Dal suo "batti cinque" ai suoi continui "dare la mano", abbracciare,
sorridere, e fare selfie a chiunque incontri nel suo tragitto, Renzi dà
un'immagine molto diversa dal solito "premier" che siamo abituati a
vedere in TV. Oltre a essere giovane, appare veloce, atletico, a volte
su una bici (ne è nato un tormentone, oltre che una app), a volte in
cammino, ma sempre di corsa, col suo fare "dem". Insomma incarna "il
vero spirito del giovane democratico italiano" come canterebbe Daniele
Sepe. Si comporta come uno scout in giacca e cravatta col "polsino
sbottonato" sempre pronto a tirarsi su le maniche della camicia, ma
sempre in maniera "dem".
Quest'immagine che abbiamo tutti i
giorni sotto gli occhi, diffuse da Rainews (diventata o forse sempre
stata Telepaparenzi) fino alle tante testate online, si è ribaltata
tutta ad un tratto oggi, nella mia città. Taranto.
A
Taranto, Renzi non si è fermato nè per un selfie, e neppure per un
"batti un cinque". Renzi non lo abbiamo visto prendere la bici, e
neppure fare una camminata sul lungomare. O meglio ci ha provato, ma è
stato fermato da chi fuori lo aspettava per avere delle risposte che attende da troppo, troppo tempo.
Là,
davanti alla Prefettura di Taranto c'erano i cittadini di Taranto,
ambientalisti, lavoratori, madri e pediatri che si oppongono alla
realizzazione del progetto Tempa Rossa, oltre all' inaccettabile
pressapochismo dimostrato dalla politica nazionale e locale
nell'affrontare e risolvere i problemi legati all'inquinamento industriale.
I
pediatri, in particolare, avevano inviato pochi giorni fa una lettera
proprio indirizzata a Renzi. Lettera che evidentemente il premier non ha
letto. Le voci deI pediatri, il primo riferimento per la salute
dei bambini nella nostra città, sono infatti rimaste inascoltate. Nella
lettera scrivevano che la situazione ambientale "è grave per come da
sempre riportano i dati sanitari cui da ultimo si è aggiunto
l’aggiornamento dello studio Sentieri con i suoi terribili report sulla
mortalità infantile. L’allarme sociale è altissimo". Per questo
chiedevano al Premier un incontro, anche in vista della sua visita alla
Fiera del Levante. Incontro che non c'è stato, appunto.
La risposta da parte di Renzi è arrivata: ""Mi
dispiace molto di non aver potuto parlare oggi con i pediatri che
volevano incontrarmi. Mi sono fatto dare il numero di telefono della
pediatra che aveva scritto la lettera e mi è stato detto che era a 45
minuti da qui e non c'era tempo per vedersi. La chiamerò, non è stata
una mancanza di rispetto". In effetti la presidente dell'Associazione
Culturale Pediatri Puglia fa sapere nella sua pagina facebook "Cari
tutti, mi ha telefonato alle 15.15 circa la Digos dicendo che il
presidente del consiglio Renzi intendeva incontrarmi. Di arrivare
subito. Ho chiesto 30-40 minuti per arrivare a Taranto da Palagiano , ma
poiche' pare che Renzi non potesse aspettare questo tempo , la Digos
mi ha chiesto se davo a Renzi la disponibilita' ad un colloquio
telefonico. Ho accettato .Sto ancora aspettando."
Nessun
incontro, perchè non c'era tempo. Nessuna telefonata, perchè...
evidentemente non c'era nessun interesse da parte del Presidente Renzi
di sentire le voci dei pediatri. Per lui, non c'è stata
mancanza di rispetto. Per noi invece c'è stata e verso i pediatri e
verso tutti i bambini, soprattutto malati oncologici che si aspettano
dai responsabili dello scempio ambientale e sanitario tarantino delle
azioni concrete di responsabilità. Renzi, non fermandosi a Taranto,
decidendo di non incontrare i pediatri ma solo sindacalisti ed
amministratori locali, ha dimostrato di essere non solo complice ma
responsabile allo stesso tempo, di questo disastro. Responsabile...perchè al posto di
ulivi secolari le ciminiere vomitano ancora sui terreni insani tarantini
gas tossici ed ogni tipo di sostanza nociva. Perchè sempre più
petroliere prendono il posto di pescherecci e sckife, danneggiando flora e fauna del nostro bel mare.
Non c'è tempo per arrestare "il finto progresso"!
Non c'è tempo per Renzi a Taranto, neanche per un selfie.
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