Riaperta e rinviata al 16 ottobre. L’udienza preliminare per il disastro
ambientale dell’Ilva è stata aggiornata senza alcuna attività. Motivo:
la Corte di cassazione dovrà pronunciarsi sull’istanza di remissione ad
altra sede presentata da una quindicina di imputati, a partire dai
fratelli Nicola e Claudio Riva, eredi del patron Emilio, scomparso lo
scorso aprile.
Il verdetto della cassazione è atteso per il 7 ottobre. Si saprà
allora se gli imputati riusciranno a strappare il processo “Ambiente
svenduto” alla procura di Taranto, che da anni lavora sul cosiddetto
“sistema Ilva”, sulle connivenze e le responsabilità dell’inquinamento
di Taranto e del rione Tamburi in particolare.
Ai fratelli Riva e ad altri ex alti dirigenti dell’azienda è
contestata l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a disastro
ambientale. Le società coinvolte sono tre – Ilva, Riva Fire e Riva Forni
Elettrici, 49 le persone per le quali la procura ha chiesto il rinvio a
giudizio. Fra esse anche il governatore Nichi Vendola, accusato di
concussione e di pressioni sui vertici dell’Arpa Puglia (l’agenzia
regionale per l’ambiente) al fine di favorire l’Ilva. (Europaquotidiano)
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