Con l'unanimità dei presenti in aula (51 voti a favore), il Consiglio regionale pugliese ha approvato la legge anti benzo(a)pirene. Il provvedimento fissa a un nanogrammo il livello di guardia per le emissioni in atmosfera. La legge, inizialmente pensata solo per la realtà di Taranto, avrà come ambito applicativo l'intera Puglia.
La Puglia, tra le prime regioni ad aver attivato un sistema di monitoraggio d'eccellenza nelle zone a più alto rischio ambientale, si è dotata così di un nuovo strumento per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene. Il disegno di legge prevede un intervento immediato da parte della Regione nelle aree comprese nel territorio della provincia di Taranto in cui viene accertato il superamento del valore medio su base annuale di 1 nanogrammo al metro cubo di benzo(a)pirene. Dalla Puglia arriva così la risposta al decreto legislativo 155/2010, una legge pubblicata in gazzetta ad agosto che ha rimandato al 2013 il raggiungimento dell'obiettivo di un nanogrammo per metrocubo di benzo(a)pirene in aria e che per questo è stata aspramente critica dalle associazioni ambientaliste, tanto da averla chiamata 'salva-Ilvà (in riferimento allo stabilimento di Taranto). Ad inizio febbraio la Commissione Ambiente della Camera ha poi approvato a maggioranza una risoluzione sulla normativa relativa al benzo(a)pirene chiedendo al ministero dell'Ambiente la possibilità di rivedere il decreto legislativo 155/2010. Con la normativa nazionale - avevano lamentato le associazioni ambientaliste - non solo si permette comunque di non rispettare gli adempimenti nel caso in cui la loro attuazione comportasse costi sproporzionati (per agire sulle principali sorgenti di emissione) ma ad oggi e fino al 31 dicembre del 2012 nelle città superiori ai 150mila abitanti non c'è alcun limite. Con il disegno di legge approvato oggi dal Consiglio regionale della Puglia la Regione ha predisposto una norma 'anti-benzo(a)pirenè che prevede un intervento immediato, da attuare nel più breve tempo possibile in caso di superamento del limite di 1 nanogrammo al metro cubo, facendo espresso riferimento al pericolo di un danno grave per la salute dei tarantini e degli abitanti della provincia. Alla Regione spetterà il compito di adottare le misure necessarie ad intervenire sulle principali sorgenti di emissione che abbiano influenza sulle aree in questione, inserendole in appositi piani di risanamento.
Dal ministero. Definire un nuovo protocollo integrativo per un sistema di campionamento continuo delle diossine nelle emissioni dell'impianto Ilva di Taranto. Questo l'obiettivo al centro dell'incontro che si è svolto oggi al ministero dell'Ambiente, dove si è riunito il tavolo tecnico che nel febbraio del 2009 ha integrato l'Accordo di programma Area industriale di Taranto e Statte. Un accordo quello del 19 febbraio di due anni fa che si concluso «positivamente con la sperimentazione e la successiva realizzazione, da parte di Ilva, di impiantii innovativi che hanno consentito, in poco più di un anno, di ridurre drasticamente le emissioni di diossine dall'acciaieria di Taranto». Alla riunione di oggi hanno partecipato rappresentanti dei ministeri dell'Ambiente, della Salute, e dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), della regione Puglia, dell'Arpa Puglia e dell'Ilva. Si è concordato così - spiega una nota del ministero di via Cristoforo Colombo - di procedere ad una preliminare ricognizione tecnica sulla base della quale formulare una proposta da sottoporre alle parti firmatarie dell'accordo. I partecipanti hanno, poi, espresso «viva soddisfazione» per la possibilità di avviare, «in tempi brevi, la sperimentazione di una nuova tecnica» da cui sono attesi «miglioramenti delle conoscenze e degli strumenti di tutela della salute e dell'ambiente». (il Nuovo Quotidiano di Puglia)
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Il 22 febbraio 2011, il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato all’unanimità il disegno di legge, proposto dalla Giunta Regionale su iniziativa dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, finalizzato ad assicurare alla popolazione pugliese più elevati livelli di tutela della salute e della salubrità dell’ambiente, attraverso azioni di contenimento dei valori di concentrazione in aria ambiente del benzo(a)pirene, pericoloso inquinante, appartenente alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), altamente nocivo per la salute umana. La legge stabilisce che nel territorio regionale in cui viene rilevato il superamento del valore medio annuo di concentrazione di tale inquinante ed in “presenza di un pericolo di danno grave per la salute”, la Regione adotta tutte le misure necessarie ad intervenire sulle principali sorgenti emissive, in modo da contrastare efficacemente i fenomeni di inquinamento sanitario ed ambientale prodotti da tal inquinante. In tali aree il raggiungimento del valore obiettivo di un nanogrammo al metro cubo deve essere raggiunto nel più breve tempo possibile. In tal senso la legge regionale esprime un forte indirizzo all’azione di governo sul territorio, ritenendo doveroso attuare interventi volti a salvaguardare concretamente la salute della popolazione esposta, senza dover attendere il termine del 31 dicembre 2012, previsto dal legislatore nazionale. L’assessore Nicastro, nell’esprimere “grande soddisfazione” per il risultato ottenuto, evidenzia che “tale iniziativa si pone in continuità con i provvedimenti sinora adottati dalla Giunta regionale per le aree ed i territori maggiormente compromessi, come l’area di Taranto, nella quale da mesi è in corso il monitoraggio diagnostico in continuo sul benzo(a)pirene”. “L’iniziativa - riferisce Nicastro - conferma sempre più il ruolo di avanguardia della nostra Regione nella tutela, in concreto, della salute umana e della salubrità dell’ambiente. L’ auspicio è che anche il governo ed il parlamento nazionali vogliano rivedere la propria posizione, ripristinando termini più cogenti per il rispetto dei valori di legge”. “Voglio cogliere l’occasione - prosegue l’assessore - per ringraziare i consiglieri tutti che, con grande senso di responsabilità e di amore per la Puglia, hanno partecipato attivamente ai lavori delle commissioni consiliari, offrendo il proprio contributo per il miglioramento del testo di legge e per la realizzazione di questo importante risultato. Ringrazio anche i dirigenti del Servizio Ecologia e dell’Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti, nonché i funzionari dell’Assessorato all’Ambiente, che con professionalità e dedizione hanno lavorato al nostro fianco per rendere possibile tutto questo”. (PressRegione)
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Legambiente: "Un importante segnale politico da replicare a livello nazionale"Si tratta di un importante segnale politico, in controtendenza rispetto a quanto avvenne in occasione dell'approvazione della legge antidiossina che vide l'opposizione astenersi in consiglio regionale". E' questo il commento di Legambiente in occasione della votazione all'unanimità della legge regionale sulle emissioni di benzo(a)pirene in atmosfera, in una nota congiunta a firma di Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale dell'associazione, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e Lunetta Franco, presidente del circolo di Taranto.
"Si tratta di una legge che ancora non definisce nel dettaglio i tempi entro cui far rientrare le concentrazioni di questo pericoloso cancerogeno entro il limite di un nanogrammo per metro cubo, ma ci auguriamo che la condivisione tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale possa essere replicata anche a livello nazionale in Parlamento, per obbligare il ministero dell'Ambiente a rivedere l'impianto del decreto legislativo 155 del 2010 nelle sue parti più pericolose che di fatto aiutano l'Ilva a ritardare gli interventi sui suoi impianti, esautorando la Regione dei suoi poteri.” (Legambiente)
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