lunedì 11 agosto 2014

Alla giornata

Ilva: domani pagamento stipendi, ma resta la crisi finanziaria

Sarà pagato domani lo stipendio ai dipendenti dell'Ilva di Taranto. In pagamento anche il premio di produzione. La retribuzione che sara' corrisposta e' quella di luglio mentre il premio per la crisi di liquidita' che investe da mesi l'azienda, e' slittato di un mese. Il saldo dello stipendio se da un lato rasserena i lavoratori - sono 11mila i dipendenti dell'Ilva a Taranto - che negli ultimi tempi vivono con molta preoccupazione l'avvicinarsi della scadenza retributiva, dall'altro, pero', non cancella le preoccupazioni connesse alla situazione finanziaria dell'azienda. Se da un lato gli stipendi al personale, infatti, sono stati abbastanza regolarmente pagati dall'Ilva, non e' cosi' invece, e da tempo, per il pagamento dei fornitori e delle imprese appaltatrici e dell'indotto.
  Cento milioni di euro: e' questa, grosso modo, la somma che le imprese che lavorano con l'Ilva dichiarano di avanzare dal colosso siderurgico. Il dato e' stato fornito dal presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, secondo gli industriali da circa sei mesi l'Ilva non paga le ditte per problemi di liquidita'. Questo ha ovviamente determinato una situazione di pesante difficolta' per le aziende stesse, molte delle quali hanno appunto nell'Ilva il loro cliente principale.
  E lo sblocco dei crediti delle imprese e' l'intervento che con piu' immediatezza Confindustria chiede anche nelle lettere indirizzate sia al premier Renzi che al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quest'ultima inviata venerdi' scorso. E anche il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, ha sollecitato, con un'altra lettera, la convocazione del Tavolo interistituzionale Taranto insediato a Palazzo Chigi gia' dai Governi Monti e Letta.
  Vincenzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto, nelle lettere a Renzi e Napolitano sostiene che senza le risorse che le aziende attendono dall'Ilva sara' difatti inpossibile programmare una ripresa lavorativa e produttiva a settembre con un concreto rischio di licenziamenti nelle prossime settimane.
  La crisi di liquidita' dell'Ilva non colpisce solo le imprese ma si traduce anche in ritardi e stasi nei lavori di risanamento ambientale della fabbrica, con la tabella di marcia dell'Autorizzazione integrata ambientale che, sebbene sia stata aggiornata nei tempi, ha già accumulato un nuovo ritardo di alcuni mesi cosi' come anche emerso nel primo incontro tra i sindacati metalmeccanici e il commissario dell'Ilva, Piero Gnudi. Quest'ultimo, intanto, attende che le banche diano il via libera al prestito ponte chiesto dall'azienda per fronteggiare l'emergenza liquidita'. Gnudi ha chiesto 650 milioni quasi un mese fa, ma le banche - con le quali ci sono stati alcuni incontri nelle ultime settimane - sarebbero orientate a garantirne un po' meno, circa 300 secondo indiscrezioni.
  La conclusione del prestito ponte viene data per imminente negli ambienti aziendali soprattutto dopo che il decreto Competitivita' e' stato convertito in legge nella scorsa settimana. In questa legge, infatti, ci sono anche alcune norme che riguardano l'Ilva tra cui la prededuzione concessa alla banche per i finanziamenti che erogheranno all'azienda siderurgica. La prededuzione e' una specie di garanzia che il Governo ha voluto offrire agli istituti per metterli al riparo dal rischio di un eventuale default dell'Ilva stessa. Altre norme previste nella legge, l'uso da parte del commissario delle risorse sequestrate dalla Magistratura ai Riva anche per reati diversi da quelli ambientali e i nuovi poteri, anche di spesa, per il sub commissario dell'azienda che si occupera' specificamente di ambiente. Casella che pero' dopo l'uscita di scena di Edo Ronchi, il quale ha piu' volte detto di non voler accettare la riconferma propostagli dal Governo, deve essere riempita dal ministero dell'Ambiente con una nuova nomina. Il ministero nel frattempo ha nominato Vera Corbelli nuovo commissario per la bonifica dell'area esterna all'Ilva, incarico, questo, anch'esso rimasto vuoto dopo il pensionamento dalla pubblica ammistrazione di Alfio Pini, gia' comandante generale del Corpo dei Vigili del fuoco. Pini si era insediato a gennaio 2013 sulla base di una legge mentre Corbelli e' stata nominata nelle scorse settimane ed ha gia' presieduto a Taranto la sua prima riunione della cabina di regia della quale fanno parte l'Arpa Puglia, la Regione Puglia e gli enti locali di Taranto.(AGI).

Nessun commento: