Ilva e inquinamento. Vendola: una legge speciale per Taranto
Il 14 marzo incontro Clini-Vendola-Stefàno
La relazione choc dei periti
BARI – Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha annunciato che chiederà “una legge speciale per Taranto, un atto da parte dello Stato che ha inquinato in quella città”, affinchè “si faccia carico di un ciclo delle bonifiche rilevanti e anche carico dei risarcimenti”. Lo ha annunciato oggi a margine di un vertice nel quale si è discusso dell’impatto ambientale dell’Ilva, spiegando che “con le forze politiche di maggioranza e opposizione, abbiamo condiviso una idea: bisogna chiedere allo Stato di farsi carico di quello che è accaduto a Taranto dal 1961 al 1995, che sono gli anni in cui la vecchia Italsider ha inquinato senza limiti di sorta, ha inquinato con stratificazioni di veleni che produrranno danni per decenni e decenni”.
“Non solo. – ha aggiunto Vendola – Noi vogliamo in tempi rapidissimi affrontare in Consiglio regionale un’altra questione che viene fuori in maniera rilevante dalle perizie: il problema della copertura dei parchi minerari e dei nastri trasportatori. L'intergale copertura di tutto ciò che rappresenta, a causa dello spandimento delle polveri sottili, un’ipoteca sulla salute e sulla vita della città di Taranto”. “Quello che è stato fatto per 60 anni in termini di inquinamento – ha precisato – non soltanto dalla Italsider, attualmente Ilva, ma da tutti i protagonisti della vita economica e industriale di Taranto, ha bisogno di un’opera gigantesca”. “La più grande opera economica e sociale di cui Taranto ha bisogno – ha concluso – una delle grandi capitali del Sud, è la bonifica”.
UNA LETTERA AL MINISTRO CLINI: RIVEDIAMO L'AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE
Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha inviato questo pomeriggio la richiesta di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata allo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, al ministro dell’Ambiente Corrado Clini. “In occasione del rilascio dell’Aia alla società Ilva, stabilimento siderurgico di Taranto, la Regione Puglia con delibera di giunta n.1504 del 04/07/2011 – scrive Vendola nella lettera – ha espresso parere favorevole con prescrizioni, tra le quali: relativamente al benzo(a)pirene, il dispositivo autorizzativo preveda di procedere al riesame dell’Aia rilasciata all’esito della conclusione delle attività previste dalla dgr Puglia n. 344 del 10 febbraio 2010. Tale richiesta è stata recepita all’articolo 6 del decreto ministeriale di AIA, ove è previsto che:” ... la presente autorizzazione sarà soggetta a riesame anche alla luce ... degli esiti della conclusione delle attività previste dalla dgr Puglia n.344 del 10 febbraio 2010, qualora richiesto dalla medesima Regione Puglia”.
“Recentemente, l’Arpa Puglia, con nota prot. n. 5520 del 01/02/2012 ha reso nota, tra l’altro anche a codesto Ministero, all’Ispra ed alla Procura di Taranto, – scrive ancora Vendola – la relazione tecnica contenente i risultati del monitoraggio 'diagnosticò del Benzo(a)Pirene a Taranto dalla quale si evincono valori non in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale di settore (D.lgs. 155 del 13/08/2010 e L.R. Puglia n.3 del 28/02/2011) in materia di qualità dell’aria. Tale lavoro dell’Agenzia Regionale rappresenta un elemento importante che non può non essere oggetto di specifica valutazione da parte di tutti i soggetti già coinvolti nel procedimento autorizzatorio, anche alla luce delle considerevoli ripercussioni di carattere ambientale e sociale connessi all’impianto Ilva”. “Pertanto, nel richiamare l'ultima nota n 357 in data 02.03.2012 del Servizio Rischio Industriale regionale, si conferma per le motivazioni sopra riportate e per quanto previsto dall’art.6 del decreto ministeriale di Aia n. 450 del 04/08/11, sono a chiederti - conclude Vendola – l'avvio del riesame dell’Aia rilasciata allo Stabilimento siderurgico Ilva di Taranto”. (GdM)
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