Ilva, impianti fermi per la crisi
Ferie forzate agli operai. L'azienda:«Nessun rischio di cassa integrazione previsto piano di ricollocazione dei lavoratori»
La direzione dello stabilimento Ilva di Taranto ha comunicato ai sindacati una serie di fermate che coinvolgeranno alcuni reparti delle aree dei Treni Nastri, dei Laminatoi a freddo e dei Tubifici. Queste fermate interesseranno un arco di tempo che andrà da qualche giorno sino a un massimo di 4 settimane, ma non comporteranno - assicura l'azienda - il ricorso alla cassa integrazione, tramite un piano di utilizzazione delle ferie. Alcuni impianti, come il Treno Nastri 1 (Tna1) e l'Elettrozincatura (Elz) subiranno una fermata totale da domenica 10 giugno.
LA NOTA - «La fermata di questi impianti - sottolinea in una nota Pietro De Biasi, responsabile delle relazioni industriali del Gruppo Riva - si rende necessaria a causa del deterioramento dell'andamento del mercato dettato dalla crisi internazionale. Nonostante questo e con notevole sforzo da parte dell'azienda, le misure gestionali poste in essere - conclude il dirigente - dovrebbero consentire, con le attuali condizioni di mercato, di evitare il ricorso alla cassa integrazione attraverso un piano di ricollocazione e utilizzo delle ferie». (CdM)
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