il suo futuro
Altamarea domani sera decide il suo futuro. L’appuntamento è per le 18, nel salone del Centro Giovanile Universitario, in via Viola. L’assemblea generale dovrà eleggere il nuovo Consiglio composto da 21 persone. Il “parlamentino” successivamente nominerà i sette componenti del direttivo che eleggeranno il nuovo presidente.
Il sodalizio ambientalista, attualmente, è guidato da Biagio De Marzo cui toccherà aprire i lavori. «Si tratta di un appuntamento importante – sottolinea – non solo per l’elezione del Consiglio e la conseguente costituzione degli organi previsti dallo statuto, con l’assegnazione dei vari incarichi, ma anche perchè sarà occasione per relazionare su tutto quanto è stato fatto e sui risultati ottenuti in questi mesi ed ancor di più per parlare delle prospettive e degli obiettivi futuri».
E’ questo, infatti, l’aspetto su cui si concentrerà la maggiore attenzione e, intorno al quale, probabilmente, si svilupperà il dibattito. Già nei mesi scorsi, a conclusione della vicenda Aia Ilva, AltaMarea aveva lasciato intendere di voler percorrere altre strade. Sul “che fare” si sono svolti anche una serie di incontri tra le anime dell’ambientalismo ionico nel tentativo di giungere ad una linea condivisa. Nonostante gli sforzi, le divisioni restano, anche se le associazioni hanno tacitamente sancito tra loro un patto di non belligeranza. Domani AltaMarea chiama a raccolta il suo popolo: i circa 250 iscritti ma anche simpatizzanti e quanti, in ogni caso, si sentono idealmente vicini alle battaglie sostenute dall’associazione. Un percorso cominciato trionfalmente a novembre del 2009 con la marcia dei trentamila che costrinse il Consiglio regionale ad approvare la legge antidiossina. Non fa mistero dell’importanza del momento Luigi Boccuni che interverrà dopo la relazione del presidente. «A mio modo di vedere – dice - abbiamo il dovere morale di illustrare al popolo di Altamarea cosa abbiamo in mente: è arrivato il momento di coagulare intorno a noi quanta più gente possibile, desiderosa di provare a cambiare i destini della nostra amata città e dei suoi figli. Ci siamo assunti la responsabilità di consegnare una prospettiva degna alle future generazioni e allora mi appello alla coscienza di tutti affinchè possiamo in questa fase dare quel qualcosa in più, ognuno nel suo piccolo. La nostra assemblea è aperta a tutti ed a costo di avere problemi logistici chiediamo di partecipare a tutti i cittadini che condividono le nostre battaglie. Sarebbe il primo passo per uscire dalle nostre stanze e far vedere con i numeri che abbiamo le potenzialità per ambire ad un progetto così elevato. Sarebbe inoltre una spinta importante anche per noi stessi, per pensare che ce la possiamo fare davvero. Vogliamo trasmettere alla gente l’entusiasmo e la voglia necessarie per credere fermamente alla meravigliosa utopia che abbiamo in testa».
AltaMarea, quindi, dopo aver acceso il movimento ahttp://www.blogger.com/img/blank.gifmbientalista e dopo essere stata la spina dorsale delle battaglie contro l’inquinamento in questi anni, cambia veste. O per lo meno ci prova chiamando a raccolta il suo popolo e chiedendone il sostegno. Una scelta che farà, sicuramente, discutere e che animerà il dibatitto cittadino nei prossimi mesi. (CdG)
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