giovedì 7 agosto 2014

Pareri divergenti...


Radio Anch'io in diretta da Taranto, davanti all'Ilva, il più grande centro siderurgico d'Europa, una realtà divenuta il simbolo delle difficoltà di un intero Paese, un organismo industriale alla ricerca di un futuro e di un equilibrio accettabile tra lavoro e ambiente.



Ed ecco le "estrapolazioni" giornalistiche:

Parole in radio

Diversi gli interventi che hanno caratterizzato la puntata odierna del programma radiofonico Radio Anch’io, ospite questa mattina al teatro Tatà di Taranto. Dal presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, a Giorgio Assennato dell’Arpa Puglia. In collegamento telefonico da Milano anche il Direttore Generale di produzione del gruppo Riva, Giancarlo Quaranta, il quale ha rassicurato gli operai diretti circa il pagamento degli stipendi di agosto
“L’Ilva va verso la chiusura perché non ha più spazi di mercato”. Lo ha sostenuto oggi il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti ai microfoni di Radio anch’io – ospite questa mattina al teatro Tatà. “Mettendo da parte l’aspetto ecologico – ha aggiunto il professore tarantino - a livello globale l’acciaio non è più richiesto come una volta, perché c’è un eccesso di capacità di produzione a livello mondiale di 300 mln di tonnellate annue d’acciaio”. Da qui la proposta di “un piano B che preveda progetti di riconversione industriale”. Ospite della trasmissione anche il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, il quale nel corso del suo intervento ha evidenziato che “la qualità dell'aria è accettabile nel quartiere Tamburi, ma questo è legato al fatto della minor produzione e al fermo di alcuni impianti".
"Allo stato attuale - ha aggiunto - la situazione è particolarmente complessa perché siamo in una fase di transizione nella quale sono spente molte delle batterie della cokeria e le cokerie sono l'impianto nettamente più inquinante soprattutto per quanto riguarda la sostanza maggiormente cancerogeno, che è il benzo(a)pirene". Quando riapriranno, ha spiegato il numero uno dell’Agenzia ambientale pugliese "potrà ripresentarsi una situazione inaccettabile. Noi lo abbiamo attestato nel nostro studio di valutazione di impatto sanitario e ambientale in cui dimostriamo che anche quando saranno realizzate tutte le prescrizioni della nuova Aia, se la produzione sarà di 8 milioni di tonnellate annue, resteranno i problemi dell'impatto ambientale'. Alla diretta radiofonica è intervenuto telefonicamente da Milano anche il Direttore Generale di produzione del gruppo Riva, Giancarlo Quaranta, il quale ha rassicurato gli operai diretti circa il pagamento degli stipendi di agosto ribadendo inoltre l’interesse di ArcelorMittal, la multinazionale siderurgica franco-indiana, ad acquisire parte delle quote detenute dalla famiglia Riva. Infine, i miticoltori e i pescatori tarantini hanno chiesto un incontro urgente con il nuovo commissario ambientale, Vera Corbelli, volto ad accelerare l’avvio degli interventi di bonifica del Mar Piccolo. (Cosmopolismedia)


L'Arpa: "L'aria di Taranto migliora perché la produzione dell'Ilva è bassa"

'Ora la situazione di qualità dell'aria è accettabile nel quartiere Tamburi, ma questo è legato al fatto della minor produzione e al fermo di alcuni impianti". Lo ha detto il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, intervenendo sul caso Ilva nel corso della trasmissione 'Radio Anch'io' di Radio1.
"Allo stato attuale - ha aggiunto - la situazione è particolarmente complessa perché siamo in una fase di transizione nella quale sono spente molte delle batterie della cokeria e le cokerie sono l'impianto nettamente più inquinante soprattutto per quanto riguarda l'inquinante maggiormente cancerogeno, che è il benzo(a)pirene".
Quando riapriranno, ha spiegato Assennato, "potrà ripresentarsi una situazione inaccettabile. Noi lo abbiamo attestato nel nostro studio di valutazione di impatto sanitario e ambientale in cui dimostriamo che anche quando saranno realizzate tutte le prescrizioni della nuova Aia, se la produzione sarà di 8 milioni di tonnellate annue, resteranno i problemi dell'impatto ambientale".
  (Rep)

Taranto protagonista della trasmissione Radio Anch’io

«L’opportunità di vedere un colosso siderurgico come ArcelorMittal, il primo a livello mondiale, interessato alle sorti dello stabilimento di Taranto, ci fa ben sperare in un futuro stabile che sia di assoluta tranquillità non solo per quel che riguarda l’attività industriale, ma anche per gli impegni da rispettare sul piano ambientale». Questa è una parte dell’intervento del responsabile di produzione Ilva Giancarlo Quaranta, intervistato all’interno della trasmissione Radio Anch’io, in onda questa mattina sulle frequenze di Radio1 direttamente dal quartiere Tamburi. Il programma ha dato ampio spazio a tutti i protagonisti della vicenda, tra cui il procuratore di Taranto Franco Sebastio, i rappresentanti di Confindustria e quelli delle associazioni ambientaliste. Nonostante i 75 minuti di trasmissione dedicati alla questione Taranto, quel che è emerso è la complessità di sviscerare il problema e di conciliare le varie posizioni. Si è passati da coloro che vogliono la chiusura immediata dell’impianto a chi ne vorrebbe un ridimensionamento, passando da coloro che invece vorrebbero raggiungere l’equilibrio tra produzione e salute. In pratica, però, a due anni dallo scoppio del caso Ilva, nulla sembra cambiato negli animi dei cittadini tarantini. Quel che è cambiato è l’impoverimento dell’Ilva, che rischia ancora l’entrata in legge Marzano. Una prospettiva che potrebbe lasciare Taranto sia senza salute che senza lavoro. (Siderweb)

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