mercoledì 16 febbraio 2011

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Lo hanno fotografato gli uomini della capitaneria di Taranto impegnati nei controlli contro la pesca abusiva. L'esemplare di “squalo elefante” (Cetorhinus maximus) è stato avvistato sabato pomeriggio nella rada del porto di Taranto. Il nome, oltre che per le dimensioni, deriva dal fatto che gli esemplari giovani presentano il muso molto allungato, simile a una proboscide. Lo squalo avvistato nelle nostre acque era un giovane esemplare di circa cinque metri che in età adulta può raggiunge i 9-10 metri di lunghezza e arrivare a pesare più di quattro tonnelate. Inconfondibile per la sua grande mole, è di colore grigio, più scuro sul dorso e con il ventre più chiaro, lungo muso conico, con bocca enorme e mascelle munite di numerosi piccoli denti; la prima pinna dorsale è alta e triangolare, la seconda pinna dorsale è molto piccola e arretrata. Questo grande squalo si nutre di plancton e nuota appena al di sotto della superficie dell’acqua tenendo la bocca spalancata, compiendo anche lunghe migrazioni stagionali alla ricerca di nutrimento verso acque più fredde in primavera e d'estate. (La Repubblica Bari)

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