Ilva, Renzi contestato a Taranto
Un tour attraverso i nodi della Puglia per il premier Matteo Renzi. Il presidente del consiglio inizia la sua visita a Peschici, tra le popolazioni colpite dal nubifragio, prosegue poi in direzione di Taranto per affrontare la questione dell'Ilva, si ferma a Bari per la cerimonia di apertura della 78esima edizione della Fiera del Levante e infine fa tappa a Mola di Bari per l'inaugurazione dello stabilimento Sitael del gruppo Mermec.TARANTO: IL NODO ILVA - Renzi contestato a Taranto. Un sit-in di una ventina tra operai e ambientalisti ha contestato il presidente del consiglio al suo arrivo nella prefettura di Taranto, durante l'incontro sul caso Ilva. I manifestanti hanno urlato "buffone, buffone" all'indirizzo del premier e scandito lo slogan "Taranto libera". Alcuni agenti in assetto antisommossa si sono schierati davanti alla Prefettura di Taranto per tenere sotto controllo il presidio. Non sono mancati momenti di tensione perché alcuni dei manifestanti, che chiedevano di partecipare all'incontro, hanno cercato di superare lo sbarramento delle forze dell'ordine. Numerosi gli striscioni contro l'inquinamento e l'emergenza sanitaria a Taranto.
"L'Ilva è una questione nazionale e noi vogliamo dimostrare che si può fare impresa, industria, rispettando la salute", ha detto il premier al termine dell'incontro con i sindacati confederali e dei metalmeccanici, Confindustria, Camera di Commercio e il sindaco della città Ezio Stefano. All'incontro hanno partecipato il viceministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti. "La scommessa dell'Ilva, di questo Governo di tutte le persone perbene - ha aggiunto Renzi - è che si possa fare produzione industriale nel rispetto dell'ambiente". "In queste ore si è sbloccato il prestito ponte - ha ricordato - sono stati pagati gli stipendi, ma il prestito ponte è un'operazione transitoria. Venendo in Puglia per la Fiera del Levante penso che fosse doveroso venire a Taranto - ha detto ancora Renzi - penso che da molto tempo un Presidente del Consiglio non venisse qui e penso che sarei stato un vigliacco se non fossi venuto a Taranto. Qui abbiamo questioni molto importanti ed assumo l'impegno di venire entro la fine dell'anno per rifare il punto della situazione".
"Non so da quand'è che non venisse un presidente del consiglio qua. Io però - ha detto Renzi - penso e credo che quando vieni alla Fiera del Levante, quando vieni cioè a parlare del futuro dell'Italia, del futuro del Mezzogiorno, del futuro della Puglia, un passaggio a Taranto fosse il minimo, fosse doveroso. Sarei stato un vigliacco se non fossi venuto qua oggi". "E' evidente che ci sono tante questioni aperte, a 360 gradi. Questa partita, la partita di Ilva, - ha concluso - appartiene al futuro e non solo al passato".
SINDACATI SODDISFATTI - Soddisfatti i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'ilva dopo l'incontro col presidente del Consiglio. "Ci fa piacere che Renzi abbia preso un impegno concreto da subito - ha commentato Mimmo Panarelli della Fim-Cisl - Ci ha fatto capire che non è qui di passaggio, ma la sua presenza è simbolica a rappresentare l'impegno del governo. Ci ha detto che tornerà prima di Natale". "Abbiamo sottolineato - ha riferito ancora - come per noi sia importante che il governo continui a tenere aperte le trattative con più interlocutori e non solo con Arcelormittal, perché è fondamentale che il siderurgico non sia ceduto per poi funzionare a metà. Il nuovo acquirente deve garantire continuità occupazionale e produttiva".
"Siamo fiduciosi dopo l'incontro - ha commentato Donato Stefanelli della Fiom-Cgil - abbiamo ribadito al premier che se la siderurgia è strategica per l'Italia, bisogna ricordare che l'ambientalizzazione è la priorità, oltre ad essere una occasione di sviluppo tecnologico ed occupazionale. A nostro avviso è necessario implementare su olva l'investimento pubblico attraverso il fondo strategico nazionale".
Anche all'uscita dall'incontro in prefettura a Taranto, il presidente Renzi è stato contestato da alcune decine di cittadini e lavoratori che gridavano slogan ambientalisti e mostravano cartelli con le scritte: "Matteo incontra l'Ilva ma non i pediatri" o "ricorda di non fare ai nostri figli ciò che non vorresti fosse fatto ai tuoi". Ci sono stati anche momenti di tensione durante l'incontro, quando alcuni dei contestatori hanno cercato di entrare in prefettura, chiedendo di partecipare al tavolo.
L'INCONTRO CON I PEDIATRI - "Mi dispiace molto di non aver potuto parlare oggi con i pediatri che volevano incontrarmi. Mi sono fatto dare il numero di telefono della pediatra che aveva scritto la lettera e mi è stato detto che era a 45 minuti da qui e non c'era tempo per vedersi. La chiamerò, non è stata una mancanza di rispetto", ha precisato Renzi andando via da Taranto.Il premier aveva delegato Davide Faraone, responsabile Welfare e Scuola del Partito Democratico, a interloquire con Annamaria Moschetti dell'Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata, il Neonatologo responsabile della Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Oronzo Forleo, e il presidente Associazione Onlus 'Delfini e Neonatì per la neonatologia, Dora Tagliente. "Rimaniamo in attesa di poterla incontrare personalmente al più presto - aveva scritto nella lettera Anna Maria Moschetti - per presentare le gravi ed eccezionali problematiche sanitarie ed ambientali in cui versa la città di Taranto".
BARI - Intanto a Bari un gruppo di studenti ha messo in scena una particolare protesta a suon di gelati contro il premier. (RepBA)
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