venerdì 24 febbraio 2012

Rifiuti e Ilva: che dice Sebastio?

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, Franco Sebastio. (Svolgimento e conclusione). Franco SEBASTIO, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, svolge una relazione.



Intanto con i giornalisti, il Procuratore "mantiene il segreto"

Procuratore di Taranto. «Sull'Ilva decisione dopo la perizia»


«Non corriamo. Dopo l’incidente probatorio valuteremo con attenzione il materiale raccolto e decideremo se adottare eventuali provvedimenti». Il procuratore Franco Sebastio, reduce dell’audizione in Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti a Roma, fa il punto sull’inchiesta che riguarda le emissioni dell’Ilva. Sono indagati Emilio e Nicola Riva, rispettivamente già presidente e attuale presidente dell’azienda, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento di Taranto, e Angelo Cavallo, responsabile dell’Agglomerato 2 per disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico.
Secondo gli esperti, dallo stabilimento Ilva si diffondono emissioni contenenti sostanze pericolose per la salute dei lavoratori e per la popolazione di Taranto e dei comuni vicini e sono riconducibili alla stessa Ilva i livelli di diossina e di Pcb trovati negli animali abbattuti e nei terreni circostanti l’area industriale. All’interno della fabbrica, inoltre, non sarebbero state osservate tutte le misure idonee ad evitare la dispersione incontrollata di fumi e polveri nocive.

Procuratore, c’è grande attenzione da parte dell’opinione pubblica. Le consulenze disposte dal gip si rivelano fondamentali. «I consulenti si sono impegnati a depositare la relazione conclusiva medica entro il primo marzo. Poi il giudice ha fissato per il 30 marzo l’udienza per la trattazione, l’equivalente dell’udienza dell’altro giorno relativa alla prima consulenza. Dopo di che è prevedibile che il gip dichiari chiuso l’incidente probatorio per restituire gli atti alla procura della Repubblica».

La Commissione parlamentare sulle ecomafie ha chiesto informazioni anche sull’inchiesta nei confronti dei vertici dell’Ilva? «Si è parlato delle indagini dei traffici di rifiuti, ma anche degli ultimi sviluppi dell’inchiesta riguardante l’inquinamento. Di più non posso dire anche per correttezza nei confronti della Commissione presieduta dall’on. Pecorella».

C’è un enorme mole di documenti, ma i giudizi dei periti fino a questo momento sono stati piuttosto netti. «Noi , lo ripeto, studieremo e valuteremo la situazione. Attenzione, però: il gip non prende decisioni, ma si limita a dichirarare chiuso l’incidente probatorio, si ferma e non può fare altro. Poi sta a noi prendere eventuali decisioni. Abbiano detto all’inizio, quando abbiamo presentato la richiesta di incidente probatorio che vogliamo stare tranquilli e vogliamo fare una consulenza il più possibile completa e il più possibile risolutiva. E vogliamo che sia fatta nel contraddittorio tra le parti, per garantire il diritto di difesa. Un fatto anche di coscienza oltre che di etica professionale».

Questa nuova consulenza forse è ancora più importante della prima perchè dovrà stabilire che tipo di conseguenze hanno le emissioni sulla salute di cittadini e operai. «L’abbiamo definita perizia medica o sanitaria perchè deve stabilire quali sono state, quali sono e quali potranno essere le conseguenze, se ce ne sono, sulla salute delle persone. Una volta che avremo tra le mani questa ulteriore perizia faremo le valutazioni del caso».
GIACOMO RIZZO (CdM)

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