La solita, niente di nuovo, I soliti modi, le solite facce, Stefano che si riconferma forte del superamento del dissesto finanziario,non di quello ambientale , ma si sa ciò che conta è la Pila o Pil, e il sindaco in perfetta continuità con lo spirito “ecologista” della SEL e del suo immobilismo parolaio , che lo sosterrà alle prossime amministrative, porta avanti la strategia della minimizzazione e della delocalizzazione. Il quartiere Tamburi è avvelenato ? il primo cittadino sdrammatizza e sostiene che c’è solo un po’ di berillio nel sottosuolo, ma poichè bisogna fare prevenzione allora si spostano gli abitanti del quartiere altrove, come si è fatto per le cozze del Mar Piccolo. Perfetto no? In tal modo l’Ilva e company continuano a sfumacchiare veleni e diffondere per aria nel terreno ,nell’acqua diossine PCB, Ipa e vari metalli pesanti, il “lavoro” è salvo e la città muore, ma questo non si deve dire, anche perchè tra un po’ si entrerà nel vivo del la competizione elettorale tra un PD che tace , ma acconsente, e l’IDV che per strategia finge di opporsi pur di rimanere a galla sorretto , tra l’altro, dalle dichiarazioni accusatorie a tutto raggio del medico ematologo prestato (come si suol dire ) alla politica.
Eppure in questo frastuono ancora nessun programma, ancora tutti annegano nella vecchia logica del tira e molla dell’autoreferenzialità, compresi gli ambientalisti sbandieranti parole di fuoco contro l’Ilva , l’ENI ecc ma nella sostanza frammentati, in questo assolutamente funzionali alle logiche del divide et impera dei grandi poteri che, per distrarre l’opinione pubblica, oltre ad aver idiotizzato i cittadini idiotizza la politica osservando con occhio benevolo le primarie delle porno star .
Che triste fine per Taranto per la sua tragedia, per la sua storia, banalizzare con il risolino accattivante di due allegre signore uno scontro politico nel luogo simbolo del confine tra la vita e la morte, di una città che non appartiene solo ai tarantini ma è patrimonio artistico-culturale universale defraudato. E’ un’ offesa rivoltante per coloro che hanno perso la salute , la vita, il lavoro, che non è solo quello degli operai , ci sono gli allevatori , gli agricoltori , piccoli imprenditori tutti divorati dalla logica dell’ipercapitalismo tutti consegnati in massa dalle organizzazioni mafio-massoniche, che sono i partiti
Che tristezza per Taranto e che profonda rabbia , ci vorrebbe una ribellione generale di tutti i cittadini non della Puglia , ma d’Italia, perché Taranto è un sistema diffuso è una sperimentazione con la quale un popolo viene schiavizzato e distrutto , come avvenne qualche secolo fa durante la seconda guerra punica, quando l’intera città fu fatta a pezzi e 30.000 cittadini deportati , evidentemente è il suo amaro destino, oggi il modus operandi è cambiato si gioca sulla malattia , sulla depressione, sulla delocalizzazione, ma l’ obiettivo non è cambiato, gli antichi eredi di Sparta sono ancora vittime della smania di potere dei dominanti che per esprimere totalmente il loro dominio devono cancellare la storia e il futuro.
All’ insulto si aggiunge l’inganno delle parole subdole, perché elargiscono valori fondamentali come democrazia diretta ,libertà di espressione violandoli nella pratica quotidiana , dov’ è la democrazia se i candidati non vengono scelti dal popolo a cui si consegna un programma preconfezionato senza alcuna forma di libera scelta assembleare , dov’è la libertà di espressione se neun pensiero diverso e plurale viene censurato , ridicolizzato e se acquisisce qualche consenso iniziano le minacce?
Che tristezza per Taranto, bellissima e antica signora dove sono confluite tutte le contraddizioni della nostra Italia spezzata
adele dentice PBC Puglia
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