VENERDI' 29 GIUGNO 2012
"SE QUESTO E' UN OPERAIO"
DI E CON ALESSANDRA MAGRINI, SUPPORTO TECNICO A CURA DI FRANCESCO MARCHESE
Torna a Taranto, al teatro Turoldo lo spettacolo "se questo è un operaio" ,
città che ha visto nascere ed evolversi questa pièce teatrale.
Lo spettacolo è ispirato alla condizione degli operai dell'Ilva di Taranto.
La performance è incentrata sulla storia di una fabbrica in cui la totale
mancanza di sicurezza sul lavoro, l'inquinamento responsabile di morti
precoci porta gli operai ad una riflessione sul valore della vita umana, ma
purtroppo solo dopo che loro stessi in prima persona saranno rimasti vittime
di questo meccanismo infernale. Tutto è avvolto in un'atmosfera surreale,
inoltre alcuni dei personaggi arrivano da pianeti lontani e assumono
sembianze da protagonisti di una fiaba.nera.
Una sperimentazione teatrale che proietta sul palco la dimensione umana
degli operai e lecontraddizioni sociali che spingono troppo spesso al
silenzio ed alla sopportazione di condizioni di lavoro disumane. "Mi sono
avvicinata alla realtà dell'Ilva di Taranto con l'intento di costruire uno
spettacolo teatrale, è stato come fare un viaggio all'inferno da cui ne è
scaturita questa delirante performance della durata di un'ora circa." I
palesi omicidi bianchi e lo scempio provocato alle vite non solo dei
lavoratori ma anche alle famiglie che vivono a ridosso delle polveri
tossiche non sotterrate sono state intessute in un atto unico suddiviso in 9
scene che gira su se stesso come una giostra di un terrificante lunapark.
Spunterà anche il pagliaccio assassino che fiero e senz'anima vomiterà la
sua ingordigia sul palco. Scritto, diretto e interpretato da lei stessa, Se
questo è un operaio è stato realizzato grazie all'appoggio, in termini di
documentazione della situazione in fabbrica, dello Slai Cobas Taranto oltre
che dei famigliari di alcuni operai morti per l'amianto o per infortuni suo
lavoro. Uno spettacolo asciutto, senza strutture drammaturgiche che segue
l'intento di riportare fedelmente "le voci operaie" raccolte durante la
preparazione. Un problema sempre attuale, portato in scena prima che
scoppiasse il fenomeno mediatico delle morti bianche in passato ignorato
dai mezzi d'informazione.
Una sperimentazione teatrale che proietta sul palco la dimensione umana
degli operai e le contraddizioni sociali che spingono troppo spesso al
silenzio ed alla sopportazione di condizioni di lavoro disumane. "Mi sono
avvicinata alla realtà dell'Ilva di Taranto con l'intento di costruire uno
spettacolo teatrale, è stato come fare un viaggio all'inferno da cui ne è
scaturita questa delirante performance della durata di un'ora circa."
Alessandra Magrini, alias "AttriceContro", Alessandra Magrini,
AttriceContro, ancora una volta si mette in gioco interpretando quello che
la sua coscienza sociale le impone di trasmettere, convinta che il teatro
sia strumento importante per istigare lo stimolo al cambiamento, sta girando
l'Italia con il suo spettacolo Se questo è un operaio. Un monologo sulle
morti bianche dell'Ilva di Taranto in cui l'attrice veste i panni di sei
personaggi: un giovane operaio, un operaio anziano, la moglie di un operaio
che partorisce un bambino nero, la caporeparto ed il padrone. C'è anche il
cameo di una catwoman particolare e provocante.
Scritto, diretto e scenografato da lei stessa, Se questo è un operaio è
stato realizzato grazie all'appoggio, in termini di documentazione della
situazione in fabbrica, dello Slai Cobas Taranto oltre che dei famigliari di
alcuni operai morti per l'amianto o per infortuni suo lavoro.
Un problema sempre attuale e sempre ignorato dai media, una tema di cui non
si deve parlare.
Ma Alessandra "AttriceContro" lo fa, e ne parla in modo ironico e duro,
disincantato e ben documentato. Lo fa in quegli spazi che glielo consentono,
di solito centri sociali e sale comunali. La stampa, nonostante ciò, si è
accorta di lei, e non solo quella locale, come documentato nella rassegna
allegata. Lo spettacolo è a titolo gratuito non è necessaria la
prenotazione, si possono ritirare comunque gli inviti all' Ilva o
contattando lo slai cobas Taranto
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