La cosa non è poi andata in porto perchè la politica e i grandi interessi che ci costringono ad essere pecore assenzienti si sono opposti a questo scatto di dignità e di cittadinanza...
Guardatevi la partita, bevete birra e mangiate popcorn,... ma non disturbate i Padroni!
Comunicato stampa di Palestra Popolare Mustakì- Taranto
Nel calcio di oggi, quello globalizzato, delle squadre multinazionali, degli sponsor arabi e delle agevolazioni fiscali per permettere alle società italiane di competere alla pari con le corazzate multimilionarie inglesi e spagnole, un campionato di Lega Pro, la vecchia e polverosa serie C1, rappresenta veramente poco. Si parla spesso di società fantasma, calcio scommesse, bilanci truccati, questa è la normale cronaca dei campionati minori e non solo. Nonostante questa fase, molto più complicata di come l’abbiamo descritta, la Lega Pro è piena di squadre con una tradizione calcistica molto forte e radicata. Taranto e Ternana che si incontreranno domani in uno scontro al vertice falsato dalle penalizzazioni, ad esempio, sono proprio due città di questo tipo, accomunate in questo caso anche da una forte presenza sul territorio della grande industria. Una coincidenza molto particolare in questo caso, dove la passione per lo sport più bello del mondo si mescola a causa di decisioni arbitrarie con problemi di ben altra importanza.
Taranto infatti da decenni vive un periodo di profonda crisi, morale, economica, ambientale e la sua squadra di calcio riflette questa situazione, stipendi pagati con difficoltà e tanti problemi che vengono sanzionati con rigore dagli organi di controllo della figc. Fin qui quasi niente di nuovo. La cosa eccezionale invece è che il pubblico rossoblù ha deciso una raccolta fondi per venire incontro simbolicamente alle esigenze della propria squadra del cuore coronando il sogno, per una domenica, di essere lo sponsor della propria compagine. La scelta dello sponsor come la stessa raccolta fondi è stata effettuata tramite un sondaggio sul sito di Taranto Supporters attraverso il quale i tifosi si sono espressi, scegliendo come frase da applicare sulle maglie lo slogan RespiriAmo Taranto. Sulla semantica c’è poco da dire, è una dichiarazione d’amore verso la propria città e la squadra che la rappresenta. Fin qui niente di male.
Ma Taranto come ormai tutti sanno è una città dove si respira male, dove balconi e polmoni si riempiono di minerali e sostanze tossiche che dallo stabilimento siderurgico chiudono in una cappa mortale tutta la città. Evidentemente questa frase deve aver urtato la coscienza di quelli che una volta si chiamavano padroni, di quelli che tra i Due mari decidono da anni della nostra vita e della nostra morte, scegliendo il nostro destino biologico, economico, sociale e morale. Questi infatti non vogliono proprio che neanche si parli di Respiro per questa città, figuriamoci poi durante una partita di calcio, per cui supponiamo ragionevolmente che, con la complicità del Ministero dell’Interno che da queste parti più che altrove sembra essere sempre dalla stessa parte, cioè dalla parte dei più “forti”, i padroni dell’Ilva, della Cementir e dell’Eni hanno reagito con la solita violenza e il solito muro, smentendo ancora una volta tutti quei politici che si affannano, chissà perché, a “cercare il dialogo con la grande industria”. Insomma RespiriAmo Taranto, che in un primo tempo era stato accolto favorevolmente e poi misteriosamente e frettolosamente rifiutato come si vede nei documenti consultabili sul sito di TarantoSupporters (http://www.tarantosupporters.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10810:contro-mari-avversi-sempre-navigheremo&catid=11:articoli&Itemid=104 ), secondo il ministero e secondo la figc è uno slogan politico, per cui non si addice ad essere lo sponsor di una squadra di calcio. Insomma, per essere chiari, respirare a Taranto e amare questa città oggi, per lo Stato Italiano, non è una necessità, bensì un atto politico, di parte. Ed è vero, lo è, quando politica significa preservare il bene comune che è la nostra terra, la nostra vita e la nostra dignità. E' politico nell'accezione più alta e meravigliosa del termine,che individua nella politica lo spazio pubblico, in cui i cittadini partecipano e si esprimono per il bene della polìs, di tutti.
Come Palestra Popolare Mustakì, esprimiamo il nostro più profondo disprezzo per questa decisione assurda, stupida, offensiva e provocatoria, palesemente assunta in malafede e auspichiamo da parte degli organi “competenti” di tornare immediatamente indietro su questa decisione.
Ci sembra l'ennesima beffa per una città che lentamente e tra mille problemi e contraddizioni, da un po' di tempo cerca di ritrovare la sua dignità, esprimendo pian piano un'idea alternativa rispetto alla grande industria che determina in tutto e per tutto la sua vita. Anche lo sport deve fare la sua parte: il seguito, la partecipazione,i valori e la sua valenza sociale lo impongono. Nel piccolo della nostra Palestra Popolare, proviamo a farlo ormai da anni, così come altre associazioni cittadine che nello sport hanno individuato l'ennesimo grimaldello per provare a cambiare tutti insieme questo territorio.
Chiediamo quindi l'intervento ed una presa di posizione chiara e netta della FGIC e del CONI provinciale, affinchè pongano anch'essi, dall'interno, una questione così importante per questa città e la sua gente. Per non scrivere un'altra brutta pagina di sport asservito ai poteri forti, sordo e timoroso rispetto a quello che gli succede intorno rendendolo ancora una volta slegato e lontano dalle nostre vite.
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Dal sito di Tarantosupporters
Sembrava tutto pronto per l’esordio dello slogan “respiriAMO Taranto”, deciso dalla tifoseria tarantina e onorabilmente accettato dalla società, sulla maglia del Magico, sin dalla partita di domani a Terni.
D’altronde, la Lega era stata avvisata e aveva dato il suo benestare con un'email, mercoledì 22 u.s.
Ed invece, ecco che oggi giunge la revoca, con comunicato ufficiale.
Ci sono veramente pochi dubbi su quale siano le ragioni (non citate) che hanno spinto la Lega ad adottare questa decisione. Come è ormai troppo evidente, i padroni delle fabbriche che ammorbano la città di Taranto e minano la salute dei suoi cittadini (Ilva, Eni, Cementir, inceneritori) sono troppo potenti e hanno interessi troppo grandi perché possano placidamente piegarsi alle nostre richieste di una città più pulita. Anche uno slogan sulla maglia, visibile in televisione nelle sintesi delle partite in gran parte d’Italia, avrebbe potuto arrecargli non pochi danni di immagine. Per cui, poco ci sarà voluto a fare pressioni sui pavidi dirigenti della Lega Pro.
Cascano male, questi malfattori. Dalle parti della Città dei Due Mari siamo da sempre abituati a combattere e a non lasciarci sopraffare dalle situazioni avverse.
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Chiediamo, tanto per iniziare, che la Lega torni sui suoi passi e conceda immediatamente l’autorizzazione all’AS Taranto per mostrare lo slogan sulla maglia.
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Invitiamo tutti i tifosi ad esprimersi attraverso il sondaggio che abbiamo pubblicato in home e chiediamo all'AS Taranto Calcio di attuare la strategia che verrà maggiormente votata.
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Invitiamo tutti i tarantini, in città e nel resto d’Italia, ad esporre la scritta “RespiriAMO Taranto: Fermiamo il disastro ambientale” e a mandarci le foto.
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