Il porto di Taranto, scalo strategico
Il prossimo Consiglio dei ministri, convocato per il 12 dicembre, inserirà Taranto nel core network dei porti strategici. Nella struttura rientreranno solo 9 scali su 29 autorità portuale. Questa conferma scioglie ogni dubbio in ordine alla realizzazione della Piastra logistica. Lo ha dichiarato il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, rispondendo alle domande dell’on. Ludovico (Pd), durante l’audizione dinanzi alla VIII Commissione.
Il parlamentare ionico ha rivolto tre precise questioni al rappresentante del Governo: il rifinanziamento del nodo ferroviario di Bari; la collocazione del porto ionico nel “core network” e la modifica dell’orario ferroviario di Trenitalia, in vigore da domani, che penalizza fortemente il capoluogo ionico.
Sul nodo ferroviario di Bari, Passera ha detto che oggi incontrerà congiuntamente al Ministro Barca (Coesione territoriale), le regioni meridionali dell’ Obiettivo Convergenza sui Fondi strutturali e la Regione Puglia per recuperare le risorse già destinate al “nodo di Bari” con l’impegno di presentare ed approvare al prossimo Cipe il progetto e la sua cantierizzazione.
Un’altra rassicurazione è giunta in ordine al porto di Taranto. «Lo scalo ionico – ha detto Passera – sarà inserito nel “core network” lungo il quale agiscono le principali direttive di trasporto europeo. In virtù di ciò questi porti assumono precedenza nella realizzazione dei grandi progetti strutturali e infrastrutturali». Le parole del ministro, secondo Vico, sono quindi una garanzia per la realizzazione della Piastra Logistica.
Nessuna buona notizia, invece, per i treni. Nel suo intervento l’on. Vico ha sottolineato che l’orario ferroviario di Trenitalia che decorre da domani, penalizza il territorio ionico. Per questo ha chiesto al Governo di garantire i treni a lunga percorrenza lungo la dorsale adriatico-jonica ed in particolare per Taranto. «Collegamenti – ha ricordato il parlamentare del Pd – che rischiano di tagliare il Sud dal Nord e dall’Europa e in aperta violazione del diritto universale del cittadino alla mobilità».
Su questo aspetto, purtroppo il ministro Passera non ha assunto alcun impegno. Nonostante ciò Vico spera che l’orario possa essere modificato anche dopo il suo avviamento.
Nell’attesa di cambiamenti, Trenitalia ha ufficialmente comunicato l’entrata in vigore del nuovo orario scaturito da «una nuova organizzazione che ha consentito di evitare, con la realizzazione degli hub di Bologna Centrale, il taglio di questi servizi, soppiantati in Europa dai voli low cost, penalizzati da un crollo vertiginoso di viaggiatori e di ricavi e da costi di gestione insostenibili, in assenza di adeguate risorse pubbliche».
Trenitalia conferma che «rimarranno sei le corse tra Lecce e Roma. Tre Frecciargento nella fascia del mattino, con partenza da Lecce alle 5.45 e alle 11.53 e alle 8.45 da Roma, e tre nel pomeriggio, alle 14.45 e alle 17.45 da Roma e alle 16.50 da Lecce. I Frecciargento della rotta Roma – Puglia fermeranno – in tutte e due le direzioni – a Caserta, Benevento, Foggia, Bari, Barletta, Brindisi e Lecce».
Inoltre, «l’EurostarCity diventa Frecciabianca, la terza Freccia di Trenitalia, e punta ad esportare anche sulle linee convenzionali alcuni dei plus caratteristici dei Frecciarossa e Frecciargento: qualità, frequenza, velocità. Saranno 6 le corse giornaliere tra Lecce e Milano, 2 quelle tra Lecce e Torino, 10 le corse tra Bari e Milano e 2 quelle tra Taranto e Milano. Più servizi a bordo treno e un’attenta riconfigurazione del sistema delle fermate intermedie migliorano qualità e velocità su tutta la rotta Milano – Puglia, con recuperi sui tempi di viaggio che arrivano fino ai 20 minuti tra Milano e Bari (da 7.57 a 7.37) e ai 15 minuti tra Bologna e Bari (da 5.45 a 5.30)». (Corgiorno)
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