domenica 18 dicembre 2011

Anche i militari respirano!

Disastro ambientale e sanitario a Taranto: alta l’attenzione degli Stati maggiori militari

«È oramai noto a tutti la profonda tragedia ambientale e sanitaria che vivono i cittadini di Taranto. Oltre il 90% delle diossine emesse in Italia, e circa il 9% di quella emessa in Europa, proviene da Taranto». Così afferma il maresciallo Antonello Ciavarelli, delegato Cocer della Marina militare. «Tutto ciò non poteva lasciare indifferente e preoccupata la numerosissima comunità dei Militari e delle Forze di Polizia presenti in città. Dopo le delibere del Consiglio di base della Guardia di Finanza, anche i Cocer di Guardia Costiera e della Marina Militare hanno chiesto ai vertici militari corrispondenti azioni di prevenzione e tutela della salute».
Il Comandante generale della Guardia Costiera risponde: “in riscontro alla richiesta afferente l’effettuazione di monitoraggi ambientali per l’accertamento di eventuali agenti inquinanti nell’ambito portuale di Taranto, si rappresenta che è stato all’uopo interessata la Capitaneria di Porto di Taranto che ha prontamente provveduto ad investire della problematica la competente Azienda Sanitaria locale e l’Autorità portuale di Taranto per l’effettuazione dei monitoraggi/campionamenti ambientali. In merito l’Autorità portuale ha fatto conoscere che intende proseguire l’attività di monitoraggio dell’aria, ampliando anche alla matrice acqua, avendo in corso apposita attività istruttoria per la stipula di una convenzione con l’ARPA Puglia, i cui dati rilevati saranno resi pubblici per la più ampia conoscenza possibile anche attraverso il sito della citata agenzia per l’ambiente”

A sua volta il Capo di Stato Maggiore della Marina ha dichiarato: “Nel prendere atto, di quanto segnalato con la delibera in parola, intendo dare ampia assicurazione che la Forza Armata è molto sensibile alle problematiche correlate alla tutela dell’ambiente nei luoghi di lavoro, e in generale alla salute del personale dipendente. In tale contesto ho disposto che gli Alti Comandi competenti per territorio, prendano contatto con le autorità locali, al fine di valutare a cura delle citate competenti autorità, l’effettuazione di appositi monitoraggio/campionamenti ambientali nei pressi delle strutture militari. Per quanto afferente agli aspetti ambientali ad oggi non risulta un protocollo di screening finalizzato ad una diagnosi precoce di patologie correlate con le sostanze inquinanti in questione. Al momento, comunque non si ha evidenza, tra il personale militare, di patologie correlate con le sostanze citate nella delibera. Ad ogni buon conto, ho dato disposizione agli organi sanitari di prestare la massima attenzione al fine di verificare se nell’ambito dei previsti controlli periodici o in qualsiasi altro momento dell’attività lavorativa del personale dipendente, dovessero sorgere indizi di patologie correlabili all’ambiente di lavoro”.

«Tutto ciò è sicuramente di grande conforto per i rappresentanti militari – sottolinea Ciavarelli. Come si può dedurre, i vertici, per primi, hanno interpretato come costruttive le richieste dei consigli di rappresentanza ed hanno mostrato sensibilità verso le questioni ambientali e sanitarie del proprio personale e della comunità nella quale i militari vivono. I recentissimi successi normativi in materia di amianto, sono un esempio di tale sensibilità all’interno della Marina, in particolare».

«L’aspetto più rilevante delle azioni dei vertici Marina Militare e Guardia Costiera, oltre che delle rappresentanze Militari, è sicuramente quello pedagogico nei confronti delle Istituzioni locali e dei cittadini. Infatti, un controllo più puntuale in varie zone della città e soprattutto nel porto, di cui si spera un potenziamento, porterà ad una maggiore presa di coscienza fra i cittadini della reale situazione ambientale/sanitaria. Per le industrie, le centraline che monitorizzano h24 soprattutto nella zona industriale del porto, saranno la prova del nove per poter dimostrare il rispetto delle norme e quindi delle salute dei cittadini che convivono con la stessa industria. Viceversa, potrà essere l’occasione per migliorare la condotta e diminuire l’inquinamento». «Come rappresentanti del personale – conclude Ciavarelli – possiamo vantare sentimenti condivisi con l’amministrazione di appartenenza. Sentimenti che esprimono sensibilità alla tutela della salute dei nostri lavoratori, con lo scopo profondo di meglio adoperarsi per il bene del prossimo. La consapevolezza è che se vi è rispetto per se stessi (in questo caso di militari e cittadini), ci può essere rispetto per il prossimo. Solo così si può migliorare la qualità della vita, ed arrivare alla ricchezza morale e di conseguenza anche quella economica»
Fonte: GRnet

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